NAVIGAZIONE
I
canali navigabili permisero il trasporto di carichi di 20 - 30
tonnellate che in quei tempi era impossibile trasferire con altri mezzi
di trasporto; infatti, considerando che l'unica alternativa possibile
era costituita dai carri trainati da cavalli e che le strade erano in
terra battuta e spesso lasciate senza la necessaria manutenzione, il
trasporto per via d'acqua era senz'altro da preferirsi e costituiva,
anzi, una soluzione molto comoda e confortevole.
La velocità di trasporto per via d'acqua era di circa 4 o 5 chilometri
all'ora, simile a quella degli altri mezzi di trasporto dell'epoca;
l'acqua, che sosteneva il peso delle merci, le aiutava anche a
sospingerle, almeno in direzione della corrente. Il grande problema era
dunque rappresentato dalla stessa corrente, quando si doveva navigare in
direzione ad essa contraria.
Tale difficoltà fu superata grazie all'inventiva e alla tecnica
impiegata dagli ingegneri di allora.
Le barche che risalivano i Navigli, quindi controcorrente, venivano
trainate da alcuni uomini o da un cavallo che percorreva le sponde del
canale, le cosiddette "alzaie". Tale sistema, in teoria molto
semplice, presentava invece delle difficoltà pratiche in presenza dei
ponti e per lo sforzo utilizzato per spostare la barca la cui direzione
doveva essere mantenuta diritta lungo il canale, e non verso l'alzaia.
Per poter navigare su tutti i Navigli le barche non potevano avere una
lunghezza superiore a 24 metri e una larghezza maggiore di 5 metri.
Il maggior traffico si svolgeva intorno alla città di Milano che
assunse un'importanza predominante sulle altre città poste sul sistema
dei Navigli.
Milano fu collegata con il Ticino, con l'Adda e con il Po e in seguito
anche il Naviglio di Bereguardo e quello Pavese vennero utilizzati in
direzione di questa città.
Anche altre città poste lungo la rete di canali navigabili come
Abbiategrasso, Pavia e Gorgonzola, videro crescere la loro importanza
rispetto alle zone circostanti grazie ai traffici e alle relazioni
commerciali che si svilupparono nel corso dei secoli.
Agli inizi del 1800 viaggiavano sul Naviglio Grande circa 1200 barche
ogni anno; anche il Naviglio Pavese era molto utilizzato, infatti ogni
anno vi transitavano circa 1400 barche. Sugli altri Navigli il traffico
era intenso e quasi tutto diretto verso Milano; oltre alle merci, su
tutti i canali navigabili si svolgeva un servizio passeggeri.
Spesso il servizio merci e quello passeggeri avvenivano
contemporaneamente sulle stesse imbarcazioni, ma esistevano anche
servizi regolari con tariffe prestabilite.
C'erano le "barche corriere" che fornivano un servizio più
veloce di quello delle merci e potevano viaggiare anche di notte. Sul
Naviglio Grande il trasporto di persone avveniva con il famoso "barchett
de Boffalora" che collegava Milano a Sesto Calende.
Il trasporto dei passeggeri divenne, nel corso dei secoli, un vero e
proprio servizio pubblico con norme e tariffe ben precise.
Le prime tabelle con gli orari possono farsi risalire addirittura alla
seconda metà del 1600. A metà del 1800, il servizio di barche-corriere
si diramava verso cinque stazioni: Turbino, Boffalora, Ribecco sul
Naviglio, Abbiategrasso, Gaggiano.
Il "barchett" fu utilizzato fino all'inizio del 1900, mentre
dalla metà del secolo in poi si moltiplicano le corse delle diligenze
con partenza da Milano.
Con la costruzione del tratto di ferrovia Milano-Vigevano, nel 1864,
l'utilizzazione del "barchett", che continuò ad offrire il
suo servizio fino agli inizi del 1900, diminuì considerevolmente.
L'età d'oro dell'utilizzazione del sistema dei Navigli fu il XIX
secolo, si pensi che nel 1842 ben 8.417 barche toccarono Milano. Questo
traffico era prevalentemente locale e si svolgeva su brevi distanze.
Dopo il 1860 l'uso dei canali per il trasporto di merci decadde
velocemente.
La diffusione della ferrovia e in seguito degli autocarri permise il
trasporto più veloce delle merci, peraltro con costi maggiori. E' in
questo periodo che si assiste al rapidissimo intensificarsi degli scambi
commerciali: le merci arrivano da più lontano e devono giungere più in
fretta ed è per questo che il sistema dei Navigli non riesce a
mantenere il passo con i tempi.
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