- Fenomeni magnetici -Lab: Poli magnetici e limatura di ferro -
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BUSSOLA E MAGNETI

Narra una remota leggenda che un pastorello greco di nome Magnete, vagando un giorno sul monte con le sue pecore, assistette ad uno strano fenomeno: tra il suo bastone, che portava il puntale di ferro, ed una grossa pietra nera che si trovava casualmente sul suo cammino, si era manifestato un vincolo ed un'attrazione talmente stretta, da richiedere un sensibile sforzo per separarli (fig. 1).
Lo stesso pastore constatò che la misteriosa forza di attrazione aveva effetto soltanto sul ferro, e non sul legno o su altra materia. Alla pietra, dotata di un potere così strano, venne dato il nome di magnetite, in ricordo del pastore Magnete.

L'uomo in quel lontano giorno aveva scoperto il magnetismo, cioè quella misteriosa forza di attrazione verso i materiali ferrosi, insita nella calamita: sarà proprio questa forza misteriosa a dare l'avvio, millenni dopo, all'epoca meravigliosa delle applicazioni dell'elettricità e alla nascita dell'elettronica.
La magnetite o calamita naturale, è un semplice minerale di ferro, il più ricco fra tutti i minerali da cui si ricava il ferro.
Per tanti secoli nessuno si occupò più seriamente del magnetismo.
LA BUSSOLA
La bussola è la prima applicazione utile della calamita, conosciuta già dai cinesi in tempi lontani e riscoperta poi, verso la fine del Medio Evo, dai popoli del Mediterraneo. Fu all'inizio un blocchetto di magnetite appesa ad un filo di seta (fig. 2), poi una laminetta d’acciaio magnetizzata posta a galleggiare sull’acqua.
Col perno di sospensione, su cui può girare la laminetta o ago calamitato, invenzione questa dei navigatori amalfitani, la bussola assume la forma attuale e diventa pratica e maneggevole.(fig. 3).
La causa che provoca l'effetto magnetico viene immaginata come un flusso uscente da un estremo della calamita e rientrante dal!'.altro estremo, dopo avere compiuto un percorso nell'aria (fig. 4): il percorso delle linee del flusso, o linee di forza, si rende visibile spargendo della fine limatura di ferro su un cartoncino o un vetro, posato sopra le estremità di una calamita a ferro di cavallo (fig. 5).
I poli della calamita.
Le due estremità della sbarretta calamitata assumono il nome di poli.