NOVARA

 
 
Il castello di Novara pare essere stato costruito su un castelliere gallico della tribù dei Vertacomocori.

Ci troviamo esattamente a metà strada tra il Ticino e la Sesia, luogo di presidio delle vie Gallie. Furono i romani a fortificare questo castrum, dal quale poi sorse la città.

Si sa che molti tentativi di costruzione di castelli, sia da parte del vescovo Onorato (489), del conte Engalardo (X secolo), Francesco della Torre (1272), Matteo Visconti (1297) furono ostacolati dai novaresi stessi che poco apprezzavano l'idea di farsi dominare.

Le traccie più antiche giunte fino a noi sono di un'altro Visconti, Giovanni vescovo di Novara, che mise le basi di quello che, forse, sarebbe stato il castello che oggi vediamo ancora, anche se pesantemente rimaneggiato.

Fu un castello lasciato decadere già nel 1452, quando, in seguito a attacchi ed assedi (tra cui quello di Facino Cane agl inizi del 1400) presentava cedimenti nelle mura e nelle fortificazioni.

Un opera di riassestamento completa terminò nel 1476, anno della morte di Galeazzo Maria. I lavori si dimostrarono efficaci ed infatti il castello resistette all'assedio dei Francesi del 1495. Durante la dominazione spagnola divenne carcere e lo fu ancora sotto ai Francesi, fino a pochi anni addietro.

L'esistenza del sotterraneo è documentata da questa mappa, rinvenuta e copiata dalle pagine di un vecchio libro.

Dista da Vercelli solo 25 chilometri, percorribili in altrettanti minuti.

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