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VISITA
AL CASTELLO parte terza: SALA DEL TRONO-TRABOCCO-TEATRO |
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Ritornando
sul pianerottolo, e riprendendo la posizione di chi proviene dalla Loggetta
sullo scalone, riappare la citata porta frontale, che immette in
una grande stanza, la cui tradizione ci informa sia stata adibita a
Sala di attesa o di ozio della Corte Ducale, prima che il Principe
desse udienza nella vecchia Sala Del Trono, alla quale si
accedeva dall'interno della suddetta Sala.
Quindi,
allo sguardo ammirato del visitatore, si presente l'ingresso di
sinistra-che consentiva appunto l'accesso alla vecchia Sala Del Trono- col
suo artistico Portale, in pietra viva, dalla porta
lignea. Oltrepassato questo si accede alla suddetta Sala Del Trono.
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Sala Del Trono |
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Caminetto nella
Sala Del Trono
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Nella
Sala a destra, in in fondo alla parete di destra vi è un caminetto
in muratura, senza cappa, interamente rivestito di lastre in ferro
battuto, su cui si ammirano i lavori di altissimo pregio artigianale,
se non artistico.
Il
suo fregio, piuttosto alto e ricco di ornamenti, ha il tipico
particolare rinascimentale centrale del festone intrecciato a corona e
sorretto da due amorini, di perfetta fattura.
Sulla
sinistra della Sala vi è una porta attraverso la quale si entra nel
corpo del torrione di Nord-Est.
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Le
pareti della Sala Del Trono, un tempo Sala del Consiglio D'Arme
o delle Udienze politico-militare riservate, sono ricoperte in parte
da pregevoli affreschi, rappresentanti scene bucoliche di guerra.
(Clicca sulle immagini per ingrandirle)
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Affreschi di
scuola Napoletana del sec. XVII presenti nella Sala Del Trono |
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Da tale Sala si
può andare direttamente sul Tetto, che un largo marciapiede, un tempo
mattonato, il cosiddetto cammino di ronda, sul quale una volta si
appostavano i difensori, come confermano i piombatoi, coronati da
merli, e le feritoie
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Cammino di
ronda |
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Il TRABOCCO: la
latrina
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Porta
originaria della Cella |
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Sotto
il detto Torrione, siccome si tramanda, esisteva il Trabocco,
una specie di piccola caverna adibita a carcere speciale, in cui
venivano ristretti i violatori, e non sempre solo questi, delle norme
imposta dal feudatario.Si riporta, altresì, che nella Sala Del trono
il duca manovrasse una leva, che apriva la botola del "TRABOCCO",
facendo precipitare nel vuoto il malcapitato e, forse, su un fondo
notoriamente irto di punte.
Si
ricorda, infine, che in quel tetro carcere vi fossero gli strumenti di
tortura, affidati a un boia stipendiato.
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Il
trabocco: particolare della finestra |
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IL
TEATRO DE SANGRO |
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Di
fronte al Castello, facciata principale di Est, sorgeva il teatro,
noto più tardi come il "Palazzo della Duchessa", la
cui mole si estende sulle attuali via Luigi Rossi, Piazza Paolo De
Sangro e via della Costituente.
La
tradizione vuole che il Castello fosse collegato al teatro mediante
una passerella-corridoio in muratura, chiusa sui fianchi e con
copertura.
La
passerella veniva ad appoggiarsi e a fare corpo con l'arco( esso pure
pavimentato, coperto con parapetti ed evidentemente una con una
porticina che
immetteva
direttamente nei locali del teatro) della porta del castello, la quale
elevandosi tra il Teatro ed il parapetto del fossato, chiudeva, un
tempo, l'accesso a Torremaggiore da nord.
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Veduta del
Teatro |
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Fregio
sull'Arco del Teatro |
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La
costruzione del Teatro può essere attribuita a Carlo I De Sangro, e
forse, con maggiore attendibilità, al nominato figlio Giovanni
Francesco I, signore di Torremaggiore.
L'edificio
poggia su tre imponenti arcate di via L. Rossi e su quella più
piccola di piazza De Sangro, le cui aperture, oggi, appaiono murate.
Le
arcate originavano, una volta, un bel portico, attraverso il quale si
raggiungeva - siccome si racconta- una scala riservata che conduceva
al teatro, il cui ingresso principale, e forse il solo, era dalla
parte prospiciente il Castello.
Sullo
spigolo dell'edificio(angoli via L. Rossi-Piazza De Sangro), proprio
dove nasce la costruzione del piano superiore, sporge una testa di
animale grottesco e mostruoso, di pietra, che vuole sembrare un
bucranio ornamentale, mentre (leone o grifo che sia) non è altro che
un doccione.
L'arco
in piazza De Sangro sovrastato da un fregio rettangolare,scolpito
nella pietra.
L'anaglifo
del bassorilievo è piuttosto indistinto nella inquadratura di destra,
ove pure si riconosce una figura di animale accovacciata.Nella parte
di sinistra, in alto, vi è un fiore isolato senza gambo, sotto cui
appaiono dei rilievi informi, affiancati in basso da un evidente
mascherone.
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Sulla facciata
principale del Teatro, si notano -a fior di muro e pertanto senza
sbalzo alcuno, ad eccezione della cornice modanata del davanzale-
cinque balconcini, in apparenza finestre, specie oggi che la
balaustrata risulta murata all'interno.Ogni Balaustro, del tipo
rinascimentale ed anche del primissimo barocco, è a forma di vaso,
con rigonfiamento nella parte inferiore.
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Veduta del
Teatro da piazza De Sangro |
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