Villaurban@ in cronac@. Rubrica di www.villaurbana.net a cura di Mauro Dessì.

1 Febbraio 2005

Celebrati ieri i funerali di tzia Emilia

Una delle ultime foto di tzia Emilia Villaurbana. Si sono svolti ieri pomeriggio (lunedì) i funerali di tzia Emilia Caboni, la nonnina del paese che lo scorso novembre aveva compiuto 103 anni. Un vero e proprio record per Villaurbana dal momento che nessuno, prima di lei, aveva saputo vivere con tanta longevità. Si è spenta serenamente, nella propria casa, senza nessuna particolare malattia, ma solamente sospinta dal soffio della vecchiaia dopo aver vissuto una vita all’insegna dell’amore per la propria famiglia e la propria casa. Chi ha avuto modo di andarla a trovare, anche negli ultimi giorni di vita, ha visto certamente una signora segnata dalle rughe della vecchiaia e sofferente nel vedere e sentire, ma ha avuto la possibilità di ammirarne una straordinaria serenità e letizia, tipica di chi ha sempre vissuto nel pieno rispetto dei propri doveri di madre e di donna e di chi ha potuto godere del contatto di amicizie piene di calore e affetto. Ad accompagnarla lungo il suo ultimo viaggio terreno gran parte della comunità che, nonostante la giornata lavorativa, non è voluta mancare per dare l’ultimo saluto alla sua nonnina. Tzia Emilia passa ora il simbolico “testimone” a Domenica Pirastu, che appena dieci giorni fa aveva compiuto 101 anni, considerati, forse, piuttosto normali rispetto all’età straordinaria ed eccezionale di Emilia Caboni . È lei, ora, la più vecchia, e sarà lei ora a rappresentare la parte più anziana della comunità, che, fa registrare all’anagrafe oltre venti persone, ancora vive, oltre i novant’anni. Un dato straordinario, che fa riflettere e che se da una parte mette in evidenza il continuo invecchiamento della comunità a discapito di poche, pochissime nascite, d’altro canto evidenzia ottime condizioni di vita. “Non solo clima e alimentazione, spiega un cittadino villaurbanese, ma anche la serenità di un ambiente che in tutti questi anni è riuscito a ritagliarsi, e per certi versi continua tutt’ora a farlo, momenti di tranquillità e di quiete, ideali per chi voglia godersi nel migliore dei modi gli ultimi istanti di una vita condotta tra gioie e mille difficoltà”. Mauro Dessì.

Pubblicato su "La Nuova Sardegna", Martedì 1 febbraio 2005

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