M.o RICCARDO MACCORINI

Il M.o Maccorini (1854-1911) benché non originario della Val d'Arzino, infatti proveniva da Blessaglia presso Portogruaro, è da ritenersi uno tra i più illustri personaggi che la onorarono e si prodigarono per il suo sviluppo. La amò come sua, nei 22 anni che vi trascorse da insegnante e la decantò nelle sue liriche. Contemporaneo di Giacomo Ceconi, su iniziativa del quale arrivò a Pielungo per occuparsi delle nuove scuole elementari e di "arti mestieri e disegno", fu l'archetipo degli insegnanti che in quegli anni formarono, in tutto il Friuli, intere generazioni di Artigiani Edili, contribuendo a costruire l'immagine che caratterizza le nostre genti, in ogni parte del mondo.

 

 

 

 

Una ricerca ci ha consentito di individuare quella che, con ogni probabilità, è da ritenersi la tomba del M.o Riccardo Maccorini, all'interno dell'area cimiteriale di Pielungo e colpevolmente lasciata dalle Autorità nel più completo abbandono.

"I miei genitori giunsero a Pielungo ai primi di novembre del 1889, passando per una mulattiera da Clauzetto per Pradis, perché non era ancora aperta la strada Regina Margherita, accolti con molta simpatia dal Conte Giacomo Ceconi".
Così descriveva Mario Maccorini, nel '61, l'arrivo del padre Riccardo nella Val d'Arzino.
I primi anni la scuola venne fatta nella casa di proprietà di Luigi Zannier, sopra il forno, ma nel 1895 fu trasferita nei nuovi locali scolastici costruiti per opera del Conte Ceconi.
I locali, con alloggio per gli insegnanti, comprendevano la scuola maschile, femminile e quella di disegno.
Oltre all'insegnamento, ricopriva in paese molte altre cariche: era segretario della società operaia di mutuo soccorso; teneva i conti della fabbriceria, nonché i registri di stato civile, atti di nascita e dl morte, sia per Pielungo che per San Francesco.
Era molto ben considerato in Valle, dove tutti ricorrevano a lui per consigli e per derimere divergenze; una sorta di giudice di pace, che sapeva intervenire con autorità e anche molto tatto.
Morì a 57 anni, dopo 22 di permanenza tra queste montagne e riposa nel cimitero di Pielungo.
La visita alla sua tomba fu sempre la costante meta di quanti lo conobbero in vita o, per il loro massimo orgoglio, ne furono gli allievi.

Un diploma rilasciato dalla Scuola di Disegno Professionale di Pielungo nel 1949.

 

 

 

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