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TORREMAGGIORE - ORIGINI

Stemma del Comune

 

Posta su di una collina che domina da lontano l'uniforme pianura del "Tavoliere" sulle prime pendici del sub-appenino Dauno,a

m.169 s.l.m., dista pochi chilometri dalla città di San Severo  Notevole per la sua aria  salubre è circondata  da ubertose vallate

che scendono  in  dolci  declivi  sino al   fiume  Fortore. Essa  è stata  per  secoli  al  centro  della  storia  della  Daunia  e  della

Capitanata. Torremaggiore  ebbe  il suo  nome  dall' importante  monastero  benedettino  dei Santi  Pietro e Severo, proprietario

di molti  feudi tra cui lo stesso S. Severo ed i  Casali  di  S.Justam  e S.Maria in Arco,  come  risulta dal  Catalogo dei Baroni

                         pubblicato da Carlo Borrelli e riportato dal De Ambrosio:

 

" Monasterium Terre Maioris, tenet Riciam, quod est feudum et Casale

Terre Maioris, S.Justam et S.Maria in Arco, quae sunt feuda "

 

 La   descrizione   del  suddetto   Convento  giustifica  il  cambiamento  del  nome   da  "Terra  Maggiore"  a "Torre   Maggiore"

 appunto  da  una  delle Torri  più  imponenti di quella fortezza-monastero posta a guardia dei primi contrafforti del sub-appenino

 dauno. Torremaggiore  e;  Dragonara (vedi link >>), dunque,  costituivano  un  baluardo  ai piedi  del sub-appenino dauno,

 importante passaggio che immetteva nelle fertili   pianure del Tavoliere, prive  di  difese  naturali. Nel 1198 Federico II Re delle 

 due  Sicilie , figlio  di Enrico  VI di Svevia  e di Costanza  d'Altavilla  discendente  di Tancredi, per  i  suoi  dissensi  con  il Papa

 Innocenzo III cacciò dal feudo di Torremaggiore i Benedettini, sottomettendone il dominino in favore Cavalieri  Templari. Senza

 dubbio  fu  un  momento  decisivo  per  l'importanza  dei territori  dauni,  politicamente  e  spiritualmente,  poiché  qui  fu i stituito

                          Giustizierato di Capitanata, uno dei più terribili e attivi sotto Federico II e l'Ordo dei Templi.

 

Il Castello Ducale di Torremaggiore

 

 

Dopo il ritorno dei Templari dalla Terra Santa per la perdita dei  Sacri  Luoghi, verso il 1310 altri   Benedettini furono cacciati da

quelle terre; al loro posto vennero chiamati i Cistercensi cosicché il feudo dauno, insieme al famoso monastero di San Giovanni 

In Lamis, divennero Templari. I Di Sangro erano già conosciuti in  questi luoghi, in  epoca remota di quel che in genere se ne è

 data notizia. Nel 1518-20 è  possibile datare  l'inizio della costruzione   del Palazzo  Ducale o Castello di Torremaggiore

 (vedi link >>) ad opera di Paolo II di Sangro, in  seguito venne ampliato  e fortificato  da Paolo III che  lo ultimò nel 1592 nella

 veste di Castello come  oggi lo vediamo.Anche i "Meniali"  del "Codacchio" risalgono  a tale data, poiché  essi  facevano parte

del nuovo complesso fortificato  del Castello  e non  si esclude  che fossero  un rifacimento deipiù  antichi  baluardi  Medioevali.

 Quando  da  Paolo II  furono  iniziati  i  lavori  del  Palazzo  Ducale,  in  quel  luogo  dovevano  esservi,  appunto  i  resti  di   un 

complesso  fortificato  d' epoca  medioevale.  Di  fronte  all'entrata  del Castello ancora rimangono i resti di un antico complesso

 romano  gotico,  con  archi a  tutto  sesto, colonnine  di marmo  tortili, leggiere  e slanciate, e dei bassorilievi  riproducenti  figure

                          caratterisitiche del bestiario in uso Medioevale.

 

Ingresso Teatro Ducale

Bassorilievo

in via Gramsci

 

 

I pochi avanzi medioevali vennero  poi  incorporati, dai Di Sangro, nella costruzione del Palazzo Cinquecentesco detto

 "della Duchessa" e gli  archi che formavano  un porticato,  in epoca  odierna  sono  stati  murati  per  ricavarne magazzini,

completando così  lo  scempio. Dell' antica e primitiva Loggia, perciò,  se ne  può solo  immaginare  il passato  splendore. Alla

metà circa della facciata del suddetto Palazzo, esisteva  un  ponte  coperto che collegava il Castello  con il Teatro, attiguo al

 Palazzetto "della Duchessa", ed era denominato l' "arco del Principe". Il piano superiore del fabbricato della"Duchessa",

 del XVI sec.,  anch'esso  rimaneggiato  nel  corso dei secoli  fu adibito, come gia accennato più sopra,a Teatro da  Paolo II di

Sangro. Nel lato destro  di questo  Palazzo ina porta ad arco, dalla cornice di pietra, immette in un vasto  locale  a piano terra

 denominato,  nel  passato,  "'a taverne 'u Pringepe" ( la taverna del Principe ) e che  serviva  di  ricovero ai cavalli e alle

 carrozze degli ospiti di Casa Di Sangro o per gli invitati degli spettacoli teatrali, come lascia ben intendere  l'iscrizione, in latino,

                           incisa sull'architrave della porta:

 

 

 "SIC · VOS · VT · ME · DECORETIS · EQVID M: CCCCC · XXI."

(Vi sono utile a tal punto che potreste onorarmi coi vostri cavalli - 1521).

 

 

In questo Teatro, nel 1735, si  eseguì  la  prima di un opera di Giovan  Battista  Pergolesi intitolata  Tempo felice  -  Preludio

scenico per musica scritta  su  libretto di  Giuseppe  Macri e  composta  per  le  nozze  del  Principe  Raimondo  con  Donna

                           Carlotta Gaetani dell'Aquila d'Aragona che avvennero, con fasto, il 9 Novembre 1735.

 

"il Codacchio"

 

Bibliografia: L.Sansone Vagni RAIMONDO DI SANGRO Principe di San Severo - Casa editrice Bastogi

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