Le Interviste del Boss

Springsteen La Polizia Non Ringrazia
di Enrico Sisti
da Musica! n. 244 22-06-2000

Springsteen La Polizia Non Ringrazia


"American skin", la "tolleranza zero" e l'assassinio di Diallo a New York. Lo spettro di Tom Joad.
Per qualche giorno fate finta che la polizia di New York non esista. Che sia in sciopero, che sia stata attaccata dal virus della gastroenterite, che non abbia più cartucce per le pistole. Qualunque cosa pur di evitare di ricorrere ai servizi dei membri del NYPD. Bruce Springsteen non li ha messi di buon umore e potrebbero non essere al massimo della forma. Scrivendo, cantando e sostenendo fino a non aver più fiato la sua American skin, il Boss ha fatto tremare l'istituzione, che ha replicato criticando l'operato del musicista e invitando a boicottarlo ("è un sacco d'immondizia", ha detto Bob Lucente, capo della polizia). Quando trema un'istituzione anche le altre restano coinvolte, spaccandosi come noci di cocco a forza di pareri dati ma non richiesti, con sindaci in un mare di difficoltà e persone autorevoli che non perdono l'occasione per dimostrare di non essere mai state autorevoli.
L'ultimo valzer della E Street Band potrebbe essere ricordato con la polaroid dei musicisti, Springsteen compreso, che dal concerto di Atlanta del 4 giugno fanno rimbalzare senza sosta da una bocca all'altra il ritornello della canzone: "41 shots / 41 shots / 41 shots". Sono i 41 colpi che hanno bucato la notte esaltando la politica della "tolleranza zero" del sindaco newyorkese Rudolph Giuliani. 19 di questi colpi, partiti dalle armi di ordinanza di quattro poliziotti di pattuglia nel Bronx, il 4 febbraio del 1999 sono finiti addosso al disarmato Amadou Diallo, afro-americano di 22 anni originario della Guinea, ammazzandolo come un cane. Indagati, i quattro sono stati assolti. E le bocche si sono moltiplicate masticando amaro. Sono le bocche della piazza che cantano a squarciagola inni che hanno solcato la storia, cambiandola come può cambiarla una canzone vera (Springsteen può non aver scritto tutte canzoni indispensabili, ma è molto probabile che non abbia mai scritto canzoni false). Il coro di American skin proviene direttamente dal cuore. E gli uomini di buona volontà hanno un cuore solo. Sono affamati di giustizia, anche se nessuno giurerebbe che ne esista una sola. Sono bianchi imbestialiti e neri che un tempo erano "proud to be black" e ora sono solo stanchi e non ne possono più perché hanno vissuto in un ghetto, né migliore né peggiore di altri, e per questo si sono abituati al sibilare dei proiettili, ad essere sfiorati dalla morte, a non farci più caso. Forse una parte di pubblico sa che Springsteen non è nuovo a simili denunce: nel suo primo album, con American flood raccontò tragedie di strada con altrettanta forza. Solo che allora non poteva far paura. Era solo un moccioso di talento che scorrazzava fra sogni & chitarre nel vicino New Jersey, mandando cartoline in città. Oggi invece si mobilitano le volanti. Si circondano i quartieri. Si riempiono le prime pagine. Tom Joad non è uno che si può liquidare con un buffetto sulla guancia. Tom Joad sembra Zorro. I prepotenti sono avvertiti.

Quarantuno colpi / quarantuno colpi / per attraversare quel maledetto fiume e finire dell'altra parte / quarantuno colpi che bucano la notte / siete lì inginocchiati davanti al suo corpo nell'ingresso di casa / pregando per la sua vita / ma quella cos'è, una pistola ?/ un coltello? / un portafogli? / nessun segreto, amico mio qui si può finire ammazzati solo per stare dentro la propria pelle americana / Elena prepara il figlio per la scuola / gli dice "Charlie, meglio che tu conosca le regole della strada / promettimi che se ti ferma un poliziotto sarai sempre educato / non metterti a correre / e promettimi anche di tenere le mani bene in vista" / Ma perché, questa è una pistola? / un coltello? / un portafogli? / Quarantuno colpi / quarantuno colpi / per attraversare quel maledetto fiume e finire dall'altra parte / quarantuno colpi / le mie scarpe affondate nel fango / siamo stati battezzati con quest'acqua e con il sangue di tutti / qui si può finire ammazzati solo per stare dentro la propria pelle americana.

Enrico Sisti

da Musica! n. 244 22-06-2000 (Supplemento de la Repubblica)

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