L'INTERVENTO CHIRURGICO: SOLAMENTE UN TRAUMA 0 ANCHE UNA OCCASIONE DI
CRESCITA?
Dai 7 ai 10‑11 anni di vita
Dottoressa Silvia Magnani
In questa fascia di età i bambini sono molto
impegnati su due fronti: gli apprendimenti accademici ed il confronto
con il gruppo dei coetanei. Sono gli anni della scuola elementare ed
anche il periodo in cui si sviluppa una coscienza più precisa di Sé
come persona, di Sé come corpo e di Sé insieme agli altri. Spesso é
all'inizio di questo periodo che il bambino vive una importante crisi
evolutiva dovuta alla presa di coscienza, ad un livello superiore a prima,
delle proprie difficoltà e dovuta anche al primo tentativo di
integrazione volontaria dei dati oggettivi riguardanti l'efficienza del
proprio corpo con il sentimento riguardante la stima di Sé e con quello
legato all'ideale di Sé. L'intervento chirurgico, se possibile perché
non urgente, deve essere programmato tenendo conto dei tempi di
adattamento del bambino alla scuola elementare. Ad esempio é molto
importante che il primo giorno di scuola, con tutte le emozioni ad esso
legate, possa essere vissuto insieme a tutti gli altri compagni ed anche
che il bambino sia presente nel periodo immediatamente successivo quando
si creano quei legami affettivi che faranno di tanti bambini un gruppo
classe. L'importanza di essere stato NEL gruppo si farà sentire al
rientro dopo le dimissioni dall'ospedale, sarà atteso come prima.
Inoltre i compagni potranno dargli un maggiore senso di continuità
affettiva inviandogli disegni o bigliettini durante la degenza
sostenendo in tal modo la sua idea di Sé ed aiutandolo nella
progettualità del "dopo intervento". Sarà difficile per i
genitori annunciare al figlio che dovrà essere sottoposto ad un
intervento chirugico perché ....lui già lo sa. Egli avrà infatti
ascoltato attentamente le parole dei medici, quelle dei genitori ed avrà
osservato ed interpretato le emozioni comparse sui volti dei familiari in
ogni occasione "clinicamente" significativa. Tutto ciò, in
genere, facendo in modo da sembrare distratto od interessato ad altro.
Possiamo però aspettarci che quando voi genitori glielo direte
direttamente,
con semplicità e chiarezza, vostro figlio si opporrà con tutta la forza
delle sue emozioni "noi dobbiamo darti una notizia un po' antipatica,
i medici, come forse tu hai capito, ci hanno detto " Potrà piangere, battere i piedi, rompere dei giochi,
cercare di tenervi il muso o quant'altro é solito fare per far capire la
sua posizione decisamente contraria a quanto gli avrete prospettato.
Allora é forse meglio non informarlo? Assolutamente no. E' fondamentale
che lui sappia di poter contare sulla vostra onestà nei suoi confronti,
non lo prendereste mai in giro dicendogli una cosa per un'altra o
tacendogli cose così importanti, e deve inoltre sentirsi rassicurato
dalla vostra forza di tollerare le sue reazioni. E' però importante
mantenere un atteggiamento fermo anche se di comprensione assoluta per
i suoi stati emotivi. Sono da evitare frasi come "non piangere perché
ormai sei grande" o di scherno per le sue manifestazioni emotive;
meglio "ti capiamo, anche noi ci siamo sentiti molto tristi quando i
medici ce lo hanno detto però poi abbiamo chiesto spiegazioni e ci
siamo tranquillizzati. Noi ti staremo sempre vicini ed insieme ce la
faremo a superare tutto". Sono da evitare frasi quali "ma tanto
tu sei forte e poi hai già fatto un'altra operazione e sai tutto".
E' infatti possibile che il bambino in quel momento non si senta affatto
forte e non deve per questo sentirsi non all'altezza del vostro giudizio
anzi deve trovare forza in voi, inoltre ogni intervento chirurgico é a
sé stante e vanno ripetute ogni volta le informazioni che sono
necessarie al bambino, egli può inoltre porre le stesse domande anche
più volte. Rispondete sempre, forse é un controllo o forse é uno
scoglio più grande degli altri o forse nasconde altre paure però
l'ansia va contenuta non ignorata o repressa! Permettere al bambino di
esprimere le emozioni legate alla previsione dell'intervento chirurgico e
favorire le sue domande lo aiuterà a sentirsi accettato anche quando
mostra le parti di Sé meno piacevoli, gli farà capire meglio il suo
mondo interiore e la vostra posizione rispetto ad esso. Sarà poi utile
riprendere il discorso ogni tanto, se non é il bambino a farlo
spontaneamente, per dargli ogni volta una informazione in più. Gli
argomenti che vanno affrontati, secondo lo stile della vostra famiglia
sono: ‑ vi fidate molto dei medici, dei chirurghi e delle
infermiere che saranno in reparto e sapete che loro ci tengono affinché
lui possa stare meglio dopo. ‑ l'intervento chirurgico é
inevitabile e riguarderà quella precisa parte del corpo e non altro;
‑ voi o uno di voi starà sempre in Ospedale con lui anche se in
camera operatoria non potrete entrare perché lì possono entrare
solamente le persone che ci lavorano; ‑ gli verrà data una medicina
che lo farà dormire così passerà prima il tempo dell'operazione e non
sentirà nessun dolore; ‑ quando si sveglierà si sentirà un po'
strano ma non . si dovrà preoccupare, basta che resisterà un po' di
tempo ed il dolore passerà, le infermiere lo aiuteranno per farlo stare
meglio. Le pratiche infermieristiche di preparazione all'intervento
chirurgico possono essere utilmente comunicate al bambino durante il
ricovero. Gli si può anche dire che in ospedale chiederete più
informazioni di cui ora siete sprovvisti. Tutto quanto sopra esposto può
non essere sufficiente o di difficile attuazione. E' doveroso ricordare
che una preparazione più specifica all'intervento chirurgico o un
sostegno ai genitori é il più delle volte necessario. Per questo in
molti reparti di chirurgia pediatrica prestano la loro opera psicologi
clinici. E' sicuramente utile, per non dire indispensabile consultarli.
A volte pochi colloqui possono evitare tanti problemi.