L’associazionismo
e la riforma sanitaria.
Ines Valanzuolo
La
necessità di promuovere
la ricerca in campo genetico, di creare centri di alta specializzazione, di
disporre di reti informatiche a livello nazionale ,internazionale ma soprattutto
di tenere in considerazione l’esperienza dell’ associazionismo, dei
familiari e di quanti vivono in sé o accanto
l’esperienza dell’handicap , “delle malattie rare”, è al centro
dell’ ampio dibattito provocato dalla riforma sanitaria proposta dall’on.
Bindi. Come Associazione Aimar infatti abbiamo partecipato a due incontri
nazionali ,in cui sono emerse queste ed altre questioni che sono alla base della
nostra organizzazione e dei nostri pensieri. Il 29-30 novembre’99, presso
l’Istituto Superiore di Sanità, a Roma,
si
è tenuto il convegno “Malattie
genetiche e malattie rare:
ricerca, servizi e comunicazione.” E’ impossibile riferire tutti
gli aspetti dei lavori, in alcuni casi perché rivolti a specialisti, però ne
sono emersi alcuni fatti notevoli:
a)E’
stata ampiamente ridimensionata l’idea che la genetica sia solo una scienza
“manipolatrice” a fini indicibili (vedi lo scandalo suscitato dagli ovuli
messi in vendita da otto modelle americane ,via Internet…ecc) con la
proposta di una ricerca genetica volta al potenziamento del controllo di
molte malattie genetiche, attraverso un miglioramento della loro diagnosi e
della loro prevenzione .A questo proposito Aimar ,insieme ad altre associazioni
di genitori, si è resa disponibile per un lavoro di ricerca genetica ,che
inizierà presso l’I.S.S. con la Dott.ssa D. Taruscio.
b)
Le malattie genetiche, le malattie rare sono circa 5000,di cui il 90%
geneticamente determinate, la cui caratteristica principale è costituita da una
bassa prevalenza nella popolazione ,quindi da difficoltà
nell’ottenere sia una rapida e corretta diagnosi, sia una adeguata
terapia .Il programma d’azione comunitaria 1999-2003 della Commissione della
Comunità Europea definisce rare le malattie che hanno una
prevalenza inferiore a 5 per 10.000 abitanti. Sono rare ma gravemente
invalidanti, quindi ne sono stati illustrati i problemi particolari ,generali e
le azioni sanitarie intraprese a livello di Comunità europea, negli USA, in
Italia .
c)L’ultima
sessione dei lavori
“Come lavorare insieme sulle malattie rare?” e il dibattito finale
sono stati gestiti direttamente dalle associazioni dei pazienti ,dei
familiari e del volontariato. La drammaticità di molte situazioni emerse, la
solitudine in cui molti vivono e operano hanno trovato una soluzione parziale
nel tentativo di costituire una confederazione di associazioni, per ottenere
dalla sanità e dalle istituzioni quanto la riforma sanitaria prevede
(finanziamenti, produzione di medicinali “orfani” ..che non vengono prodotti
in quanto non hanno mercato, costituzione di poli altamente specializzati). Due
sono stati gli esempi di luoghi attrezzati a rispondere alle richieste delle
associazioni: nel 1997 lo Stato francese ha avviato un progetto sulle
malattie rare e sui farmaci orfani, creando un centro di informazione
accessibile da parte dei medici ,dei pazienti e dei loro familiari e degli altri
operatori interessati (http://orphanet.infobiogen.fr
); nel 1994 l’Istituto Mario Negri di Milano, sovvenzionato da privati che
hanno fornito anche la sede, ha creato il Centro di Ricerche Cliniche per le
Malattie Rare ”Aldo e Cele Daccò”, sviluppando tre tipi di attività: un
centro di informazione; una Scuola Europea per le malattie rare; una struttura
clinica costituita da ambulatori, day hospital, stanze di degenza .
d)
Sono stati
forniti molti dati circa le iniziative della sanità italiana:
1)
Nelle ”Linee guida per testi genetici” recentemente approvato dall’I.S.S e
dal Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie un capitolo è
dedicato alle malattie rare ( http://www.iss.it
); (selezionare :pubblicazioni e documenti tecnici
e successivamente Linee guida).
2)
Con il D.L.n.124 del 24/4/’98 è stata prevista l’esenzione dalla
partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie in relazione a particolari
condizioni di malattie tra le quali
le Malattie Rare.
3)
Programmazione di un Registro nazionale delle Malattie Rare presso l’I.S.S.
per la programmazione nazionale e regionale degli interventi.
Alcuni
di questi stessi argomenti sono stati riproposti durante la Conferenza
stampa sul
Nomenclatore Tariffario
Protesico organizzata da:A.I.STOM: (associazione italiana stomizzati), FI
NCO (associazione italiana incontinenti), A.N.P.V.I.(associazione italiana non
vedenti)e dall’A.I.M.A.R. Qui sono emersi problemi
collegati al D.M.n.332,del27/agosto ’99:
Mancanza
della libera scelta dell’ausilio protesico e del fornitore; spaventosa
burocrazia per ottenere protesi e mancanza di trasparenza nella relazione con le
ditte fornitrici; insufficienza di alcuni
ausili; (es.
sacche ileostomizzati, urocontrol, pannolini) scarsa considerazione del
volontariato. I rappresentanti delle istituzioni, per es. la dott.ssa N.Dirindin
a nome dell’On. Bindi, hanno tuttavia difeso questo tariffario, come gli altri
elementi della riforma sanitaria, in quanto tentano di portare ordine e
competenza in campi prima abbandonati alla sola burocrazia.