• Quali sono le sue premesse?
• Quali sono le sue conclusioni?
• Che rapporto c’è tra le premesse e le conclusioni?

Normalmente un politico professionista quando parla adopera la tecnica del “cavallo di Troia”. In altri termini fa innanzitutto delle affermazioni su cui è quasi impossibile non essere d’accordo, poi fa seguire una serie di conclusioni che non hanno nulla a che fare logicamente con le premesse ma che tu, emotivamente, percepisci come se fossero conseguenze necessarie. Spesso utilizza più di una premessa, ed allora la tecnica si chiama “a cascata”. Ad esempio, un politico può tranquillamente dire:

• “Il livello di disoccupazione nel Sud ha raggiunto livelli molto preoccupanti”
• “La criminalità organizzata domina incontrastata la scena e soffoca le attività produttive”
• “Il ritardo nelle infrastrutture disincentiva gli investimenti”
• “La famiglia rimane uno dei pochi punti di riferimento”
• “Dobbiamo difendere la famiglia a tutti i costi ed incentivarne le sue potenzialità. Le coppie di fatto minano la saldezza della famiglia e non possiamo riconoscere loro gli stessi diritti.”

E’ evidente che bisogna compiere davvero un grande sforzo intellettuale per concludere che le decisioni legislative in materia di coppie di fatto ed adozioni abbiano qualcosa a che vedere con la criminalità organizzata o con la disoccupazione del Sud. Ma sistemare gli argomenti nel modo appena visto, sembra sedare il naturale scetticismo delle persone.