La Storia 

La Storia

Tra i piccoli comuni dell’isola è quello che detiene un singolare primato: negli ultimi 50 anni il numero dei suoi abitanti è sempre cresciuto. Mai una crisi, una fuga. E dal 1971 i   residenti sono passati da poco più di 600 agli attuali 1850.

Il paese si è sviluppato lungo la statale sulcitana, quasi cercando uno sbocco verso il mare, distante appena tre chilometri. Villa San Pietro non ha, però, neppure un metro quadrato di litorale.

«Ha rinunciato a tutto, pur di avere l’autonomia» dicono in paese. Frazione di Pula dal 1927, quando il fascismo abolì i piccoli comuni, il centro ha riconquistato l’autonomia amministrativa nel ‘48.

L’anno successivo la decisione «storica» da parte del commissario prefettizio che ha cancellato i segni della dipendenza da Pula anche nel nome: non più San Pietro Pula ma Villa San Pietro.

Quella delibera, datata 28 giugno 1949, è custodita gelosamente negli uffici comunali e mostrata con orgoglio. Si legge che «la popo­lazione ha più volte espresso il desiderio per­ché al comune sia ridata l’antica denominazione di ‘Villa San Pietro quale risultava nei censimenti del 1728 e del 1751 e fino alla promulgazione dell’Editto del 1807 sulla istituzione della Prefettura ...» e che ....il villaggio di San Pietro da tempo remoto ha sempre avuto una economia a sé stante e del tutto indipendente da quella di Pula . ,pertanto, ... un ulteriore riferimento a Pula all’attuale denominazione del comune e' del tutto ingiustificato e inopportuno.

 

.Un atto dovuto, dunque, all’autonomia di un centro antico, sviluppatosi a forma cir­colare attorno alla chiesetta del tredicesimo secolo: una bella facciata in stile romanico ed un interno povero la Chiesa di San Pietro ha subito nel corso degli  anni un accurato restauro che l’ ha riportata alle sue antiche origini.

 

 

Considerato da sempre come sobborgo di Pula, il territorio è stato popolato fin nodo nuragico e poi romano, ma  di San Pietro si cominciò ad parlare solo  intorno al Mille, quando entrò a far parte della Curatoria di Nora e successivamente della Curatoria di Capoterra, nel Giudicato di Cagliari.

Da allora il luogo  conservò   sempre un certo numero di famiglie pastorali e agricole, anche quando  Pula restò deserta per timore delle continue  invasioni dei barbari ed i suoi abitanti approfittavano della fertilità del suolo e della abbondanza dei pascoli che facevano guadagno sulla legna che tagliavano e vendevano a Cagliari. L'importanza economica che l’attività agro-pastorale ha rivestito anche negli anni successivi è ben attestata dal recente stemma comunale che propone, su sfondo azzurro, l'ulivo e gli  agrumi; l’allevamento é rappresentato  da a una pecora, mentre una rande quercia ricorda il vicino bosco che si estende fino ai confini di Punta  Sebera.

Attualmente la parte pianeggiante del territorio, vasto circa 40 chilometri quadrati, è sfruttata per la coltivazione irrigua che utilizza l'acqua dei due  ruscelli. Il Rio Mannu e il Rio su Molenti. che delimitano e abbelliscono l'abitato con i loro greti interamente­ricoperti di oleandri selvatici, hanno creato in passato più di un pericolo.

a Villa San Pietro ricordano soprattutto i "capricci" del Rio Molenti, cosi chiamato con ironia perché imprevedibile e testardo. Ma dal '61, anno della sua ultima inondazione, il "Molenti" ha smesso di fare le bizze ed ha ripreso a scorrere tranquillo nel  suo alveo. Alla sua presenza sono legati anche ricordi piacevoli: La sua acqua, leggermente salmastra, fino a sembrare frizzantina, veniva talvolta impiegata nella preparazione di "su piricciolu", il vinello che un tempo si consumava a poche settimane di distanza dalla vendemmia.

Storie di vita quotidiana  che ormai appartengono al passato. Ora, grazie all'acqua, nella pianura che si estende ai margini della strada statale si e' particolarmente sviluppata la coltura specializzata in serra di fiori e ortaggi. Il mercato in continua espansione garantisce redditi sicuri e  occupazione. Ma il paese pur essendo privo di sbocchi al mare, cerca nuove risorse nel settore turistico.

Perd'e Sali e' ad un tiro di schioppo.  Amministrativamente appartiene al comune di Sarroch, ma fisicamente e' appendice di Villa San Pietro, che guarda con particolare interesse alla vicina località. Quasi desiderando il mare , che e' a due passi , ma non gli appartiene. Anche nelle tradizioni popolari Villa San Pietro conferma la sua condizione di " centro di passaggio"; nel suo viaggio da Cagliari a Nora   il paese ospita , infatti, la statua di S. Efisio che da anni viene accolta nella casa Atzori, non lontano dalla chiesa.

Villa San Pietro ha però una festa tutta sua: e' quella dedicata al santo patrono  e si celebra il 29 giugno. ( Vedi Feste e Sagre).  

 
 

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