Il corso è rivolto ai formatori delle
Marche, coinvolti (e non) nei corsi per formatori organizzati dall'Università di Camerino
finanziati dai fondi per il terremoto del 1997 e finalizzati alla ripresa economica della
regione e ai docenti universitari. La finalità è quella di fornire gli strumenti
conoscitivi ed operativi di base sulle nuove tendenze della formazione "fuori
dall'aula", sulle tecniche e gli approcci della formazione "non accademica"
in previsione anche di un impegno sempre più diffuso per i docenti universitari
nell'ambito del territorio (imprese, corsi finanziati, società di formazione, ecc.).
Motivazioni del corso
Breve analisi del settore e/o del bacino territoriale di riferimento dellintervento formativo e delle relative dinamiche evolutive
Sistema universitario pubblico, mondo imprenditoriale, formazione manageriale (o con altre finalità) facente capo a istituti privati, si troveranno sempre più a diretto contatto attraverso forme ancora inedite o poco sviluppate, di collaborazione e di interscambio incentivate dal sistema dei crediti formativi. Ciò avverrà, ed in parte è già avvenuto, a seguito degli interventi del legislatore (legge di riforma del sistema universitario, la cosiddetta riforma Martinotti) ma soprattutto per la rapidissima evoluzione nel rapporto tra sistema formativo e mondo imprenditoriale. Una società della conoscenza e dunque di knowledge worker impone, infatti, con sempre maggiore forza, la necessità di un monitoraggio (nazionale e locale) dei fabbisogni formativi ed un più celere ripensamento dei percorsi formativi alla luce dei cambiamenti nel mondo del lavoro e del sistema produttivo. In sintesi si attuerà parte di quel modello formativo che tra mille perplessità prese lavvio nei primi anni 90 con i Diplomi universitari; dal canto loro, i percorsi formativi dovranno dare risposte ad una necessità crescente di long life learning. Da questo punto di vista il contatto tra formazione universitaria e mondo del lavoro non si fermerà alla pianificazione, progettazione e tutoring per stage e tirocini per i propri laureati ma si attuerà anche a distanza di anni quando questi saranno già inseriti nel mondo del lavoro.
Alla luce di questi cambiamenti, e in previsione di una maggiore permeabilità tra Università e mondo del lavoro, tra "accademia" e "territorio", il professore universitario dovrà quindi avvicinarsi al ruolo proprio del "formatore", mettere da parte i panni del docente per indossare quelli di chi ha lonere di guidare gli studenti lungo un tratto importante del loro percorso professionale; questo ha inizio con la scuola secondaria superiore che prevede indirizzi professionalizzanti già dopo il primo biennio, per continuare poi lungo tutto il periodo della vita lavorativa (e pensando al no-profit e al volontariato, anche nel periodo "post-lavorativo"). La figura del docente andrà reinterpretata come esperto dei processi di apprendimento, come sviluppatore delle competenze e non solo come fonte di trasferimento delle conoscenze. Questultimo aspetto, infatti, potrà anche essere svolto dai vari sistemi di "autoapprendimento" on-line o su CD-Rom e dallo studio individuale con lausilio del tutor che interagendo con il docente porterà avanti il sistema di verifiche e sosterrà lo studente nel suo percorso di studio e costruzione di un profilo professionale. La destrutturazione dei tempi e dei luoghi di lavoro porta con sé, infatti, una capacità diffusa di autoformazione, con percorsi individuali che tuttavia vanno guidati e assistiti. La formazione universitaria dovrà includere delle capacità specifiche per lo sviluppo delle varie competenze: da quelle di base generali a quelle per il lavoro per finire con le competenze disciplinari e contestualizzate nellultima parte del percorso o, più probabilmente, nei periodi ricorrenti di formazione (biennio di specializzazione, corsi di specializzazione post-lauream, dottorato, master, ecc.). In sintesi il docente-formatore dovrà confrontarsi anche con la formazione "fuori dallaula" sia per quanto riguarda levoluzione socio-economica del sistema universitario sia perché luniversità stessa si troverà ad operare sul territorio in un sistema integrato da molteplici forme di formazione permanente.
I cambiamenti qui delineati non concernono solo lambito dellinsegnamento prettamente accademico, peraltro sempre più intersecato con il mondo delle libere professioni e del mondo imprenditoriale tramite le docenze a contratto, ma anche il mondo della formazione professionale e manageriale. In questo ambito si assisterà ad un declino della formazione-aggiornamento intesa in senso classico ovvero come sviluppo dei tre saperi (sapere, saper fare e saper essere) e in modo prevalente del primo come momento di trasferimento di conoscenze. Il vero valore aggiunto non va ricercato tanto nellinnovatività dei contenuti quanto nelle modalità di trasferimento degli stessi in stretta sintonia con lo sviluppo di competenze trasversali sempre più richieste dalle imprese come ad esempio il "quarto" sapere, classificabile come "saper decidere". In conclusione, il corso vuole essere un momento di apertura e di sperimentazione di nuovi modelli formativi "fuori dallaula", delle nuove tecnologie, (dalla teledidattica intesa come distance learning e distance tutoring, alla videoconferenza, agli strumenti di presentazione digitale) di presa di coscienza delle dinamiche daula, in poche parole di tutti quegli elementi che possono costituire un valore aggiunto di qualità e di potenziamento degli strumenti classici della formazione daula tradizionale.
Per quanto riguarda il bacino territoriale di riferimento, il corso si inserisce trasversalmente nellintensa attività formativa svolta con fondi europei e regionali nellambito dellaggiornamento professionale dei lavoratori della piccola e media industria marchigiana e della formazione manageriale attuata da società private di formazione e consulenza, liberi professionisti, università ed altri enti.
Identificazione delle fonti informative (studi e ricerche) sulle quali si è basata lanalisi del fabbisogno
La necessità di ulteriore formazione delle persone che il mondo imprenditoriale prevede di
assumere nel biennio 1999-2000, riguarda, secondo i dati dellindagine EXCELSIOR (fonte: Unioncamere Ministero del lavoro Sistema informativo Excelsior, 1999) 39,1% del futura forza lavoro. Il 6,9% sarà impegnata in corsi esterni allazienda, il 20,8% con corsi interni e il 21,6% tramite affiancamento. Sempre secondo la stessa autorevole fonte, la necessità di ulteriore formazione raggiunge il massimo nelle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (51,3%) cioè le figure destinatarie del corso formazione formatori che nel corso della loro carriera professionale potranno essere a loro volta formatori. In modo particolare si può sottolineare come tra queste professioni intellettuali, gli esperti di problemi del personale, formazione e orientamento, presentino anche unelevata necessità di ulteriore formazione (38,1%) ma soprattutto che questa verrà effettuata per il 20,5% con corsi esterni e per 23,9% con corsi interni. Il sistema imprenditoriale esprime dunque una necessità di formazione aggiuntiva proprio in quelle professioni intellettuali dove è più alto il livello di preparazione culturale in uscita. Si può dunque ipotizzare che oltre ad una carenza nelle conoscenze di carattere pratico-applicativo più vicine al core business delle imprese vi possa essere un fabbisogno formativo da colmare nella sfera delle competenze trasversali. In modo indiretto, questi dati ci indicano che vi è la necessità di sviluppare e mantenere desta la capacità di apprendere, ovvero imparare ad apprendere.
La necessità di mettere in grado i formatori di applicare metodologie di formazione sganciate dalla classica situazione daula, nasce, come sottolineato da Massimo Bruscaglioni nel n.38 della rivista FOR da diverse esigenze:
- perché la formazione daula da sola non può più fare fronte ad una domanda crescente di qualità e quantità
- perché per le imprese occorre diminuire i costi unitari della formazione aumentando al tempo stesso la visibilità e lincisività
- perché il fattore tempo, anche nella formazione diventa determinante, per cui ad esempio è più efficiente, in determinate circostanze, imparare mentre si lavora e mentre si produce innovazione
- perché i processi di crescita e apprendimento sono divenuti così strategici da vedere coinvolti più soggetti nellottica di una formazione "diffusa", con metodi, soggetti, luoghi di volta in volta diversi anche nelle loro interconnessioni
- perché la formazione daula, tra gli altri dati negativi non può incidere su quelle competenze che spesso confinano con la personalità dellindividuo o con il modo di intendere e operare nei ruoli professionali
Previsioni sugli sbocchi professionali previsti dallintervento formativo
Il corso Formazione formatori può
offrire la possibilità per docenti universitari (ricercatori, dottorandi, ecc.), liberi
professionisti impegnati in via prioritaria o occasionale nella formazione professionale e
manageriale di competere su un piano qualitativamente più qualificato, a livello
regionale, con le diverse agenzie formative operanti sul territorio. Tornando al ruolo che
dovrà svolgere in futuro il docente-formatore universitario, lo sviluppo di capacità di
lettura delle dinamiche daula, di competenze metodologiche (la formazione
"fuori dallaula") e tecniche (la teledidattica e la videoconferenza),
consentirà loro di operare in futuro nel mondo della formazione con un approccio meno
accademico e dunque maggiormente concorrenziale rispetto ai formatori di professione.
Identificazione dei destinatari
dellintervento
Definizione del bacino potenziale di utenza della proposta formativa
Il corso Formazione formatori ha
come destinatari i docenti impegnato a vari livelli in ambito universitario (professori,
ricercatori, dottori di ricerca, assegnatari di assegni di ricerca, personale tecnico
laureato, ecc.) e che in futuro saranno sempre più impegnati nellinnovazione delle
loro modalità formative sia per il rinnovamento del sistema universitario sia perché
inseriti (o loro stessi promotori come progettisti) in attività formative
"extraccademiche"; inoltre anche i professionisti che operano nel campo della
formazione in via esclusiva (liberi professionisti free lance, formatori di
professioni di istituti o enti di formazione) che desiderino aggiornarsi e mettersi in
gioco nellambito dei nuovi modelli di formazione.
Analisi della figura professionale e declinazione
degli obiettivi formativi
Breve descrizione della figura professionale che il corso professionale intende formare
Il corso non intende formare una figura professionale ex-novo ma operare su di una base già esistente di competenze disciplinari e contestualizzate, al fine di potenziarle con nuovi contenuti (nuovi modelli formativi), con una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di formatore allinterno di gruppi di apprendimento e con nuovi strumenti tecnologici e formativi.
Descrizione delle competenze che lintervento formativo intende trasmettere ai partecipanti in termini di :
Conoscenze: nuovi modelli formativi (ruolo del formatore, contenuti emergenti, la formazione fuori dallaula) e nuovi metodi e tecniche per lapprendimento.
Abilità: applicare efficacemente i metodi attivi di apprendimento più diffusi; acquisire le linee guida principali per progettare interventi formativi basati sulla formazione a distanza, sulla formazione daula e fuori dallaula, acquisendo consapevolezza rispetto alle scelte da operare tra approcci diversi, nel rispetto delle esigenze del committente o dei partecipanti ad un corso.
Comportamenti: sapere gestire
unaula, un gruppo di apprendimento, un singolo soggetto, in maniera consapevole e
modo efficace rispetto agli obiettivi formativi prefissati. Acquisire consapevolezza del
proprio ruolo nellambito di un gruppo che apprende: individuare le dinamiche di
gruppo e guidarle i maniera efficace nellinteresse dei partecipanti.
Modalità di ammissione al corso
analisi dei curricula, colloqui individuali.
Pre-requisiti minimi indispensabili per laccesso
allattività formativa: svolgere lattività di formatore allinterno o
allesterno dellambito universitario da un numero sufficiente di anni e una
forte motivazione a ripensare il ruolo del formatore. Forte fiducia nelle potenzialità
formative delle nuove tecnologie sia dal punto di vista dellapprendimento che dal
punto di vista strategico (ad esempio la teledidattica come supporto e potenziamento della
formazione tradizionale e la videoconferenza come possibilità di sfruttare le economie di
scala, per realizzare corsi on-site, per potenziare un intervento formativo tradizionale).
Progetto didattico e modalità di partecipazione
Il corso formazione
dei formatori destinato ai residente nelle Marche, liberi
professionisti e soggetti operanti a vario titolo nel settore pubblico e privato,
nell'ambito della formazione si articolerà in 5 giornate di 8h ciascuna
(9-13/14-18) per un totale di 40h complessive dal 22 al 26
gennaio 2001.
Le domande di iscrizione, unitamente al curriculum vitae di non più di 3 pagine e recanti
la dicitura specifica del corso in oggetto, vanno inoltrate e fatte pervenire entro il 31
dicembre 2000 presso il Centro di Calcolo dell'Università
degli studi di Camerino, vicolo del Bastione, 62032 CAMERINO (MC).
(Info: 0737 402124 - 800 054 000)
Tutor : Sara Spuntarelli
(1°Modulo):
Laboratorio per il potenziamento delle capacità personali legate al ruolo di consulente e
formatore (con tecniche ispirate al T-group). Verrà analizzato il rapporto tra
diversi livelli di obiettivi. Lo scopo della giornata è infatti quello di evidenziare,
con metodologie attive, la coesistenza di diversi obiettivi (dei singoli partecipanti, del
docente, della struttura, ecc.) ogni qualvolta si gestisce un processo formativo inteso
come relazione sociale tra docente e discenti.
Docente: dott.ssa Veronica Rosa
Unità didattiche:
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(2° Modulo) Il processo formativo a distanza. Insegnare ad apprendere in rete (TBT, FaD, Internet e videoconferenza). Fulcro dellintervento è la gestione a distanza in chiave multimediale del processo di formazione, dalla progettazione, costruzione e fruizione dei software per lautoapprendimento allutilizzo della formazione on-line in senso lato. Si illustreranno dunque tutti gli strumenti di gestione a distanza della formazione dalluso dei test on line, ai supporti multimediali, alla gestione del rapporto docenti-allievi, allievi-tutor, ecc. Docente: dott. Gualtiero Giardina
Unità didattiche:
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(3° e 4° modulo) Il processo formativo: fasi e attori. Gli incontri si realizzeranno in unottica di "palestra formativa" perché saranno gli stessi partecipanti a definire il percorso formativo sperimentandosi sui diversi temi, anche attraverso tecniche di creatività, individuali e di gruppo. In altre parole agiranno come analisti, progettisti, docenti, con un confronto continuo e serrato con il docente, che farà da specchio alle loro performances. Attraverso il "Gym training" - la palestra della formazione si applica una metodologia attiva che prevede il coinvolgimento dei partecipanti come protagonisti del proprio processo di apprendimento. Si realizza quindi una sorta di "ginnastica formativa", che richiede elasticità mentale, flessibilità reattiva e proattiva, disponibilità ad affrontare cambiamenti culturali, organizzativi, gestionali.
Docente: dott.ssa Giovanna Scarpitti
Unità didattiche (1^ giornata)
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La gestione dellaula e dei gruppi di apprendimento
Unità didattiche (2^ giornata)
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(5° Modulo) La formazione dei giovani adulti, la transizione scuola-lavoro, le nuove esigenze del mercato del lavoro e i nuovi modi di lavorare . Il modulo intende affrontare il delicato passaggio dal mondo della formazione, universitaria e non, al mondo del lavoro in considerazione dei notevoli cambiamenti socio-economici intervenuti in questo ultimo decennio. Verranno analizzati, infatti, i profili degli studenti universitari, le loro aspettative nei confronti del sistema universitario, le motivazioni della scelta, dalla crisi delluniversità di massa alle soglie della cosiddetta riforma "Martinotti". Con questa si delinea un nuovo scenario per il sistema formativo che si espliciterà in un interscambio sempre più intenso tra sistemi pubblici e privati, tra agenzie pubbliche e sistemi produttivi. Daltro canto cambia anche il concetto stesso del lavoro, sia per il delinearsi della cosiddetta "società senza lavoro" sia per la crescente individualizzazione dei rapporti di lavoro. Tra lavoro garantito e lavoro precario, tra formazione e autoformazione "forzata", il formatore deve farsi carico dei notevoli cambiamenti intervenuti nella società e proporre più che nuovi saperi, nuovi paradigmi conoscitivi e gli strumenti per tutelare e far crescere il proprio bagaglio di competenze.
Docente: prof. Pino
Ferraris
Unità didattiche
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Webmaster. Stefano Bertoldi