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"Sono diventato imprenditore agricolo per una scelta
di vita. Anche se nato in una famiglia di agricoltori, la mia strada poteva
essere diversa, fino a quando, nel 1986, ho acquistato il podere Uccelliera. Dell'agricoltura "all'antica" avevo appena fatto a tempo
a conoscere gli ultimi bagliori, quando ancora di Brunello si parlava poco. Poi tutto è stato cambiato, ma da quel mondo ho ricevuto
l'essenziale: l'amore per la terra a cui chiedere con rispetto frutti per vivere.
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"Guardo il mio podere e penso ai secoli di storia ai quali ha
assistito: almeno sette sono documentati, altri si possono immaginare.
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"Il mio podere è bello non perché è da
cartolina, ma perché c'è tanta storia di uomini e di natura attorno. |
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Voglio piantare un giardino attorno al
podere, accanto alle viti, che sia un insieme di ortaggi e di fiori, di utile e di
bello. |
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"L'agricoltura oggi richiede
molto impegno individuale, ma non può essere pensata come un lavoro solitario. Bisogna
crescere insieme, perché se il mio vicino sbaglia, ne soffro anch'io e viceversa. Per questo dedico tempo alla vita associativa della categoria, alle riunioni, allo studio di tutto quello che fuori dai campi fa parte del nostro lavoro. Il nostro è un lavoro importante per la società intera, va fatto con coscienza e responsabilità." |
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