Dipartimento di Scienze
giuridiche e politiche
direttore: prof. Alberto Filippi

Scheda dettagliata del progetto formativo: Formazione formatori
denominato "Tecniche di comunicazione e di gestione
dell'aula finalizzate ai corsi di aggiornamento"

(a cura di Stefano Bertoldi)

1.   Introduzione
2.  Motivazioni del corso
3.  Breve analisi del settore e/o del bacino territoriale di riferimento dell’intervento formativo e delle  relative dinamiche evolutive
4.  Identificazione delle fonti informative (studi e ricerche) sulle quali si è basata
l’analisi del fabbisogno
5.  Previsioni sugli sbocchi professionali previsti dall’intervento formativo
6.  Identificazione dei destinatari dell’intervento
   7.  Definizione del bacino potenziale di utenza della proposta formativa
 8.  Analisi della figura professionale e declinazione degli obiettivi formativi
     9.  Breve descrizione della figura professionale che il corso professionale
intende formare

10.  Modalità di ammissione al corso
11.  Progetto didattico e modalità di partecipazione           


Introduzione

Il corso è rivolto ai formatori delle Marche, coinvolti (e non) nei corsi per formatori organizzati dall'Università di Camerino finanziati dai fondi per il terremoto del 1997 e finalizzati alla ripresa economica della regione e ai docenti universitari. La finalità è quella di fornire gli strumenti conoscitivi ed operativi di base sulle nuove tendenze della formazione "fuori dall'aula", sulle tecniche e gli approcci della formazione "non accademica" in previsione anche di un impegno sempre più diffuso per i docenti universitari nell'ambito del territorio (imprese, corsi finanziati, società di formazione, ecc.).

   Motivazioni del corso

  1. Breve analisi del settore e/o del bacino territoriale di riferimento dell’intervento formativo e delle relative dinamiche evolutive

  2. Sistema universitario pubblico, mondo imprenditoriale, formazione manageriale (o con altre finalità) facente capo a istituti privati, si troveranno sempre più a diretto contatto attraverso forme ancora inedite o poco sviluppate, di collaborazione e di interscambio incentivate dal sistema dei crediti formativi. Ciò avverrà, ed in parte è già avvenuto, a seguito degli interventi del legislatore (legge di riforma del sistema universitario, la cosiddetta riforma Martinotti) ma soprattutto per la rapidissima evoluzione nel rapporto tra sistema formativo e mondo imprenditoriale. Una società della conoscenza e dunque di knowledge worker impone, infatti, con sempre maggiore forza, la necessità di un monitoraggio (nazionale e locale) dei fabbisogni formativi ed un più celere ripensamento dei percorsi formativi alla luce dei cambiamenti nel mondo del lavoro e del sistema produttivo. In sintesi si attuerà parte di quel modello formativo che tra mille perplessità prese l’avvio nei primi anni ’90 con i Diplomi universitari; dal canto loro, i percorsi formativi dovranno dare risposte ad una necessità crescente di long life learning. Da questo punto di vista il contatto tra formazione universitaria e mondo del lavoro non si fermerà alla pianificazione, progettazione e tutoring per stage e tirocini per i propri laureati ma si attuerà anche a distanza di anni quando questi saranno già inseriti nel mondo del lavoro.

    Alla luce di questi cambiamenti, e in previsione di una maggiore permeabilità tra Università e mondo del lavoro, tra "accademia" e "territorio", il professore universitario dovrà quindi avvicinarsi al ruolo proprio del "formatore", mettere da parte i panni del docente per indossare quelli di chi ha l’onere di guidare gli studenti lungo un tratto importante del loro percorso professionale; questo ha inizio con la scuola secondaria superiore che prevede indirizzi professionalizzanti già dopo il primo biennio, per continuare poi lungo tutto il periodo della vita lavorativa (e pensando al no-profit e al volontariato, anche nel periodo "post-lavorativo"). La figura del docente andrà reinterpretata come esperto dei processi di apprendimento, come sviluppatore delle competenze e non solo come fonte di trasferimento delle conoscenze. Quest’ultimo aspetto, infatti, potrà anche essere svolto dai vari sistemi di "autoapprendimento" on-line o su CD-Rom e dallo studio individuale con l’ausilio del tutor che interagendo con il docente porterà avanti il sistema di verifiche e sosterrà lo studente nel suo percorso di studio e costruzione di un profilo professionale. La destrutturazione dei tempi e dei luoghi di lavoro porta con sé, infatti, una capacità diffusa di autoformazione, con percorsi individuali che tuttavia vanno guidati e assistiti. La formazione universitaria dovrà includere delle capacità specifiche per lo sviluppo delle varie competenze: da quelle di base generali a quelle per il lavoro per finire con le competenze disciplinari e contestualizzate nell’ultima parte del percorso o, più probabilmente, nei periodi ricorrenti di formazione (biennio di specializzazione, corsi di specializzazione post-lauream, dottorato, master, ecc.). In sintesi il docente-formatore dovrà confrontarsi anche con la formazione "fuori dall’aula" sia per quanto riguarda l’evoluzione socio-economica del sistema universitario sia perché l’università stessa si troverà ad operare sul territorio in un sistema integrato da molteplici forme di formazione permanente.

    I cambiamenti qui delineati non concernono solo l’ambito dell’insegnamento prettamente accademico, peraltro sempre più intersecato con il mondo delle libere professioni e del mondo imprenditoriale tramite le docenze a contratto, ma anche il mondo della formazione professionale e manageriale. In questo ambito si assisterà ad un declino della formazione-aggiornamento intesa in senso classico ovvero come sviluppo dei tre saperi (sapere, saper fare e saper essere) e in modo prevalente del primo come momento di trasferimento di conoscenze. Il vero valore aggiunto non va ricercato tanto nell’innovatività dei contenuti quanto nelle modalità di trasferimento degli stessi in stretta sintonia con lo sviluppo di competenze trasversali sempre più richieste dalle imprese come ad esempio il "quarto" sapere, classificabile come "saper decidere". In conclusione, il corso vuole essere un momento di apertura e di sperimentazione di nuovi modelli formativi "fuori dall’aula", delle nuove tecnologie, (dalla teledidattica intesa come distance learning e distance tutoring, alla videoconferenza, agli strumenti di presentazione digitale) di presa di coscienza delle dinamiche d’aula, in poche parole di tutti quegli elementi che possono costituire un valore aggiunto di qualità e di potenziamento degli strumenti classici della formazione d’aula tradizionale.

    Per quanto riguarda il bacino territoriale di riferimento, il corso si inserisce trasversalmente nell’intensa attività formativa svolta con fondi europei e regionali nell’ambito dell’aggiornamento professionale dei lavoratori della piccola e media industria marchigiana e della formazione manageriale attuata da società private di formazione e consulenza, liberi professionisti, università ed altri enti.

  3. Identificazione delle fonti informative (studi e ricerche) sulle quali si è basata l’analisi del fabbisogno

  4. La necessità di ulteriore formazione delle persone che il mondo imprenditoriale prevede di

    assumere nel biennio 1999-2000, riguarda, secondo i dati dell’indagine EXCELSIOR (fonte: Unioncamere – Ministero del lavoro – Sistema informativo Excelsior, 1999) 39,1% del futura forza lavoro. Il 6,9% sarà impegnata in corsi esterni all’azienda, il 20,8% con corsi interni e il 21,6% tramite affiancamento. Sempre secondo la stessa autorevole fonte, la necessità di ulteriore formazione raggiunge il massimo nelle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (51,3%) cioè le figure destinatarie del corso formazione formatori che nel corso della loro carriera professionale potranno essere a loro volta formatori. In modo particolare si può sottolineare come tra queste professioni intellettuali, gli esperti di problemi del personale, formazione e orientamento, presentino anche un’elevata necessità di ulteriore formazione (38,1%) ma soprattutto che questa verrà effettuata per il 20,5% con corsi esterni e per 23,9% con corsi interni. Il sistema imprenditoriale esprime dunque una necessità di formazione aggiuntiva proprio in quelle professioni intellettuali dove è più alto il livello di preparazione culturale in uscita. Si può dunque ipotizzare che oltre ad una carenza nelle conoscenze di carattere pratico-applicativo più vicine al core business delle imprese vi possa essere un fabbisogno formativo da colmare nella sfera delle competenze trasversali. In modo indiretto, questi dati ci indicano che vi è la necessità di sviluppare e mantenere desta la capacità di apprendere, ovvero imparare ad apprendere.

    La necessità di mettere in grado i formatori di applicare metodologie di formazione sganciate dalla classica situazione d’aula, nasce, come sottolineato da Massimo Bruscaglioni nel n.38 della rivista FOR da diverse esigenze:

    - perché la formazione d’aula da sola non può più fare fronte ad una domanda crescente di qualità e quantità

    - perché per le imprese occorre diminuire i costi unitari della formazione aumentando al tempo stesso la visibilità e l’incisività

    - perché il fattore tempo, anche nella formazione diventa determinante, per cui ad esempio è più efficiente, in determinate circostanze, imparare mentre si lavora e mentre si produce innovazione

    - perché i processi di crescita e apprendimento sono divenuti così strategici da vedere coinvolti più soggetti nell’ottica di una formazione "diffusa", con metodi, soggetti, luoghi di volta in volta diversi anche nelle loro interconnessioni

    - perché la formazione d’aula, tra gli altri dati negativi non può incidere su quelle competenze che spesso confinano con la personalità dell’individuo o con il modo di intendere e operare nei ruoli professionali

  5. Previsioni sugli sbocchi professionali previsti dall’intervento formativo

Il corso Formazione formatori può offrire la possibilità per docenti universitari (ricercatori, dottorandi, ecc.), liberi professionisti impegnati in via prioritaria o occasionale nella formazione professionale e manageriale di competere su un piano qualitativamente più qualificato, a livello regionale, con le diverse agenzie formative operanti sul territorio. Tornando al ruolo che dovrà svolgere in futuro il docente-formatore universitario, lo sviluppo di capacità di lettura delle dinamiche d’aula, di competenze metodologiche (la formazione "fuori dall’aula") e tecniche (la teledidattica e la videoconferenza), consentirà loro di operare in futuro nel mondo della formazione con un approccio meno accademico e dunque maggiormente concorrenziale rispetto ai formatori di professione.

   Identificazione dei destinatari dell’intervento

  1. Definizione del bacino potenziale di utenza della proposta formativa

Il corso Formazione formatori ha come destinatari i docenti impegnato a vari livelli in ambito universitario (professori, ricercatori, dottori di ricerca, assegnatari di assegni di ricerca, personale tecnico laureato, ecc.) e che in futuro saranno sempre più impegnati nell’innovazione delle loro modalità formative sia per il rinnovamento del sistema universitario sia perché inseriti (o loro stessi promotori come progettisti) in attività formative "extraccademiche"; inoltre anche i professionisti che operano nel campo della formazione in via esclusiva (liberi professionisti free lance, formatori di professioni di istituti o enti di formazione) che desiderino aggiornarsi e mettersi in gioco nell’ambito dei nuovi modelli di formazione.

    Analisi della figura professionale e declinazione degli obiettivi formativi

  1. Breve descrizione della figura professionale che il corso professionale intende formare

  2. Il corso non intende formare una figura professionale ex-novo ma operare su di una base già esistente di competenze disciplinari e contestualizzate, al fine di potenziarle con nuovi contenuti (nuovi modelli formativi), con una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di formatore all’interno di gruppi di apprendimento e con nuovi strumenti tecnologici e formativi.

  3. Descrizione delle competenze che l’intervento formativo intende trasmettere ai partecipanti in termini di :

Conoscenze: nuovi modelli formativi (ruolo del formatore, contenuti emergenti, la formazione fuori dall’aula) e nuovi metodi e tecniche per l’apprendimento.

Abilità: applicare efficacemente i metodi attivi di apprendimento più diffusi; acquisire le linee guida principali per progettare interventi formativi basati sulla formazione a distanza, sulla formazione d’aula e fuori dall’aula, acquisendo consapevolezza rispetto alle scelte da operare tra approcci diversi, nel rispetto delle esigenze del committente o dei partecipanti ad un corso.

Comportamenti: sapere gestire un’aula, un gruppo di apprendimento, un singolo soggetto, in maniera consapevole e modo efficace rispetto agli obiettivi formativi prefissati. Acquisire consapevolezza del proprio ruolo nell’ambito di un gruppo che apprende: individuare le dinamiche di gruppo e guidarle i maniera efficace nell’interesse dei partecipanti.

    Modalità di ammissione al corso

  1. analisi dei curricula, colloqui individuali.

  2. Pre-requisiti minimi indispensabili per l’accesso all’attività formativa: svolgere l’attività di formatore all’interno o all’esterno dell’ambito universitario da un numero sufficiente di anni e una forte motivazione a ripensare il ruolo del formatore. Forte fiducia nelle potenzialità formative delle nuove tecnologie sia dal punto di vista dell’apprendimento che dal punto di vista strategico (ad esempio la teledidattica come supporto e potenziamento della formazione tradizionale e la videoconferenza come possibilità di sfruttare le economie di scala, per realizzare corsi on-site, per potenziare un intervento formativo tradizionale).

    Progetto didattico e modalità di partecipazione

    Il corso formazione dei formatori destinato ai residente nelle Marche,  liberi professionisti e soggetti operanti a vario titolo nel settore pubblico e privato, nell'ambito della formazione si articolerà in 5 giornate di 8h ciascuna (9-13/14-18) per un totale di 40h complessive dal 22 al 26 gennaio 2001.
    Le domande di iscrizione, unitamente al curriculum vitae di non più di 3 pagine e recanti la dicitura specifica del corso in oggetto, vanno inoltrate e fatte pervenire entro il 31 dicembre 2000  presso il Centro di Calcolo dell'Università degli studi di Camerino, vicolo del Bastione, 62032 CAMERINO (MC).
    (Info: 0737 402124 - 800 054 000)
    Tutor : Sara Spuntarelli

    (1°Modulo): Laboratorio per il potenziamento delle capacità personali legate al ruolo di consulente e formatore (con tecniche ispirate al T-group). Verrà analizzato il rapporto tra diversi livelli di obiettivi. Lo scopo della giornata è infatti quello di evidenziare, con metodologie attive, la coesistenza di diversi obiettivi (dei singoli partecipanti, del docente, della struttura, ecc.) ogni qualvolta si gestisce un processo formativo inteso come relazione sociale tra docente e discenti.
    Docente: dott.ssa Veronica Rosa

    Unità didattiche:

    2h

    • Le influenze reciproche tra obiettivi, personali, istituzionali e di gruppo
    • Rapporto tra autorità e capacità

    2h

    • Leadership diffusa, conflitto tra leadership, leadership e contro leadership nell’ottica della relazione tra docente e discenti e all’interno del gruppo dei discenti

    2h

    • Tipologie di gruppi: la gestione delle dinamiche al suo interno. Personalità task oriented, group-oriented, self-oriented

    2h

    • Comunicazione in pubblico, capacità espressive
    • L’animazione del gruppo, il coinvolgimento

    (2° Modulo) Il processo formativo a distanza. Insegnare ad apprendere in rete (TBT, FaD, Internet e videoconferenza). Fulcro dell’intervento è la gestione a distanza in chiave multimediale del processo di formazione, dalla progettazione, costruzione e fruizione dei software per l’autoapprendimento all’utilizzo della formazione on-line in senso lato. Si illustreranno dunque tutti gli strumenti di gestione a distanza della formazione dall’uso dei test on line, ai supporti multimediali, alla gestione del rapporto docenti-allievi, allievi-tutor, ecc. Docente: dott. Gualtiero Giardina

    Unità didattiche:

    2h

    • Gli usi della telematica: l’accesso alle conoscenze, l’uso didattico delle risorse Internet; come accedere alle informazioni: la navigazione e i motori di ricerca

    2h

    • Gli usi della rete a scopo didattico: apprendimento collaborativo in rete, forme di cooperazione (docenti-studenti, studenti-studenti, ecc.)
    • Il ruolo del docente e le competenze professionali coinvolte

    2h

    • La costruzione di un sito per la formazione a distanza. L’architettura generale; l’usabilità; l’aspetto estetico; i pre-requisiti per il coinvolgimento nel processo di formazione

    2h

    • Metodologie didattiche a distanza e servizi in rete. Dalla posta elettronica, ai test, ai percorsi interattivi, al servizio di tutorato, alle FAQ, ai forum on-line
    • La formazione integrata: tradizionale, a distanza (tramite internet o intranet), in videoconferenza

    (3° e 4° modulo) Il processo formativo: fasi e attori. Gli incontri si realizzeranno in un’ottica di "palestra formativa" perché saranno gli stessi partecipanti a definire il percorso formativo sperimentandosi sui diversi temi, anche attraverso tecniche di creatività, individuali e di gruppo. In altre parole agiranno come analisti, progettisti, docenti, con un confronto continuo e serrato con il docente, che farà da specchio alle loro performances. Attraverso il "Gym training" - la palestra della formazione – si applica una metodologia attiva che prevede il coinvolgimento dei partecipanti come protagonisti del proprio processo di apprendimento. Si realizza quindi una sorta di "ginnastica formativa", che richiede elasticità mentale, flessibilità reattiva e proattiva, disponibilità ad affrontare cambiamenti culturali, organizzativi, gestionali.

    Docente: dott.ssa Giovanna Scarpitti

    Unità didattiche (1^ giornata)

    2h

    • La formazione come servizio e come processo: dall’analisi dei bisogni al progetto formativo
    • Obiettivi generali e didattici

    2h

    • Gli ambiti della formazione: trasmissione di conoscenze e realizzazione di saperi

    2h

    • La valutazione: ex ante, in itinere ex post: metodologie e tecniche di rilevazione (questionario, diari di bordo, griglie di osservazione)

    2h

    • Gli attori e i profili professionali (tutor, coach, mentore, counsellor, ecc.)
    • Nuove tipologie formative (out-door, training on the job, ecc.)

    La gestione dell’aula e dei gruppi di apprendimento

    Unità didattiche (2^ giornata)

    2h

    • Il setting formativo, il contratto formativo
    • L’apprendimento degli adulti: ritmi, tempi e modi in contesti innovativi e multimediali

    2h

    • Apprendimento individuale, di gruppo ed
    • organizzativo

    2h

    • Le dinamiche di gruppo

    2h

    • Metodologie didattiche: coerenza con gli obiettivi e con i contenuti (analisi di casi, giochi, simulazioni, visione di film, ecc.)

    (5° Modulo) La formazione dei giovani adulti, la transizione scuola-lavoro, le nuove esigenze del mercato del lavoro e i nuovi modi di lavorare . Il modulo intende affrontare il delicato passaggio dal mondo della formazione, universitaria e non, al mondo del lavoro in considerazione dei notevoli cambiamenti socio-economici intervenuti in questo ultimo decennio. Verranno analizzati, infatti, i profili degli studenti universitari, le loro aspettative nei confronti del sistema universitario, le motivazioni della scelta, dalla crisi dell’università di massa alle soglie della cosiddetta riforma "Martinotti". Con questa si delinea un nuovo scenario per il sistema formativo che si espliciterà in un interscambio sempre più intenso tra sistemi pubblici e privati, tra agenzie pubbliche e sistemi produttivi. D’altro canto cambia anche il concetto stesso del lavoro, sia per il delinearsi della cosiddetta "società senza lavoro" sia per la crescente individualizzazione dei rapporti di lavoro. Tra lavoro garantito e lavoro precario, tra formazione e autoformazione "forzata", il formatore deve farsi carico dei notevoli cambiamenti intervenuti nella società e proporre più che nuovi saperi, nuovi paradigmi conoscitivi e gli strumenti per tutelare e far crescere il proprio bagaglio di competenze.

    Docente: prof. Pino Ferraris

    Unità didattiche

    2h

    • Le nuove aspettative dei soggetti e delle loro famiglie
    • Cenni sulla riforma Martinotti
    • Una formazione su misura: i diversi profili di studente, le aspettative e le valutazioni

    2h

    • Il problema dell’orientamento professionale
    • Le professionalità richieste dal mercato e il difficile rapporto con le aspettative individuali

    2h

    • Formazione e mobilità sociale
    • Concezioni sulla formazione a confronto

    2h

    • I gruppo come risorsa per l’apprendimento
    • L’utilizzo del cinema a scopo formativo

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