Arnad
Granta Parei
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Un Week-end da leoni, il lunedì da Co.......i

Giugno 16 Venerdì, per il fine settimana è prevista l’uscita del corso di alpinismo nella valle di Rhemes dove, dal rifugio Benevolo saliremo in vetta alla Granta Parei. Visto che la salita di domenica è su ghiaccio, decidiamo per sabato mattina una bella arrampicata ad Arnad che è di strada. Riflettendo, Arnad impone come  stile di arrampicata l’aderenza quindi perché oggi non fare un salto in falesia per brasarsi un po’ le braccia ?
Detto, fatto ed inizia così’ il nostro Week-end da leoni.

Decidiamo per la falesia di Pradello, per me una novità ma non per Christian.
Partenza da Milano ore 14.00. Accompagnati da un caldo boia e dal  solito traffico mordiamo l’asfalto in direzione di Lecco; 35’ dopo parcheggiamo la macchina sotto la falesia e divoriamo  l’avvicinamento con determinazione.
Fedeli allo spirito che ci ha condotto qui, attacchiamo subito Golden Lady (6+) e di seguito le vie sulla destra. Le arrampicate in falesia sono fondamentalmente monotone quindi, raggiunto l’obbiettivo (braccia rigorosamente brasate) ci avviamo verso casa.
Sabato, appuntamento all’ingresso dell’autostrada per Torino per le 8.15, Christian è in ritardo ma oramai......
Finalmente partiti; dilanianti dubbi sulla via da salire  ci accompagnano per tutto il viaggio e la colazione da Marzia. In fine decidiamo per Dr.Jimmy, una via con difficoltà massima sul 6, una novità per tutti ad eccezione di Franco. Arrivati all’attacco, formiamo le cordate, Luigi con Christian, io con Franco.
Prima interessante caratteristica di questa via è che tranne quando si arrampica' si scende sempre, si scende  per raggiungere l’attacco si scende per tornare alla macchina.
Parte Luigi seguito da Christian, poco convinto con in testa ancora  Par Condicio.
Subito si esce dalla corona degli alberi ed il caldo umido del bosco lascia il posto al sole che lavorando di concerto con l’immancabile vento ci asciuga in un attimo.
L’arrampicata si svolge senza particolari problemi (boschina del settimo tiro a parte) e nulla mi sento di aggiungere alla relazione.

Tre ore dopo eravamo il cima alle prese con il tiro più difficile della via (6) dove è ancora evidente il vuoto lasciato dalla presa staccata (accidentalmente) da Ciro. Comunque anche senza quel prezioso appiglio, saliamo agilmente ;-)  e poco più di mezza ora dopo siamo alla macchina.

Granta Parei

Christian esaltato dalla magnifica roccia dalla bellezza della via appena salita (in realtà lo siamo tutti) si esibisce in una serie di esercizi tibetani mentre io, Franco e Luigi ci impegnamo in esercizi molto più mediterranei accanendoci sul pranzo.

Poco tempo dopo sbuca dalla boscaglia l’altro gruppo che tratti in inganno dall’insegna pubblicitaria  “Vie Nuove” 

Il gruppo è ora al completo all’ombra di una grossa quercia ed il tempo passa piacevole e molle.

Dino alle prese con il suo mezzo chilo di formaggio, guarda distrattamente l’orologio e schizzando in piedi  lancia il richiamo al gruppo “ se non ci muoviamo saltiamo la cena” ; argomento convincente ed in un attimo siamo in macchina diretti verso la valle di Rhemes dove l’intero corso ci aspetta al rifugio Benevolo.
 
Giungiamo al parcheggio dove lasciamo le automobili intorno alle 17.00, la Granta Parei è lassù  e domina la valle. 
Il paesaggio è molto bello, la Dora di Rhêmes attraversa la valle formando gole rocciose e salti d'acqua spettacolari. In un’ora circa, raggiungiamo il rifugio. Davanti ad  una buona cena (per inciso e' cambiata la gestione, gli attuali gestori sono molto più' simpatici dei precedenti) Paolo ci mette al corrente dei suoi piani: salire per la Tzantaeleina e concatenare la Granta Parei sulla via del ritorno. L'idea ci piace e piace anche al direttore del corso che approva; tutti in branda allora con la sveglia puntata alle 3.30

Calda, è l'aggettivo con cui ricordiamo la notte al Benevolo; così' caldo da impedire il sonno !
La sveglia arriva quasi liberatoria ed un gruppo di zombi vaga per il rifugio cercando di organizzare le idee ma senza un gran successo; alla fine l'orologio segna le 4.55 quando la processione parte dal rifugio.

Fa molto caldo e probabilmente il concatenamento non sarà possibile.

Pala della Tzantaeleina
Iniziamo la salita, sopra di noi nuvole, speravamo in una luna piena che ci rischiarasse il sentiero. Lungo il cammino via via le nuvole si diradano e con immensa gioia  al momento di formare le cordate godiamo di una magnifica alba.
Risaliamo il ghiacciaio di Centelina per poi puntare  per un ripido pendio al colle che separa la Tzantaeleina dalla Granta Parei; attacchiamo quindi decisi lo scivolo della parete nord ovest che risaliamo con rapide (pof pof !!)ed eleganti serpentine grazie anche alla neve che contro le nostre previsioni tiene ancora benissimo. Superata la corona di roccette subito sotto la cima sbuchiamo in vetta e siamo subito preda del vento. Fatti i complimenti di rito, un giro di crostatine e ci buttiamo sulla via del ritorno.

Sulla sella che separa la Tzantaeleina dalla Granta Parei si svolge un piccolo conclave per stabilire la via più papabile data  l'ora e lo stato della neve. Dopo circa 20-25 sec di discussione, si decide di risalire la spalla che porta al ghiacciaio di Goletta e di attraversare quest'ultimo.

Tratto lungo e palloso ed alla fine quando rimettiamo piede sul terreno roccioso siamo contenti di aver concluso un'altro week-end, in fondo, lunedi' si lavora.