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Medea

Euripide autore moderno...


Definito da Aristotele "il più tragico dei poeti", Euripide è il tragediografo della Grecia antica di cui ci è pervenuto il maggior numero di opere. Attraverso un'elaborazione sempre più approfondita dei caratteri e degli intrecci e una fertile contaminazione del mito con la realtà del suo tempo, portò a compimento il progressivo distacco della tragedia dalle sue origini religiose e rituali e ne accentuò, per contro il valore puramente drammatico, evidenziando problematiche e prospettive nuove.


485 a. C. Nasce a Salamina, in Attica. Una tradizione vuole che il padre fosse bottegaio, la madre venditrice di ortaggi; ma il tipo di educazione ricevuta, legata alla musica ed alla pittura, dimostrerebbe invece un'origine sociale elevata. L'atteggiamento schivo e misogino del poeta genera, già presso i contemporanei, il diffondersi di voci malevole: supposte disgrazie coniugali, empietà, sfruttamento del lavoro di scrittori sconosciuti. Pare che possedesse una biblioteca privata, forse la prima sorta ad Atene. Conobbe probabilmente i filosofi Anassagora, Protagora e Gorgia.

455 a. C. Partecipa per la prima volta ai concorsi tragici, giungendo terzo con la tetralogia che comprende Le Peliadi.

441 a. C. Ottiene la prima vittoria.

428 a. C. E' primo al concorso drammatico, con la tetralogia di cui fa parte Ippolito .

408 a. C. Dopo aver presentato la tetralogia a cui appartiene Oreste, si trasferisce in Macedonia, prima a Magnesia e quindi a pella, presso la corte di re Archelao. In onore del suo ospite scrive la tragedia Archelao, sull'omonimo fondatore della dinastia macedone.

406 a. C. Muore, secondo la leggenda, sbranato dai cani del re, la morte riservata agli empi. L'anno successivo la tetralogia che comprende l' Ifigenia in Aulide e Le baccanti, rappresentata postuma ad opera del figlio Euripide il Giovane, vincerà l'agone ateniese.