L'OFFERTA MUSICALE TRA RHETORICA, ARS E SCIENTIA

di Edoardo BELLOTTI

(estratto).

In occasione della visita a Federico II, re di Prussia presso la residenza di Potsdam nel maggio del 1747, Bach fu invitato ad improvvisare su un tema in do minore proposto dallo stesso sovrano. La bellezza del tema spinse il Kantor ad elaborarlo successivamente mediante l'impiego delle più svariate forme canoniche. Nel settembre dello stesso anno, in occasione della fiera di San Michele, il Musikalisches Opfer usciva a stampa in cento esemplari aperto dalla dedica a Federico II. L'edizione non si presenta con un carattere unitario, ma ripartita in cinque sezioni su due distinti formati e varie sono state le proposte di ricostruzione dell'ordine dell'opera da parte di diversi studiosi sia sulla base di considerazioni editoriali e tipografiche che di carattere musicale. Gli interessi prevalenti ed il contesto nel quale si svolsero gli ultimi anni di vita di Bach possono aiutarci in qualche modo a cogliere il significato di questa complessa partitura. Osserva Alberto Basso che "Il Bach degli ultimi anni è tutto proteso nell'osservazione e nella pratica d'una tecnica musicale arcaica e che giunge come una folgore ad illuminare il mondo musicale contemporaneo, ponendolo di fronte ad una materia inusitata e quasi incomprensibile. Il razionalismo di Bach, la sua intensa vivacità intellettuale e il gusto ardimentoso per la composizione "organica ", maturata dopo un lungo periodo di travagliata ricerca, trovano compimento in una coppia di opere [l'Arte della Fuga e l'Offerta Musicale] stupefacenti per magistero tecnico, architettura e rappresentazione simbolica". Tra i musicologi più attenti ai tratti caratteristici dell'ultima fase della vita di Bach un posto di rilievo spetta a Ursula Kirkendale, il cui studio sulle implicazioni retoriche dell'Offerta Musicale è universalmente noto. Va osservato come gli elementi simbolici e retorici fossero una costante nella tradizione musicale tedesca, attestati tra l'altro dalla fioritura di una terza disciplina musicale - la "Musica Poetica" - accanto alle tradizionali Musica Teorica e Musica Pratica ampiamente documentata dagli scritti di Burmeister, Bernhard, Kircher, Heinichen, Mattheson. Per una lettura più completa della Musikasches Opfer va tenuto presente un ulteriore dato significativo: gli ultimi anni di Bach si svolgono in una fase di rapida trasformazione culturale, di superamento delle vecchie concezioni barocche e di nascita di una nuova estetica e di un nuovo "gusto". Se nei primi anni del Settecento il predecessore di Bach a Lipsia, Johann Kuhnau, difendeva ancora nel romanzo satirico "Der Musicalische Quacksalber" la tradizione musicale tedesca dagli attacchi del nuovo gusto filo-italiano con una spiccata coscienza dell'originalità e del ruolo del musicista allŐinterno della cultura germanica, negli anni 1737-39 il suo successore diveniva oggetto di una aspra critica da parte di Johann Adolph Scheibe che, in nome dell'incipiente nuovo gusto "galante", accusava il Kantor di comporre in modo turgido, denso, troppo complesso ed incomprensibile. In questo senso se da una parte le ultime composizioni di Bach, come le Variazioni Canoniche, l'Arte della Fuga e l'Offerta, sembrano ispirarsi ai principi matematico-razionalistici di alcune correnti di pensiero come quelli professati dalla Società Scientifica di Mizler alla quale lo stesso Bach venne ammesso proprio con le Variazioni Canoniche dall'altra esse confermano la volontà del Kantor di rimanere fino all'ultimo estraneo al nuovo gusto che invece tanto aveva influenzato compositori quali Telemann, Haendel e lo stesso figlio Carl Philipp. Il capolavoro bachiano non si spiega dunque unicamente con il "tributo al sovrano" cui l'opera è dedicata, ma anche con l'assidua partecipazione di Bach all'attività della Società di Mizler che l'aveva orientato sul sentiero della musica razionale ed assoluta. Alberto Basso nota come "le circostanze della vita fecero si che da quel sentiero Bach non dovesse più deviare [...]. Come nel giuoco delle perle di vetro ipotizzato da Hermann Hesse, nelle ultime opere bachiane si annidano una simbolica forma di ricerca della perfezione e una sublime alchimia [...]. Attraverso i mirabilia mysteria del suono, infaticabile viandante, egli aveva saputo raggiungere i traguardi della rassegnazione, della perfetta disposizione alla morte e del presentimento che la parte immortale di se sarebbe stata fedele compagna delle generazioni future". La presente registrazione segue fedelmente la ricostruzione proposta da U. Kirkendale, ricostruzione che ravvisa nell'opera in questione la tipica struttura del discorso secondo la tradizione retorica studiata nelle scuole tedesche attraverso l'Istitutio Oratoria di Quintiliano (Exordium, Narratio, Digressio, Confutatio, Argumentatio, Peroratio). Nell'interpretazione dell'Ensemble Arte Resoluta il disegno unitario dell'opera è stato sottolineato ancor più mediante la concatenazione diretta di alcuni canoni che, invece di frammenti indipendenti, appaiono parti organiche di un discorso musicale ininterrotto.

Edoardo BELLOTTI

 

Il testo contenuto nel libretto allegato al CD è in lingua francese e inglese. Per richiedere il testo integrale in italiano, scriveteci all'indirizzo: arteresoluta@tiscalinet.it

© E. Bellotti - Arte Resoluta, 1999


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