CENNI STORICI E SOCIO - ECONOMICI

Trapani è posta all'estremità occidentale della Sicilia, su una specie
di istmo che trafigge il mare ed ha una forma caratteristica di doppia falce.
Il geografo Stefano Bizantino dedusse dai suoi studi che la antica Drepanum,
abitata dagli Elimi, avesse preso il nome dell'isola di Cossyra, vicina alle
coste dell'Epiro, che anticamente si chiamava Drepan, la cui origine si
perdeva nella notte dei tempi.
In seguito diventò una base navale cartaginese, anche se ben poco ci è stato
tramandato di questo periodo. Conquistata dai romani nel 231 a.C. fu ben
presto lasciata sotto la dominazione di Erice.
Nel periodo bizantino sappiamo solo che la ignorarono, considerandola poco
più di uno scoglio. Grande splendore ebbe, invece, sotto il dominio degli
arabi e in quel fulgido periodo assunse grande importanza geografico-politica
per la posizione strategica del suo porto.
Nel 1072 il normanno Ruggero espugnò Trapani, cacciando i saraceni.
Ancora, intorno al 1280 fu occupata dagli aragonesi e fino ad allora restò un
grande porto commerciale e militare nel Mediterraneo.
La sua decadenza, iniziata con la dominazione spagnola, culminò, nel
1647, quando il governo spagnolo tentò di venderla, insieme ad Erice, ad un
nobile fiorentino. Assurse di nuovo a grande centro marinaro ed agricolo nel
1818 sotto la dominazione borbonica.

<< Polibio considerò Erice il monte più alto di Sicilia, dopo I'Etna; Virgilio
lo cantò eccelso quanto il calcidico monte Athos. Settecentocinquantasei (756)
metri non sarebbero, in realtà, eccezionali, ma il monte è isolato, giganteggia
su tutta la vasta pianura che si estende ai suoi piedi e si erge, scrigno di
miti, misterioso, sul mare Tirreno che lambisce la costa, pure da esso sovrastata.
Appare dunque, da sempre, più elevato di quanto non sia. Maestosamente proteso
verso il cielo, le falde ed i fianchi ricoperti - ma se ne è persa finanche la
memoria - di vegetazione verde e fitta e, fenomeno inesplicabile, ricco, sulla
vetta, di acque limpide sorgive ed, ancora, fortificato dalla natura da
inaccessibili strapiombi rocciosi, questo monte fu considerato, dalle prime
popolazioni di Sicilia, luogo ideale di vita sicura da ogni insidia nemica.
" Abitano sulle alte vette dei monti e adorano Venere Ericina ", scriveva
Diodoro Siculo a proposito dei Sicani, riferendosi, certamente, al modello di
insediamento del monte.
Venere Ericina fu il nome che i Romani diedero alla misteriosa divinità
femminile mediterranea adorata quassù. I Fenicio-Cartaginesi, che ne avevano
trovato già fiorente il culto, la chiamavano Astarte Ericina; i Greci Afrodite
Euploia, ma sempre Ericina. E la città sul monte nacque certamente per
gemellazione con il famoso, ricco santuario mediterraneo che a questa dea
venne innalzato. Essa scomparve con il venir meno del culto.
L'attuale insediamento risale al tempo normanno, quando, dopo otto secoli di
silenzio di ogni fonte storica, sotto il nome di Monte San Giuliano, tornò a
popolarsi per volontà dei nuovi Re di Sicilia.
Conservata pressoché inalterata nel suo antico impianto medievale, continua ad
esprimere in ogni strada, angolo, cortile; nel gioco stesso dei volumi e delle
geometrie dei tetti delle abitazioni, la memoria della ricerca dell'ansia di
sicurezza dei suoi rifondatori e, con essa, quella del bisogno di riposo dopo
il lungo lavoro dei campi e degli armenti... >>
(da "Erice - Immagini della memoria" di Vincenzo Adragna)

Trapani ed Erice non hanno grandi tradizioni industriali e di attività
economiche forti e consolidate. Trapani in particolare, essendo un capoluogo
di provincia, trae grandissima parte delle risorse economiche dall'attività e
dalla presenza di uffici e strutture pubbliche. Diffusa è la presenza del
terziario e delle attività ad esso collegate.
Le attività economiche più importanti sono la pesca con una flotta peschereccia
una volta tra le prime in Italia, drasticamente ridotta in questi ultimi anni,
il cui prodotto viene quasi tutto consumato in loco; l'agricoltura con la
notevole produzione di grano, di uve pregiate e di olive di ottima qualità.
In questi ultimi anni si è riscoperta l'antica produzione del sale, che fa di
Trapani la prima produttrice d'Italia di sale marino, grazie alla conservazione
delle saline che danno alla città connotazioni uniche di bellezza e cultura.
Caratteristica economica importante assume l'industria marmifera dell'Ericino,
il cui prodotto è ormai da anni conosciuto e apprezzato in tutto il mondo;
si consiglia una visita alle cave.
All'antico ruolo di capoluogo di Comune, l'antica Erice unisce quello, ormai
principale, di centro turistico, climatico e residenziale e, specialmente per
la presenza del famoso Centro "Ettore Majorana", quello di luogo di cultura di
rinomanza internazionale. Si tenta il potenziamento dell'attività turistica,
facendo crescere e favorendo le iniziative e la qualità del prodotto turistico.
L'industria del mare, con il rilancio del Bacino di Carenaggio e lo sviluppo
dei porti e delle attività ad essi collegate, rappresenta una delle più
interessanti scommesse economiche della zona.


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