Aimar associazione                                1/1997

L'INTERVENTO CHIRURGICO: SOLAMENTE UN TRAUMA 0 ANCHE UNA OCCASIONE DI CRESCITA?

Dai 7 ai 10‑11 anni di vita

 

Dottoressa Silvia Magnani

 

 In questa fascia di età i bambini sono molto impegnati su due fronti: gli apprendimenti accademici ed il confronto con il gruppo dei coetanei. Sono gli anni della scuola elementare ed anche il periodo in cui si sviluppa una coscienza più precisa di Sé come persona, di Sé come corpo e di Sé insieme agli altri. Spesso é all'inizio di questo periodo che il bambino vive una importante crisi evolutiva dovuta alla presa di coscienza, ad un livello superiore a prima, delle proprie difficoltà e dovuta anche al primo tentativo di integrazione volontaria dei dati oggettivi riguardanti l'efficienza del proprio corpo con il sentimento riguardante la stima di Sé e con quello legato all'ideale di Sé. L'intervento chirurgico, se possibile perché non urgente, deve essere programmato tenendo conto dei tempi di adattamento del bambino alla scuola elementare. Ad esempio é molto importante che il primo giorno di scuola, con tutte le emozioni ad esso legate, possa essere vissuto insieme a tutti gli altri compagni ed anche che il bambino sia presente nel periodo immediatamente successivo quando si creano quei legami affettivi che faranno di tanti bambini un gruppo classe. L'importanza di essere stato NEL gruppo si farà sentire al rientro dopo le dimissioni dall'ospedale, sarà atteso come prima. Inoltre i compagni potranno dargli un maggiore senso di continuità affettiva inviandogli disegni o bigliettini durante la degenza sostenendo in tal modo la sua idea di Sé ed aiutandolo nella progettualità del "dopo intervento". Sarà difficile per i genitori annunciare al figlio che dovrà essere sottoposto ad un intervento chirugico perché ....lui già lo sa. Egli avrà infatti ascoltato attentamente le parole dei medici, quelle dei genitori ed avrà osservato ed interpretato le emozioni comparse sui volti dei familiari in ogni occasione "clinicamente" significativa. Tutto ciò, in genere, facendo in modo da sembrare distratto od interessato ad altro. Possiamo però aspettarci che quando voi genitori glielo direte direttamente, con semplicità e chiarezza, vostro figlio si opporrà con tutta la forza delle sue emozioni "noi dobbiamo darti una notizia un po' antipatica, i medici, come forse tu hai capito, ci hanno detto  " Potrà piangere, battere i piedi, rompere dei giochi, cercare di tenervi il muso o quant'altro é solito fare per far capire la sua posizione decisamente contraria a quanto gli avrete prospettato. Allora é forse meglio non informarlo? Assolutamente no. E' fondamentale che lui sappia di poter contare sulla vostra onestà nei suoi confronti, non lo prendereste mai in giro dicendogli una cosa per un'altra o tacendogli cose così importanti, e deve inoltre sentirsi rassicurato dalla vostra forza di tollerare le sue reazioni. E' però importante mantenere un atteggiamento fermo anche se di comprensione assoluta per i suoi stati emotivi. Sono da evitare frasi come "non piangere perché ormai sei grande" o di scherno per le sue manifestazioni emotive; meglio "ti capiamo, anche noi ci siamo sentiti molto tristi quando i medici ce lo hanno detto però poi abbiamo chiesto spiegazioni e ci siamo tranquillizzati. Noi ti staremo sempre vicini ed insieme ce la faremo a superare tutto". Sono da evitare frasi quali "ma tanto tu sei forte e poi hai già fatto un'altra operazione e sai tutto". E' infatti possibile che il bambino in quel momento non si senta affatto forte e non deve per questo sentirsi non all'altezza del vostro giudizio anzi deve trovare forza in voi, inoltre ogni intervento chirurgico é a sé stante e vanno ripetute ogni volta le informazioni che sono necessarie al bambino, egli può inoltre porre le stesse domande anche più volte. Rispondete sempre, forse é un controllo o forse é uno scoglio più grande degli altri o forse nasconde altre paure però l'ansia va contenuta non ignorata o repressa! Permettere al bambino di esprimere le emozioni legate alla previsione dell'intervento chirurgico e favorire le sue domande lo aiuterà a sentirsi accettato anche quando mostra le parti di Sé meno piacevoli, gli farà capire meglio il suo mondo interiore e la vostra posizione rispetto ad esso. Sarà poi utile riprendere il discorso ogni tanto, se non é il bambino a farlo spontaneamente, per dargli ogni volta una informazione in più. Gli argomenti che vanno affrontati, secondo lo stile della vostra famiglia sono: ‑ vi fidate molto dei medici, dei chirurghi e delle infermiere che saranno in reparto e sapete che loro ci tengono affinché lui possa stare meglio dopo. ‑ l'intervento chirurgico é inevitabile e riguarderà quella precisa parte del corpo e non altro; ‑ voi o uno di voi starà sempre in Ospedale con lui anche se in camera operatoria non potrete entrare perché lì possono entrare solamente le persone che ci lavorano; ‑ gli verrà data una medicina che lo farà dormire così passerà prima il tempo dell'operazione e non sentirà nessun dolore; ‑ quando si sveglierà si sentirà un po' strano ma non . si dovrà preoccupare, basta che resisterà un po' di tempo ed il dolore passerà, le infermiere lo aiuteranno per farlo stare meglio. Le pratiche infermieristiche di preparazione all'intervento chirurgico possono essere utilmente comunicate al bambino durante il ricovero. Gli si può anche dire che in ospedale chiederete più informazioni di cui ora siete sprovvisti. Tutto quanto sopra esposto può non essere sufficiente o di difficile attuazione. E' doveroso ricordare che una preparazione più specifica all'intervento chirurgico o un sostegno ai genitori é il più delle volte necessario. Per questo in molti reparti di chirurgia pediatrica prestano la loro opera psicologi clinici. E' sicuramente utile, per non dire indispensabile consultarli. A volte pochi colloqui possono evitare tanti problemi.

 
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