illanovafranca
E' un piccolo paese di collina, situato nella Sardegna centro meridionale, al limite tra le province di Cagliari e Nuoro, ad un'altezza di 293 metri sul livello del mare. Si raggiunge in meno di un'ora, percorrendo la S.S. 131, fino al bivio di Villasanta a 40 Km. da Cagliari e quindi la S.S. 197 per circa 13,5 Km., ossia fino al bivio della strada provinciale per Mandas. Il paese è ubicato al Km.3,5 di quest'asse stradale ed è compreso in un paesaggio collinare degradante da un lato verso la valle del fiume Riu Mannu e che si innalza dall'altro, verso l'altopiano prima di Mandas e quindi di Serri, lungo i rilievi di Escolca e di Gergei.Le origini del paese sono alquanto nebulose in quanto disparate appaiono le opinioni di vari studiosi che ad esse si interessarono. Tra questi Goffredo Casalis scrisse nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli atti di S.M. il Re di Sardegna (Marzorati e Maspero, Torino 1833-1956), al termine dell'elenco dei paesi della Marmilla, da Arbarei ... a Villanovaforru, Villanovafranca: "tutte le pre nominate popolazioni sono di una immemorabile antichità. Più recente di tutte pare Villanovafranca in su l'estremità del dipartimento e frontiera del regno Arborense".Pasquale Tola, con il Codex Diplomaticus Sardiniae, è il primo degli studiosi a citare una data lontana come il 1219, perché si possa affermare che Villanovafranca già allora era conosciuta. Esiste certamente nel periodo aragonese quando nel 1541 fu incorporata nella baronia di Las Plassas. Successivamente divenne feudo dei Zapata ed indipendente nel 1839.
Complesso Nuragico
APPROFONDIMENTI
La Fortezza
Il complesso nuragico Su Mulinu sorge sulla dorsale collinare che domina il corso del Rio Mannu (a circa 297 metri sul livello del mare), a sud-ovest del moderno abitato di Villanovafranca.L'uso della fortezza e dell'insediamento circostante ebbe verosimilmente inizio a partire dalla metà del II millennio a.C. (XVI-XV sec. a.C.) e perdurò con alterne vicende sino all'Alto Medioevo (VII-VIII sec. d.C.).
Già noto grazie agli studi di C. Porru e di G. Lilliu, il nuraghe è stato oggetto dal 1984 di diverse campagne di scavo, dirette da G. Ugas, che hanno consentito di definire l'impianto planimetrico generale e di conoscere le vicende storiche di alcuni ambienti, rivelando, tra l'altro, una straordinaria ed inedita funzione templare.
Costruita in massi calcarei e di arenaria, la fortezza attualmente si presenta con un corpo centrale (bastione) e con una cinta difensiva esterna (antemurale) che, in almeno tre differenti fasi, vennero sottoposti a consistenti modifiche.