Verso l'arte moderna: dall'esuberanza barocca all'austerita' neoclassica


Nel '600 grazie alle scoperte di Copernico e Galileo, gli uomini che credevano la terra immobile al centro dell'universo seppero di abitare in un pianeta ruotante intorno al sole, nell'immensita' dello spazio.
L'arte rispecchio' questo totale capovolgimento.
Dalla visione frontale, un po' statica caratteristica delle opere del Rinascimento si passo' a visioni piu' libere e aperte, a scene sempre piu' dominate dall'idea del movimento.
In questo periodo, la calma serena delle opere del 1400 e' solo un lontano ricordo: le colonne si torcono, le facciate si incurvano, i frontoni si spezzano, le figure geometriche piu' movimentate si intrecciano a disegnare piante e cupole delle chiese, le decorazioni arricchiscono ogni particolare di fantasiosi arabeschi dorati.
Gli affreschi affollano pareti e soffitti di personaggi animati che si stagliano su cieli burrascosi.
Il grande innovatore della pittura del '600, Caravaggio, non idealizza piu' la figura umana in una rappresentazione di perfetta bellezza, ma trae i suoi modelli dalla vita reale, anche nei suoi aspetti meno gradevoli.
Un termine per definire un'arte cosi' nuova fu Barocco e si applico' all'arte del 1600 considerata stravagante e troppo ricca di decorazioni.
Il '600 e' in Europa il periodo delle monarchie assolute e in Italia quello del predominio spagnolo.
Il '700 si concludera' sotto il segno della liberta' dei popoli, con l'indipendenza degli Stati Uniti d'America e con la Rivoluzione Francese.
Il Barocco verso la meta' del '700 si trasforma nello stile chiamato Rococo', il quale mantiene del Barocco l'originalita' e la bizzarria, ma le alleggerisce in ornamenti aggraziati caratterizzati da una spiccata predilizione per la forma a conchiglia, dai bordi ondulati e per la sinuosa linea a "S".
Il Rococo' nato in Francia, si diffuse in tutta Europa e in Italia ebbe fortuna soprattutto a Venezia.
Verso la fine del '700 la lotta contro l'assolutismo, l'affermazione di una ricca borghesia intellettuale, le rivendicazioni dei popoli oppressi, misero in crisi i privilegi di un'aristocrazia che del Rococo' aveva fatto uno stile di vita.
Nel linguaggio artistico si ricerco' un desiderio di austerita' e di semplicita'.
Le ricerche archeologiche, gli scavi di Ercolano e Pompei fecero prediligere l'arte dei tempi in cui la democrazia aveva trionfato ad Atene e la repubblica a Roma.
Si ripresero percio' i canoni classici, trionfarono colonnati, frontoni e l'architettura fu messa al servizio della collettivita'.
Costruiti in stile classico sorsero in Europa e in America i palazzi dei parlamenti, le sedi dei musei, tribunali, ospedali, scuole, teatri, mercati e carceri.
La scultura ritrovo' armonia e serenita' e si espresse nelle levigate opere di Canova, la pittura ricerco' temi di storia romana.
Quest'arte severa e semplice, amante delle linee rette ebbe giustamente il nome di Neoclassica (nuovo classicismo).


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