Le Interviste del Boss

Hollywood si Mobilita - Un'Offerta per le Vittime
di Silvia Bizio
da la Repubblica, 22-09-2001

Lo show diffuso sulle maggiori televisioni e sulle stazioni via cavo

Hollywood si Mobilita - Un'Offerta per le Vittime

Appello dei divi in tv: "Difendiamo la libertà"

LOS ANGELES - Tom Cruise, Robert De Niro, Robin Williams, Tom Hanks, Bruce Springsteen, Neil Young, George Clooney, Al Pacino, Andy Garcia, Benicio del Toro, Brad Pitt, Danny de Vito, Jack Nicholson, Michael Keaton, Sally Fields, Salma Hayek, Sylvester Stallone, Whoopi Goldberg, Kurt Russell, Cindy Crawford, Mariah Carey: mai tanti attori e cantanti si erano riuniti per un programma senza precedenti, sponsorizzato dalle quattro reti tv americane nazionali, Abc, Cbs, Nbc e Fox, e mandato in onda su più di 30 stazioni via cavo (e su Internet) per raccogliere fondi destinati alle vittime dell'11 settembre.

Hollywood è uscita dal silenzio in cui si era chiusa nei giorni successivi all'attacco su New York per unirsi al dolore degli americani. Si sono raccolti tutti nello studio Cbs di Los Angeles e in un teatro di posa di New York per ospitare il programma, leggendo brani o presentando clip di film, e soprattutto per rispondere alle domande del pubblico e incoraggiare l'invio di denaro che secondo le previsioni potrebbe superare i 30 milioni di dollari, oltre 60 miliardi di lire - grazie a decine di linee telefoniche installate per l'occasione. Fra gli altri, Robert De Niro ha letto un breve passaggio scritto 60 anni fa da Franklyn Roosevelt, che si augurava di vedere un mondo fondato su quattro libertà essenziali: di parola, di religione, dal bisogno e dalla paura. "Tutto quello che raccoglieremo andrà direttamente alle famiglie delle vittime perché se questa è una guerra allora loro sono le nostre prime vittime", ha detto George Clooney, raggiunto al telefono nella sua casa di Los Angeles. "Siamo stati attaccati al cuore di una delle nostre maggiori istituzioni: la scommessa dei terroristi era che in questo modo avrebbero colpito il cuore d'America, ma non è così. L'America è un'idea e noi siamo qui per sostenere quella gente e quell'idea".

Anche chi non ha partecipato al Telethon sta dando il suo sostegno: venerdì sera Diana Ross e Liza Minnelli hanno fatto la loro parte cantando rispettivamente God Bless America e New York, New York nello stadio del baseball dei Mets di New York. I proventi del remake di What's Going On, classico di Marvin Gaye, prodotto da Bono degli U2 e registrato da pop star come Britney Spears, Destiny's Child e Jennifer Lopez, verranno inviati alle vittime dell'11 settembre.

Intanto gli studi di Hollywood, potenziali bersagli per altri attacchi terroristi secondo l'Fbi, hanno rafforzato le misure di sicurezza. Guardie di sicurezza controllano i documenti di identità di tutti i visitatori agli studi della Sony, 20th Century Fox, Universal, Warner Brothers e Walt Disney. La Universal ha tenuto aperti i battenti del suo popolare Universal Studio Tour ma ha aggiunto numerose guardie private, mentre la Warner Brothers ha chiuso tre teatri di posa, innalzato sbarramenti e ha in programma di installare metal detector e controllare con i raggi X tutti i pacchi recapitati.

Film come "Collateral Damage" con Arnold Schwarzenegger e Francesca Neri, che ha come soggetto un violento attacco terrorista, è stato rimandato indefinitamente, e così la nuova commedia di Sonnenfeld, "Big Trouble", perché raccontava di un gruppo di ladri che evadono i sistemi di sicurezza di un aeroporto e portano una bomba su un aereo. "Certamente non vedremo per un bel po' film sul terrorismo", dice Andy Garcia, che sta mettendo insieme un gruppo di musicisti di Los Angeles per un concerto di beneficienza per le vittime. "Penso che il mondo sia cambiato ma penso sia troppo presto per poter dire come cambierà", aggiunge David Lynch, raggiunto a sua volta a Los Angeles. "Certamente avrà un impatto anche su Hollywood e sui film perché in qualche modo la coscienza collettiva del mondo ci tocca tutti e quello che sentiamo nell'aria penetrerà ovunque. Ma dobbiamo guardare indietro e vedere quello che abbiamo fatto e capire dove sono cominciati questi problemi. Invece di parlare tanto di bombardamenti dovremmo tornare a scuola per un po' e imparare, e capire tante cose".

di Silvia Bizio

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