L'INTERVENTO DEL SEGRETARIO
Home COS'E' CODICI E-MAIL SEDI

 

Home
Su
STATUTO
NEWS
SANITA'
LEGALITA'
REGIONI
USURA
CONSUMATORI

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL CODICI

Roma 16.6.00

 

Saluto ai partecipanti

Saluto agli ospiti

La nostra storia nasce da lontano. Come associazione nazionale dal 1993. Dopo un periodo travagliato, sempre impegnato a cercare la giusta via, il 1999 è stato l'anno della svolta. Come tutte le svolte, anche se dolorose, rappresentano una crescita. Oggi chiudiamo la fase di transizione e cominciamo la nuova fase programmatica.

Le domanda che ci poniamo sempre in questi momenti di analisi, è il ruolo dei cittadini e delle associazioni che rappresentano i cittadini nella società odierna.

Facendo una breve analisi della società attuale, vista però da quel particolare osservatorio che è la nostra associazione, a contatto con la gente e i problemi reali, non possiamo che dirci preoccupati e rilevare fatti allarmanti:

1.     Assistiamo alla concentrazione dei poteri economici e sociali, di contro vediamo ridurre gli strumenti di tutela del cittadino;

Secondo i dati raccolti dalla Fondazione BNC sulla fiducia degli italiani nella Magistratura, l'86 % esprime giudizi negativi.

2.     La corruzione e il malcostume nella P.A., non è un fenomeno esaurito";

3.     Vediamo ridurre in generale le garanzie sociali che prima venivano garantite dal servizio pubblico, mentre oggi sono a carico delle famiglie.

Alcuni dati mi sembrano significativi:

Il rapporto del Cer per lo SPI-Cgil mette in evidenza che il 24 % delle famiglie vive con il reddito del nonno;

Nei paesi dell'OCSE, l'Italia ha una spesa sanitaria pubblica in % al PIL tra le più basse: il 5.3 % contro l'8.2 della Germania e il 7.8. della Francia.

Ma se analizziamo il dato della spesa emerge un fatto preoccupante: ai 108 mila Mld di spesa pubblica per la sanità, si sono aggiunti 40 mila Mld di spesa privata, di contro assistiamo ad una riduzione dei servizi pubblici al cittadino.

Siamo il paese EUROPEO a più alta spesa sanitaria a carico delle famiglie.

 La riduzione dei servizi sociali, porta le famiglie ad accollarsi i costi dei vari servizi. Soltanto che, come nella sanità, in genere quando si ha bisogno della spesa sanitaria, si è di norma fuori dal ciclo produttivo. Quindi la spesa si scarica proprio verso quei soggetti che sono socialmente più deboli.

4.     Superamento del principio della piena occupazione e prevalenza del principio di mobilità nel lavoro;

5.     Incertezza del trattamento pensionistico;

6.     Incertezza del risparmio delle famiglie   (passaggio dai BOT alle azioni)

A fronte di questo maggiore impegno economico delle famiglie, non è corrisposta una riduzione del carico fiscale, ne un aumento della qualità dei servizi, di converso assistiamo all'aumento della spesa pubblica.

Questo significa che non è vero che lo stato non ha le risorse per garantire i diritti sociali, ma che diversamente cerca risorse per mantenere quella gigantesca macchina dello spreco e del malaffare che è la spesa pubblica.

La politica che dovrebbe essere al servizio dei cittadini, è al servizio di se stessa. La grande ripresa del fenomeno della LOTTIZZAZIONE ne è la prova. Oggi più che mai, le associazioni si debbono fare portavoce della questione morale.

In questo contesto diventano fondamentali le associazioni rappresentative degli interessi dei cittadini. Queste associazioni oramai raccolgono il consenso popolare e sempre più i cittadini si rivolgono fiduciosi a quelli che rappresentano l'unico strumento valido contro gli abusi e le prepotenze.

Nella nostra società si deve cambiare il peso dei cittadini nei confronti dello Stato. Deve essere aumentato il potere di controllo sull'azione dei pubblici poteri e più in generale anche su quelle grandi società che offrono servizi pubblici. Penso alle banche, alle assicurazioni, alle società erogatrice dei servizi telefonici, ecc.

Al cittadino debbono essere riconosciuti strumenti amministrativi e giudiziari per poter tutelare i suoi interessi e gli interessi pubblici e generali, anche quando sia la stessa amministrazione pubblica a violarli. Perché, non ci dobbiamo dimenticare, che dietro l'interesse pubblico rappresentato dalla pubblica amministrazione, c'è sempre un funzionario che è un uomo, con i suoi interessi e la sua moralità. 

La nostra scelta di campo è quella di essere una associazione di cittadini. Quindi, anche se nel nostro interno siamo articolati per competenze, non siamo una associazione di settore.  La nostra forza attiene proprio alla capacità di essere in grado di rispondere ai bisogni della cittadinanza a 360 gradi. Questa scelta ci permette anche di essere liberi nel pensiero e non avere scelte e posizioni precostituite. Nella nostra azione esiste una sola pregiudiziale, quella di essere per i cittadini.

Ad oggi contiamo vari riconoscimenti istituzionali. Siamo associazione di consumatori, anche se non abbiamo ancora chiesto il riconoscimento nazionale, siamo associazione di tutela del malato, siamo associazione di tutela delle vittime di usura.

Sicuramente la nostra organizzazione è molto complessa. Ma a questa complessità corrisponde una grande varietà di possibilità di impegno sociale.

Tre sono i settori importanti in cui siamo impegnati:

Sanità: E' uno dei punti di maggiore sofferenza del cittadino che si è visto a poco a poco espropriato del diritto alla salute, quale principio universale e fondamentale.

La sanità è in mano alla lobby dei medici, ed in particolare a quella categoria degli "oncologi".

La vicenda Di Bella, invece di rappresentare un momento critico che doveva spingere tutte le forze sociali a riflettere sul rapporto medico/paziente, ha rappresentato la ripresa di un modo di pensare la sanità fatta di logiche di potere.

Uno dei nostri impegni principali di lotta deve essere l'abbattimento dell'attività intramuraria e il consenso informato.

Ancora qualcuno mi deve spiegare qual è la logica che giustifica il fatto che i cittadini pagano le strutture sanitarie e il personale con le tasse, ma non può accedere al servizio e quindi è costretto a pagare privatamente l'assistenza sanitaria di cui ha bisogno.

Legalità: Anche su questo tema, registriamo una grande sofferenza. Non c'è italiano che si è rivolto alla giustizia italiana e non è uscita da questa esperienza con la profonda convinzione di avere visto o subito un'ingiustizia.

Quando in un paese la giustizia non funziona, la democrazia è in serio pericolo.

Purtroppo anche per quanto riguarda il controllo sul territorio, la situazione è molto grave. Non può essere sfuggito ai presenti la recente critica dei magistrati siciliani rivolti ad altri pezzi dello Stato, in cui si rifiutava la logica dei patti con i mafiosi: con la mafia e la sua cultura, non ci può essere alleanza, ma solo lotta.

Dobbiamo impegnarci sempre più per la diffusione di una cultura della legalità nel nostro paese.

Poiché la nostra caratteristica è quella di porre in essere azioni concrete, rimane forte il nostre impegno per la tutela delle vittime di usura ed estorsione. Anzi ribadisco la validità della scelta di fondo di dare vita ad un forum delle associazioni che operano in questo campo.

Consumatori: Io credo che nella società moderna, le associazioni dei consumatori andranno sempre più svolgendo un ruolo decisivo nell'orientare e difendere il consumatore. Con la crescita del movimento dei consumatori, l'industria ha capito che per stare sul mercato oggi, si debbono garantire prodotti e servizi di qualità. Sempre maggiore deve essere il ruolo delle associazioni su questo campo. Per questo ritengo che le associazioni debbano fare delle scelte di campo, ed orientare l'attenzione del consumatore su questo o quel prodotto che risponde alle garanzie richieste dal consumatore. Anche le associazioni debbono essere sottoposte al giudizio critico di quel consumatore che abbiamo la pretesa di consigliare e tutelare. La serietà delle associazioni dovrà emergere dalle scelte di campo che sarà capace di fare.

Adesioni con altre associazioni

Una scelta politica di fondo della nostra associazione è quella di dare rappresentanza ai bisogni dei cittadini. Una scelta che privilegia una presenza articolata e diffusa sul territorio in contrasto con quella tendenza che vuole invece delle strutture accentrate. Tendenza della politica a predeterminare e selezionare i propri interlocutori, attraverso l'introduzione di leggi solo apparentemente democratiche, ma che in realtà mortificano la partecipazione democratica e diffusa del cittadino , privandolo di legittimazione e della possibilità di accedere ai sostegni sociali previsti per le associazioni "riconosciute". Contro questa tendenza noi ci schieriamo con atti concreti.

Oggi noi presentiamo il protocollo d'intesa sottoscritto con la Confconsumatori e l'UNUSS.

Un primo importante passo verso una collaborazione più forte in futuro.

Questo accordo vuol significare l'impegno delle tre associazioni a realizzare comuni iniziative sul tema della tutela del consumatore, ma anche l'opportunità per quei gruppi di base che sono stati esclusi dalla legge sulle associazioni di consumatori, di trovare un riconoscimento pur nel rispetto della loro autonomia.

Rivolgo quindi un invito agli amici presenti delle associazioni di consumatori, AUSTEL, ACU, FOCUS, UNC di farsi  portavoce nelle loro organizzazioni di questo messaggio che oggi con il protocollo lanciamo.

Un saluto particolare agli amici della Toscana, con l'auspicio di riprendere con oro quel cammino iniziato tanti anni fa e interrotto per le vicende del coordinamento.

Un saluto anche agli amici dell'antiusura AIRP, affinchè si possa veramente cominciare un percorso comune a difesa dei più deboli.

La nostra associazione vuole cercare di dare una risposta alle esigenze dei cittadini. Questo comporta avere una struttura in grado di rispondere alla complessità dei problemi che esso comporta. Dobbiamo costruire una struttura articolata, che permetta a tutti i cittadini che si vogliono impegnare in un determinato settore o territorio, di poter dare il suo contributo e far sentire la sua voce. Dall'altra, dobbiamo avere una struttura agile, non burocratizzata, capace di muoversi rapidamente e a costi contenuti.  Non dobbiamo costituire gruppi di élite (tendenza frequente nelle associazioni) ma dobbiamo realizzare una  presenza attiva sul territorio. Gruppi autorganizzati per la tutela dei diritti del cittadino.

Abbiamo per questo voluto operare una scelta di campo, quella di introdurre una nuova forma di partecipazione all'associazione, introducendo accanto alla figura dell'iscritto, che partecipa agli organi statutari, l'aderente. Un nuovo soggetto che nell'organizzazione che si stà configurando costituisce il nucleo di base, formando le delegazioni territoriali. Le delegazioni sono costituite senza formalità, agile, leggere, efficaci. Con l'introduzione della nuova figura, già allo stato attuale dovremmo contare su circa 6/8 mila aderenti. Secondo le nostre stime, dovremmo arrivare entro la fine dell'anno ad oltre 20.000 adesioni e nel 2001 superare abbondantemente la soglia dei 30.000.

Le modifiche statutarie proposte all'esame dei delegati, configurano una organizzazione pronta a sopportare la nuova struttura e ai problemi che conseguiranno.

Il federalismo

Ma non cambia solo il modo di aderire, le stesse strutture regionali devono cambiare pelle e modo di essere. Stiamo andando a passi rapidi verso il federalismo che riconosce all'Ente Regione il ruolo di governo sul proprio territorio. La nostra struttura regionale deve diventare il luogo di coordinamento e di governo dell'associazione. Contestualmente anche la struttura nazionale deve cambiare. Si deve andare verso una struttura di coordinamento forte tra le associazioni regionali.

Volontariato

In questo contesto si deve ribadire l'importanza fondamentale del ruolo del volontariato come scelta di campo. Come associazione apriamo la nostra disponibilità a tutti i cittadini che ci chiedono di collaborare. L'unico elemento discriminante e che ci garantisce la bontà delle intenzione della persona, è legata dall'impegno volontario e gratuito che esso profonde in favore degli altri.  

Risorse

Per una associazione che non prende tangenti e non ha padrini politici o sindacali, si pone forte il problema del reperimento delle risorse, soprattutto se ha l'ambizione di radicarsi sull'intero territorio nazionale. I flussi finanziari per le associazioni, sono: il tesseramento, le attività di servizio, i progetti.

Il tesseramento rappresenta un vero problema, in quanto esso è necessario e se vogliamo il riconoscimento come struttura nazionale dobbiamo raggiungere la quota dei 28.000 iscritti. Il che comporta avere una quota tessera popolare. Ma consegue che le risorse del tesseramento vengono assorbite solo per tenere in piedi gli adempimenti che esso comporta. Il tesseramento legato alle iniziative non ha una grande risposta in termini di numeri. Il grande ritorno si ha con le attività di servizio. Le attività di servizio. Diversa è invece l'esperienza degli sportelli di tutela. Essi rappresentano un efficace strumento sia in termini di servizio che di professionalizzazione degli operatori, e in termini di risorse economiche.

Un modello sperimentato e che vorremmo trasferire anche sulle altre regioni, costituendo una rete integrata di servizi al cittadino. Il CSDC ha dato buona prova di funzionamento ed è in grado di rappresentare lo strumento tecnico ed operativo per garantire i servizi e gli sportelli.

Sono gli sportelli al cittadino lo strumento principale della nostra attività di tutela.

Non dobbiamo dimenticare però che gli sportelli sono essi stessi uno strumento. Essi vivono solo ed esclusivamente in funzione delle attività politiche che l'associazione svolge sul territorio. Dalla sua visibilità, dalle battaglie in difesa dei diritti, nasce l'esigenza di dare una risposta concreta a quei cittadini che si rivolgono a noi pieni di speranze.

Nel prossimo anno, il CODICI dovrà promuovere campagne mirate su tutto il territorio nazionale: Tempi di attesa in sanità, Consenso Informato e Banche.

I progetti. I fondi stanziati dagli enti pubblici per la realizzazione dei Progetti rappresentano una grande opportunità, perché ci permettono di realizzare iniziative che portano il nostro messaggio e la nostra proposta, senza pesare sulle esauste casse delle strutture regionali. Io credo che su questo campo dovremmo ampliare il nostro impegno. I progetti rappresentano il veicolo utile per il raggiungimento degli obiettivi che come associazione ci poniamo.

Concludendo, credo che dobbiamo aumentare e qualificare la nostra attività di servizio al cittadino, offrendo loro una vera struttura di riferimento articolata sull'intero territorio nazionale.

Dobbiamo puntare alla  professionalizzazione dei quadri dirigenti ed intermedi e di quelli impegnati nelle attività dell'associazione.

Contemporaneamente diffondere una cultura di partecipazione di base, affinchè i cittadini imparino a non accettare più i torti subiti.

 Il CODICI deve rappresentare una opportunità. Il modello che vi propongo è quello di una associazione agile che entra in competizione e si mette in discussione  e non vuole diventare un circolo dove ci si lamenta delle disgrazie del mondo, purificandosi in questo modo la coscienza.

CODICI significa partecipazione, significa essere protagonisti.''

Roma 16.6.00