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COMUNICATO STAMPA

 

La gestione del San Camillo è poco trasparente.

Il Difensore Civico Regionale chiede all’Assessore alla Sanità di aprire una verifica sulla gestione dell’ospedale e il TAR del Lazio, boccia l’operato del San Camillo e ordina l’esibizione degli atti di gestione  chiesti dal CODICI per verificare la corretta gestione dell’Azienda.

 

Con un provvedimento senza precedenti, il Difensore Civico del Lazio, Dott. Rosario De Mauro, su ricorso del CODICI, in attuazione della nuova disciplina sull’art. 25 della L.241/90 (legge sulla trasparenza amministrativa), ordina all’Az.Ospedaliera del San Camillo di esibire  al CODICI, che ne aveva fatto richiesta ma che gli era stata rifiutata, i contratti di appalto delle pulizie, sull’approvvigionamento dei farmaci, sul vitto e i protocolli sull’assistenza dietetica e sulla prevenzione delle piaghe da decubito.

Tali problematiche erano state sollevate dal CODICI che, in visita alle strutture ospedaliere, hanno raccolto numerose segnalazione da parte dei pazienti e dei parenti ricoverati: in particolare si denunciava che alcuni malati vengono lasciati per ore in attesa di essere trasportati dal reparto ai laboratori e viceversa; spesso mancano le medicine nei reparti e i parenti dei pazienti le debbono procurare direttamente; la qualità del cibo è scadente e la dieta non è variata; la pulizia dei reparti e dei locali non è adeguata alla situazione ospedaliera, molti anziani malati lamentano la mancanza di prevenzione delle piaghe da decubito.

Su questi problemi erano state inoltrate numerose richieste alla Direzione, rimaste senza esito.

Il Difensore Civico Regionale, nella sua decisione, oltre ad ordinare l’esibizione degli atti richiesti, a chiesto all’Assessore Regionale alla sanità a verificare la regolarità del funzionamento dell’Azienda in relazione proprio alle doglianze dell’Associazione.

Altra sonora sconfessione dell’operato dell’Azienda è arrivata ieri dalla Sez. TERZA del TAR Lazio, che accogliendo il ricorso del CODICI, con sentenza n. 2708/2002, ha ordinato l’esibizione di numerosi atti chiesti al San Camillo per valutare l’operato dell’azione amministrativa e sanitaria posta in essere.

Con una nota, il CODICI si è rivolto al Presidente della Regione Lazio e all’Assessore Regionale alla sanità chiedendo una verifica urgente sulla trasparenza e sulla gestione dell’Az.Osp. San Camillo, nonché sulle procedure poste in essere di partecipazione dei cittadini

Il Segretario Nazionale del CODICI – Ivano Giacomelli – ha segnalato nella nota, come tale comportamento di     non trasparenza sia generalizzato nella gestione delle aziende sanitarie. Il tanto decantato ruolo centrale dei cittadini, serve solo strumentalmente per fare pubblicità a questa o quella iniziativa. Quando i cittadini esercitano il loro diritto al controllo, assistiamo ad una chiusura totale.  Oggi bisogna riprendere la sfida delle CARTE DEI SERVIZI, trasformando quelle “inutili” carte in un vero “contratto” tra le strutture del servizio pubblico e i cittadini. Nelle Carte dovrebbe esser riportato quello che effettivamente il cittadino può pretendere dall’amministrazione sanitaria a cui si è rivolto, ed avere un preciso potere azionabile nei confronti delle amministrazioni inadempienti.

Roma 9.4.02