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Pompei

Pompei sorge su un altopiano di formazione vulcanica, sul versante meridionale del Vesuvio, a circa 30 metri sul livello del mare ed a breve distanza dalla foce del fiume Sarno, in una suggestiva posizione, decantata in epoca romana anche da Seneca. La mancanza di sorgenti o corsi d'acqua sull'altopiano impedì il suo popolamento nelle epoche più remote, anche se nel corso dell' VIII secolo a.C. nella vicina valle del Sarno si erano formati alcuni insediamenti, come testimoniano numerose tombe a fossa.La popolazione che fondò Pompei era sicuramente osca, ma è dubbio se il nome stesso della città derivi dal greco o dall'osco. La fortuna della città fu sin dall'inizio legata alla sua posizione sul mare, che la rendeva il porto dei centri dell'entroterra campano, in concorrenza con le città greche della costa. Naturalmente l'osca Pompei non poteva sottrarsi all'influenza greca, che si estendeva nel golfo di Napoli fino alla penisola sorrentina, includendo anche le isole di Capri e Ischia. L'egemonia greca sulla costa campana venne però ben presto minacciata dall'avanzare prepotente di una nuova, formidabile potenza: quella degli Etruschi, che conquistò anche Pompei, risalgono infatti a quel periodo il Tempio di Apollo e le Terme Stabiane. Contemporaneamente, però, dovette cominciare una lenta ma inarrestabile discesa delle popolazioni sannitiche provenienti dalle zone montane che conquistarono nel corso del V secolo a.C. tutta la Campania, ad eccezione di Neapolis e la unificarono sotto il loro dominio. Pompei dovette subire notevoli trasformazioni urbanistiche ed architettoniche, nel compiere le quali i Sanniti non riuscirono a prescindere dall'influenza greca. Finalmente, nel II secolo a.C. col dominio di Roma sul Mediterraneo, che facilitò la circolazione delle merci, la città conobbe un periodo di grande crescita a livello economico, soprattutto attraverso la produzione e l'esportazione di vino e olio. Questo stato di benessere si riflette in un notevolissimo sviluppo dell'edilizia pubblica e privata: furono realizzati in questo momento il Tempio di Giove e la Basilica nell'area del Foro, mentre a livello privato una dimora signorile come la Casa del Fauno esemplare per la grandezza e magnificenza.

La situazione economica restò florida per molto tempo e furono creati nuovi importantiedifici pubblici, come l'Anfiteatro e l'Odeon. L'età imperiale si apre con l'ingresso a Pompei di nuove famiglie filoaugustee; ne sono un chiaro esempio l'Edificio di Eumachia e il Tempio della Fortuna Augusta. In principio è probabile che il commercio sia stato concentrato nel quartiere che circondava il Foro, ma a partire dal 100 a.C. l'area commerciale si estese in direzione di Via dell'Abbondanza, trasformata in una successione quasi ininterrotta di negozi e taverne. Nel 62 d.C. un disastroso terremoto provocò gravissimi danni agli edifici della città; gli anni successivi furono impiegati nell'imponente opera di ristrutturazione, ancora in atto al momento della fatale eruzione del Vesuvio del 24 agosto del 79 d.C., quando Pompei fu seppellita completamente e definitivamente da una fitta pioggia di lapilli.
Distrutta dall'eruzione, la citta' di Pompei e' quasi interamente tornata alla luce per gli scavi iniziati lentamente nel 1748 e con regolarita' dal 1860 ad oggi.

L'intera topografia della citta', gli edifici pubblici, le case, i negozi, le opere d'arte e le testimonianze della vita domestica hanno permesso di conoscere meglio la cultura e le abitudini dei Romani.
Due nuovi percorsi per visitare Pompei. Il primo s'intitola "Pompei lungo le mura" e si snoda per circa tre chilometri e mezzo sulla sommità delle collinette artificiali (i cosiddetti cumuli borbonici) costituite dal lapillo estratto dalle cave nei primi scavi dell'area. La passeggiata è particolarmente suggestiva perché si sviluppa in quota fra i campi da una parte e l'antica città dall'altra; nel territorio c'è anche la tomba di Vestorio Prisco, appena restaurata; un'ampia area di verde attrezzato permette infine piacevoli momenti di sosta. Il secondo itinerario si chiama "Alla scoperta di Pompei" e ripercorre le stesse zone che potevano essere visitate dal pubblico che si recava a Pompei nel periodo immediatamente successivo alla "scoperta" e all'avvio dei programmi di scavo fra il 1748 e il 1815. Gli appassionati di oggi verranno quindi posti nella condizione dei primi viaggiatori del Grand Tour che scoprivano le meraviglie di Pompei, dalla Basilicata al Comizio, dalla casa di Pansa al Foro triangolare, dal Termopolio di Fortunata all'Anfiteatro. In questo percorso, saranno riaperte due case, quella del Chirurgo e quella del Fornaio, la villa di Diomede, la Palestra sannitica e i templi di Giove Meilichio e di Iside. L'importanza degli edifici pubblici (Foro, Templi, Terme, Teatri, Anfiteatri, ecc.) la varieta' di tipi di case e botteghe, la peculiarita' delle pitture murali, dei mosaici e delle statue costituiscono un "unicum" che ha affascinato visitatori di ogni tempo. Della cittadina moderna riveste interesse il Santuario della Madonna del Rosario, un edificio di culto in stile neoclassico, meta di continui pellegrinaggi.

 

 

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