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CICLOALZAIA

Poche città possono vantare un potenziale di piste ciclabili così esteso e ramificato come Milano, dove le strade alzaie corrono lungo le rive di tutti i Navigli. Le alzaie dei Navigli, utilizzate in origine dai cavalli da attiraglia, che trainavano le imbarcazioni contro corrente, sono classificate come vie di servizio precluse al traffico dei veicoli e, come tali, percorsi idonei alle biciclette.  Chiamate cicloalzaie dall’Associazione Amici dei Navigli - per definirne il doppio uso a vantaggio di pedoni e ciclisti - le strade di “riva” (ripa in milanese) convergono su Milano come i raggi della ruota metropolitana, ossia del campo urbano compreso tra la città e i parchi regionali del Ticino e dell’Adda. Nel loro insieme le cicloalzaie costituiscono un sistema di percorsi ciclabili che interessa tre direttrici. L’alzaia ciclabile più antica, quella che segue il percorso del Naviglio Grande dalla Darsena di Porta Ticinese a Castelletto di Abbiategrasso è lunga 21 chilometri, dei quali 13 attraverso aree urbanizzate e i restanti attraverso la pianura irrigua. L’itinerario tocca i centri storici di Corsico, Trezzano sul Naviglio e Gaggiano, percorre parte del territorio di Vermezzo e raggiunge poi il parco del Ticino nella frazione di Castelletto del Comune di Abbiategrasso, alla derivazione del naviglio di Bereguardo e del Ticinello. Per il primo tratto, superata la ripa di Porta Ticinese nel caratteristico ambiente di Milano che si specchia nel naviglio, la pista ciclabile procede nella periferia urbana, tra case e fabbriche, depositi e appezzamenti coltivati, muri di cinta e aree inutilizzate. L’Istituto per i Navigli/Associazione Amici dei Navigli ha promosso iniziative e progetti  per il recupero  di tutti i percorsi ciclabili lungo i Navigli.

 

 

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