Capitolo Due

Della vita sociale.

Per poter meglio comprendere l’organizzazione della vita quotidiana di un Nano, all’interno della sua società, c'e' parso piu' utile mostrarne lo svolgimento in un giorno non particolare. Prenderemo quindi in esame non la giornata tipo un guerriero, le gesta di questi intrepidi sono note a tutti, bensi' quella di un artigiano che svolge la sua attivita' all' interno di una forgia.

Una giornata di un nano a Zhkorz.

I nani, come abbiamo visto, sono divisi in Clan ognuno dei quali risiede in una citta' fortificata.

Essendo il rapporto tra femmine e maschi, di questa razza, di uno a venti non esiste il concetto di nucleo familiare ne' d'abitazioni private. I nani non hanno nemmeno proprieta' immobiliari (tutto appartiene al Clan).

Il nostro nano, Krimg, vive in una casa collettiva dove dorme in un alloggio personale e condivide con gli altri membri della comunita' tutti i servizi.

Krimg si sveglia alle quattro di mattina, si lava (oggi e' uno di quei rari giorni) e poi si reca alla sala banchetto dove consuma la colazione assieme ai suoi amici tra urla e lancio di cibo. Accade spesso, specie nei giorni di festa, che scoppi una rissa nanica. La colazione consiste abitualmente in pietanze leggere che non appesantiscano troppo una giornata di lavoro: una decina di fette di pane di segale cosparse di grasso fuso solitamente basta a dare la giusta carica.

Ristorato, Krimg esce dalla casa collettiva e a passo svelto si tuffa in quel dedalo di stretti cunicoli che sono tipici della parte sotterranea di una citta' dei nani.

Le strade brulicano d' attivita' e di gente che si saluta urlando e sputandosi in faccia, tutto al ritmo incessante dei mantici che ininterrottamente alimentano d' ossigeno, come immensi polmoni, la Forgia: cuore delle attivita' che si svolgono nella citta'. Finalmente al nostro amico si para l' ingresso della Forgia, che come la bocca di un gigantesco drago vomita fumo. Krimg sa bene che se quel fumo dovesse cessare di uscire ed i mantici fermarsi cadrebbe su tutti la maledizione di Grugni, e l’intero clan cadrebbe in rovina.xxx

Lavorare alla Forgia è considerato un privilegio e dato che il frastuono, la puzza ed il calore sono insopportabili per un lungo periodo anche per un nano, i turni di lavoro sono di cinque ore per cinque giorni la settimana.

Finito il suo turno di lavoro Krimg decide di recarsi ad uno degli avvenimenti pubblici più caratteristici e divertenti che accadono, non di frequente, in una comunità di nani: la sfida ad insulti. Due dei membri dell’Assemblea dei Saggi si sfidano nella piazza centrale a questa singolare tenzone per cancellare un’offesa ignota che uno dei due, chi non interessa a nessuno, ha sicuramente arrecato all’altro. Nella piazza i contendenti hanno già preso posto l’uno di fronte all’altro e si guardano in cinghialesco mentre tutto intorno a loro si accalca, a debita distanza, una folla acclamante.

Presto la sfida ha inizio, stabilito che sia Brunth a cominciare dopo un perfetto sputo nell’occhio di Melkath, che ha sbagliato due volte consecutive, parte la prima ingiuria: " Elfo" scandisce lentamente Brunth per assaporarne l’effetto. Un inizio classico pensa Krimg ma di sicuro effetto visto che la faccia di Melkath cambia colore, ma e' turba che dura solo un secondo visto che replica:

"Non sei degno", un brivido percorre la folla. Il gioco si fa duro. Dura è la risposta:
"Strappati quel braccio che ti sei cacciato nel deretano dopo averlo strappato da un elfo morto non per mano tua visto che in quella battaglia non ne hai ucciso nemmeno uno e da allora le tue scoregge puzzano di spinaci rancidi"
la folla applaude commossa, questo scontro sarà ricordato a lungo. Brunth si alza da terra dove
l' orrendo insulto lo ha scagliato, ma la replica e' fulminea:

"Degno non era nemmeno quell’escremento di goblin dal quale sei stato generato miserabile mezz’elfo che l’alito tuo puzza non meno delle tue ascelle dove i cani tisici si sfregano l’uccello e puoi muoiono dall’orrendo fetore loro stessi non dopo averti mangiato quella barbetta che anche una capra morirebbe dalla vergogna". Ora a Melkath non resta che fare sfoggio di tutta la sua classe e raccolta la giacca strappata e scagliata lontano dalla violenza dell’ultimo irripetibile insulto, si ricompone e rapido mitraglia:

" putrida secrezione anale di drago cirrotico mangiata e defecata quattro volte la quinta vomitata dal troppo disgusto che nessuna nana vorrebbe nemmeno abitare nella tua stessa città tanto indegno sei che anche i bambini ti pisciano..." la folla in delirio ulula "… addosso e tu non te ne accorgi perche' sei rincoglionito come tutti i tuoi avi da cui ereditasti oltre la rogna quell’ascia che non taglia nemmeno il budino tanto che tutti i tuoi trofei di guerra li volevi comprare al mercatino dove invece te li hanno tirati dal troppo disprezzo e tu li hai raccolti davanti a tutti e te li si portati in quel buco dove dormi che...

Lo scontro dura ancora tutto il giorno, e gli insulti crescono talmente in lunghezza che i contendenti sono costretti a riprendere fiato piu' volte prima di finire di pronunciarli del tutto.

Krimg puo' finalmente tornare al suo alloggio, e soddisfatto per l’aver trascorso un pomeriggio degno e dopo aver cambiato l’abito del lavoro con quello a festa andrà a mangiare il meritato pasto con tutti gli altri.

Il mangiare e' un evento molto importante nella giornata di un nano, e tutti Clan si preoccupano che il cibo sia abbondante e di buona qualita' per tutti.

Famosa e' la Cucina Reale e i banchetti che essa prepara sono leggendari in tutto il regno. A quel famoso tavolo siedono almeno una volta tutti i nani di un certo prestigio, ed una volta Atek Kraag’Zorkzx, Argh Grimm e Aglar Ras ebbero quest'onore dal Re che voleva festeggiarli degnamente per il compimento di una missione molto importante alla quale furono designati. I tre eroi occuparono il posto ai lati del Re e il banchetto ebbe inizio.

Su quel tavolo, che mai verdura aveva veduto e che era circondato da non meno di cinquanta commensali, furono serviti, dopo gli antipasti di rito, cinque cinghiali preparati secondo quest’antica ricetta.

 

Cinghiale all’incudine.

"Prendete un cinghiale e dopo averlo mondato dagli ispidi peli evisceratelo e ricopritelo di pece bollente quindi ponetelo in una fornace già calda.

Quando la pece risultera' indurita, dopo circa quattro ore, toglietelo dal fuoco e una volta freddatosi il tutto staccate la nera crosta con l’uso di in warhammer. Dopo questa operazione farcite il cinghiale con un vitello cresciuto, che a sua volta contiene un maialino da latte nel quale è stata introdotta una pernice ripiena di tordi.

Ricoprite il tutto di strutto fuso unito a miele e riponete in forno ben caldo per una decina d' ore".

Il banchetto proseguì con cervi di bosco elfico, i quali vengono tutt’oggi abbattuti a bastonate sia per disprezzo sia per conferire loro quel sapore acidulo, tipico dell’adrenalina, tanto amato dai palati nanici.

(Se volete provare i piaceri della cucina nanica visitate "la taverna dell' hobbit")

Si narra che quella notte, a seguito del fastoso banchetto e dei ripetuti brindisi dedicati agli dei dell’alcool Grog e Gronemburg, Aglar Rass fece un incubo tanto orribile che il giorno dopo raccontatolo ai suoi amici essi non vollero credere alle proprie orecchie.

Aglar Rass affermava, infatti, che, tra i mille tormenti di un incubo che non voleva terminare, vide una terra in tutto simile alla loro tranne che non ne riconosceva i luoghi.
Anche i nani, ed erano nani con certezza, sembravano piu' alti e (orrore) piu' magri.
La raccapricciante visione mostrava una compagnia d' avventurieri intenti al trasporto di un qualche oggetto magico, allo scopo di distruggerlo nel fuoco di un enorme vulcano. Fin qui nulla di strano tranne che, per quello che ad Aglar sembro' un lungo tempo, essi vagabondarono pietando aiuto a destra e a manca nel tentativo di fuggire a nemici che la benevolenza degli dei paravano loro innanzi con gran generosita'.
Cio' che fece rigettare tutta la cena allo spettatore, pur dormiente, di questi eventi, consisteva pero' nel fatto che nel gruppetto un nano ed un elfo erano divenuti amici superando la storica e invalicabile ostilita' . Ma questo non bastava, infatti, a somministrare il colpo di grazia all'attonito Aglar Rass la maligna divinità dei sogni mostrò quel volgare e indegno membro della nostra razza prostrarsi innanzi la regina degli elfi innamorandonesene perdutamente.
A nulla valsero gli sforzi che Aglar compi' nel sonno allo scopo di materializzarsi nella vicenda, e di porre quindi fine a tale disgustosa profanazione di tutti gli ideali nanici somministrando giusta morte a tutti i protagonisti.

Atek ed Argh furono anche loro tanto disgustati da quanto fu loro detto, che decisero che giunto era per loro il momento di qualche feroce azione ai danni degli elfi a scopo di rappresaglia preventiva.

 

Rituale del corteggiamento.

Abbiamo in precedenza affermato che la proporzione tra popolazione maschile e femminile, nella societa' nanesca, e' di venti ad uno. Sorge quindi spontaneo domandarsi come posse essere garantita la continuazione di questa specie. Considerando che un nano è molto longevo, la vita media si aggira attorno ai quattrocento anni, non è necessario un tasso di natalità molto alto.

Essendo la popolazione femminile cosi' rarefatta, coloro che ne fanno parte sono tenute in altissima considerazione. Pur non ricoprendo cariche di potere e non partecipando a nessun livello alla vita politica o militare, le femmine di questa razza vivono in grande agio, circondate d'ogni cosa bella ed al centro di moltissime attenzioni.
La nascita di una nana e' un evento segnato da grandi festeggiamenti.

Appare a questo punto evidente che siano proprio le nane a scegliere il loro compagno; ma questo peraltro accade anche nell'ambito di altre razze con una composizione tra maschi e femmine più equilibrata.

La scelta dell'Eletto e' una cerimonia che si ripete ogni volta che una nana si decide di essere disponibile. Quella dell'Eletto e' una condizione che dura solamente quanto il periodo di gestazione, sedici mesi.

Per poter meglio descrivere come una nana scelga colui che poi sarà il suo compagno d'accoppiamento ci affidiamo ad una cronaca tramandataci in proposito proprio da uno dei nostri eroi: Atek.

"Correva l'anno 748 della Seconda Era Nanica, quando decisi d'avere i requisiti adatti per partecipare ad una selezione, molto alto era, infatti, il mio desiderio di contribuire alla preservazione della nostra specie e di scoprire quanto avvenga nel misterioso e affascinante mondo delle nostre femmine. In quel periodo il mio Trio Guerriero aveva appena compiuto felicemente un'importante missione comandataci dal nostro Re e questo accrebbe di molto la mia popolarità nel clan dandomi la certezza d'avere molte possibilità di riuscire in quest'altra missione. Dopo aver partecipato alla prima selezione e, recuperato il necessario, mi recai alla grande piazza dove la scelta sarebbe avvenuta. Dispostomi assieme agli altri 499 in una lunga fila, ed ognuno occupando il prefissato spazio personale, mi resi subito conto di non avere poi così tante possibilita' ". Come tutti sanno, la cerimonia si svolge nel modo che segue: i contendenti si dispongono in una lunga fila di "lotti" numerati, la nana, quando tutto è pronto, passa di fronte ai convenuti adagiata su di un baldacchino crisoelefantino riccamente decorato, e sorretto da numerosi prigionieri, solitamente orchi, che vengono da lei duramente frustati. Il punto è che, ognuno dei nani, deve inventarsi un modo per risaltare su tutti gli altri nel breve periodo in cui gli occhi della damigella si posano su di lui. "…la cerimonia ebbe dunque inizio, ed io che ero il numero 453 dovetti aspettare molto tempo prima che toccasse a me. Certo della vittoria, dato che il mio nome era in quei giorni sulla bocca di tutti, mi limitai a pormi, in fiero atteggiamento, su una catasta di nemici da me uccisi e ivi trasportati con gran fatica proprio a quello scopo. Raggiunta la sommità del macabro montarozzo potei scrutare attorno per ammirare tutte le trovate degli altri concorrenti. Subito mi colpi' un nano che si era ingegnato nell'interpretazione dell'uccello di fuoco.
Questi si era, infatti, decorato il nudo corpo con moltissime e lunghe piume iridescenti e dei colori piu' sgargianti, ed erettosi su un'alta piattaforma attendeva il momento per ardersi e lanciarsi di sotto. Cosi fece affascinando la nana a tal punto che essa fermo' il baldacchino per meglio osservare. Il povero disgraziato ebbe però la sfortuna di cadere nel lotto vicino dove un'altro nano attendeva il momento opportuno per bere in un solo fiato cinquanta litri di Groghdek (bevanda molto alcolica): l'esplosione fu tremenda e coinvolse numerosi altri concorrenti che dovettero ritirarsi dalle tremende ustioni.
Il mio morale crebbe di molto.

Un altro nano si era disposto completamente nudo a gambe divaricate e, in un atteggiamento di sprezzante superiorita', lanciava occhiate agli altri fiero dei propri attributi che erano davvero impressionanti.
Un altro ancora rinchiusosi in un quadrato di muri, costruiti con solidi mattoni, li ruppe con una sola testata. Affianco a me un nano davvero malconcio affermava di essere tornato da una questua durata cinque anni al solo scopo di portare la preziosa pelle del rarissimo e ferocissimo Fenostonte Fenufluo delle Montagne Albine.

La davvero singolare tenzone si concluse a sera e io non fui selezionato ma molto imparai per le volte successive.

Atek Kraag’Zorkzx vinse circa un anno dopo sfoggiando…una tecnica a lungo studiata e perfezionata con l'aiuto dei suoi amici.

Passeremo di seguito ad analizzare un altro aspetto importante della vita di un nano, che è anche la cosa che indubbiamente sa fare meglio.

 

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