Aimar associazione           2/1999

Patrizia Carità

Marianna Del Bianco

 Infermiere – Chirurgia Pediatrica

Ospedale S. Anna - Torino

 

Bella città Treviso, bella giornata il 22 gennaio 1999 a Treviso, sole, aria pulita, quasi primavera.

Poche noi infermiere nella Sala Riunioni della Scuola Infermieri dell'Ospedale alle 10.30 del 22.01.1999,  ma, credetemi, è valsa la pena sobbarcarsi tanti km per sentire Katleen Guardino O’Connor. E dico è “valsa la pena”, perché Kathleen è sempre “lei”, piena di entusiasmo, di professionalità, di semplicità. La giovane infermiera che era con me l'ha definita con. un termine indicativo: “un mito”. Io ancora una volta sono rimasta affascinata dal suo modo di porsi, di essere, di trattare argomenti come la stipsi, l'incontinenza, con un linguaggio scientifico, ma chiaro, preciso, senza mezzi termini. Un linguaggio che faceva uso di termini come “feci”, “sporcare”, ma anche costipazione, irritazione ecc., usati con proprietà, oserei. dire con quotidianità. Io credo che il problema prioritario sia proprio questo non avere paura di affrontare 1’argomento, non trincerarsi dietro falsi pudori. Quando si parla di patotogie legate al sistema nervoso, respiratorio, circolatorio non si hanno remore, mentre la patologia ano-rettale sembra quasi avere una minore “dignità”.

Quando Kathleen parla della sua esperienza professionale non si limita a documentare il suo lavoro, a presentare casi, ma ci fa subito capire come ogni bambino, ogni genitore che si presenta nel Dipartimento di Chirurgia del Dott. Peña o in Ambulatorio, viene “ACCOLTO”.

“Accoglienza” è un termine relativamente nuovo per noi infermiere. Un bambino viene ricoverato, accettato, visitato, ma non “accolto”. E' opportuno, invece, riflettere a lungo e bene sul termine “accoglienza” e sull'utilizzo dell'accoglienza come indicatore di qualità, come indicatore di struttura, come indicatore di esito.

Mi sembra utile, a questo proposito, riportare gli “elementi”  dell'accoglienza (tratto dai Manuale “Qualità, accreditamento, indicatori, IPASVI, 1998)

 Gli elementi dell’accoglienza:

Struttura                                                   Processo                                                  Esito

 

Elementi che indicano che la struttura è orientata ad accogliere: 

 

In che cosa si esprime il processo di accoglienza:

 

conseguenze, risultati, esiti che l’accoglienza produce su:

 

 

 

·         Spazi

·         Contenuti (cosa è disponibile in reparto, raccolta dati iniziali sula paziente, orientamento del paziente)

·         Infermiere (aumento della conoscenza del paziente, soddisfazione, aumento dei dati raccolti)

·         Tempi

·         Interazione con altre figure

·         Paziente (soddisfazione, prevenzione di disagi/problemi, prevenzione di complicanze)

·         Personale dedicato o disponibile 

·         Processi organizzativi 

 

·         Burocrazia

·         Modelli di lavoro

 

·         protocolli

 

 

·         organizzazione

 

 

 Vogliamo andare in questa direzione? Sentiamoci! Parliamone!

 
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