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Note biografiche dei poeti citati

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Angiolièri (Cecco), poeta italiano (Siena 1260 circa - 1312 circa). Conobbe Dante, con cui fu in corrispondenza poetica. La critica per lungo tempo ha considerato Cecco A. un poeta disperato e maledetto, oggi invece si ravvisa in lui un rappresentante di quello stile comico-realistico che costituisce nel panorama letterario duecentesco una sorta di controcanto dello Stil novo. back

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Boccaccio (Giovanni), scrittore italiano (Certaldo 1313-1375). Nato a Certaldo (o meno probabilmente a Firenze) da una relazione illegittima di B. di Chellino o Boccaccino, mercante, trascorse la fanciullezza a Firenze. Verso il 1328 venne mandato a Napoli a far pratica di mercatura. Inadatto a questa attività, intraprese dopo sei anni lo studio del diritto canonico, che doveva interrompere dopo altri sei anni. Intanto, seguendo la propria inclinazione, già si era rivolto agli studi letterari, con fervore di autodidatta e vivace curiosità aperta a tutte le suggestioni culturali, dai classici ai poeti romanzi, alla narrativa cortese, ai cantari popolareschi. Le vivaci esperienze culturali e sentimentali confluiscono e trovano espressione nelle sue prime opere: la Caccia di Diana, Il Filostrato, il Teseida. Alla fine del 1339, o al più tardi nel 1340, il B. dovette rientrare a Firenze. Nel 1345-1346 risiedette a Ravenna, alla corte di Ostasio da Polenta; nel 1347 fu a Forlì presso Francesco degli Ordelaffi; nel 1348, a Firenze, assistette alla peste; nel 1349, morto il padre, assunse l'amministrazione familiare; nel 1350 venne mandato in ambasceria presso i signori di Romagna e nel 1351, come camerlengo del Comune, presso Ludovico di Baviera nel Tirolo. In questi anni nacque il Decameron,   ( che puoi scaricare seguendo il link) la cui stesura è tutta compresa in un breve giro di tempo, dal 1349 al 1351, che segnò il momento più pieno della sua vita tra le aperte e curiose esperienze giovanili e il ripiegamento severo della vecchiaia. L'incontro, nell'autunno del 1350, con l'ammirato Petrarca, che fu inizio di un'assidua e calda amicizia, una stanchezza precoce cui doveva contribuire la sempre instabile situazione economica, l'acuirsi di preoccupazioni religiose confluirono in questi anni a determinare una svolta nella vita spirituale del B. che si indirizzò verso una maggiore austerità di studi, abbandonando le liete fantasie giovanili. La sua ultima opera narrativa in volgare, Il Corbaccio, testimonia questo profondo mutamento e le sue nuove disposizioni. Stanco e malato, trascorse tra gli studi gli ultimi anni nella solitudine di Certaldo: dove morì il 21 dicembre 1375, pianto dai contemporanei come l'ultimo nobile ingegno del secolo.  back

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Cavalcanti (Guido), poeta italiano (Firenze 1255 circa - 1300). Guelfo di parte bianca, partecipò alle vicende politiche del tempo. Fu uno dei maggiori esponenti della scuola poetica stilnovista, legato da viva amicizia letteraria con Dante. Nel suo canzoniere, una cinquantina di poesie, riprende alcuni temi guinizelliani - la lode della donna, lo sbigottimento d'amore - arricchendoli con una più rigorosa ricerca di linguaggio, una sottile stilizzazione psicologica e una vasta cultura filosofica, di cui è precisa testimonianza la grande canzone teorica Donna me prega. back

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Dante Alighieri, poeta italiano (Firenze 1265 - Ravenna 1321) - Nacque da una famiglia guelfa; il padre si chiamava Alighiero di Bellincione; la madre Bella morì molto giovane. Sugli studi giovanili ci mancano notizie precise; più tardi non è improbabile che D. frequentasse la scuola dei Francescani del Convento di Santa Croce. È ipotesi non priva di fondamento che per un certo periodo (1287) D. seguisse corsi di legge nello Studio di Bologna. Sicuramente in quegl'anni fece studi di filosofia immergendosi nella lettura di filosofi antichi e scolastici.

Da ricordi precisi contenuti nella Divina Commedia ( che puoi scaricare seguendo il link) si ricava che il poeta partecipò a scorrerie in territorio aretino e fu presente alla battaglia di Campaldino (1289). Nel 1274 incontrò Beatrice Portinari della quale si innamorò e alla quale dedicò la Vita Nuova (1292-1293). Sempre di questo periodo è un'altra opera: Rime (1283-1308). Dopo il matrimonio con Gemma Donati dalla quale ebbe tre figli, D. cominciò a partecipare attivamente alla vita politica del suo tempo: si iscrisse all'arte dei medici e degli speziali e fu nominato priore di Firenze nel 1300. Nel frattempo imperversava in Firenze la lotta fra Guelfi bianchi cui D. stesso apparteneva e Guelfi neri i quali, preso il sopravvento in Firenze mentre D. era ambasciatore presso il Papa Bonifacio VIII, condannarono il poeta in contumacia e lo costrinsero all'esilio. Durante quest'ultimo D. andò peregrinando per diverse città: Forlì, Verona, Bologna, Lucca. Dopo essere stato alla fine di nuovo condannato dimorò prima a Verona dove scrisse la Quaestio de Arte et Terra, infine a Ravenna dove lo colse la morte nel 1321. Opere: oltre a quelle succitate il trattato De monarchia (1312-13), il Convivio (2304-07), Epistole (1315), Egloghe (1319-20), De vulgari eloquentia (1304-05) oltre a diversi sonetti. D. è unanimamente considerato fra i maggiori poeti di tutti i tempi. Appartenne alla corrente detta dello Stil novo, per secoli gli eruditi hanno considerato la sua opera da un punto di vista riduttivamente letterario, ma nel nostro secolo da più parti si è tornati a rendergli giustizia rivalutandone lo spessore metafisico e iniziatico. La strada a questa riscoperta è stata riaperta dall'opera Escatologia musulmana nella Divina Commedia (1919) di M. Asin Palacios ma soprattutto dalla celebre opera di René Guénon intitolata Esoterismo di Dante (1925) cui hanno fatto seguito numerosi studi atti a dimostrare l'esistenza della confraternita iniziatica dei Fedeli d'Amore di cui D. sarebbe stato Maestro (L. Valli, R. Ricolfi, G. Rossetti, ecc.) e i rapporti dell'opera di D. con opere analoghe appartenenti all'esoterismo islamico (in questa direzione già prima di Guénon, ma con minore penetrazione, si era mosso M. Asín Palacios, Dante e l'Islam, 1929). Secondo tali studiosi nella «donna angelicata» di cui la donna terrena è solo uno «schermo», andrebbe riconosciuto lo stesso intelletto divino e nel saluto della donna l'intuizione intellettuale cui il cammino spirituale dovrebbe condurre. In tutta l'opera pertanto andrebbe ricercato questo senso più profondo: D. stesso esorta a ciò laddove dice: O voi ch'avete gl'intelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto il velame de li versi strani. Analogamente in tutta l'opera e in particolare nella Commedia (l'epiteto Divina gli è stato aggiunto dal Boccaccio) è possibile ritrovare una dottrina cosmologica perfettamente articolata.back

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Guinizèlli (Guido), poeta italiano (XIII sec.). Probabilmente da identificare con un figlio del giudice Guinizzello da Magnano nato a Bologna tra il 1230 e il 1240. È considerato (tale lo indica anche Dante in Purg., XXVI) l'iniziatore dello Stil novo: si avvertono infatti nella famosa canzone Al cor gentil rempaira sempre Amore temi e intonazioni che diverranno tipicamente stilnovistici. back

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Guittóne d'Arezzo, poeta italiano (Arezzo 1235 circa - Firenze 1294). La sua poesia, è caratterizzata da un severo impegno morale (che, già avvertibile nel poeta d'amore, si fa predominante, dopo la conversione, nelle rime morali, religiose e politiche) e da una inesausta ricerca di stile. Abbiamo di lui un ricco canzoniere e le Lettere. back

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Guerrini (Olindo), letterato italiano (Forlì 1845 - Bologna 1916). Esercitò un'influenza non trascurabile come maestro di verismo poetico, con i versi pubblicati sotto lo pseudonimo di LORENZO STECCHETTI ( a suo dire un cugino morto di tisi): Postuma (1877), Polemica e Nova polemica (1878). Stecchetti è l'autore più famoso della "scapigliatura" italiana. I suoi versi di poeta maledetto e libertario, ironico e libertino sono un impasto di verismo, sensualità, sovversivismo, anticlericalismo e antimilitarismo. 
Notevoli i versi in dialetto veneto messi in bocca a Pio X (Ciacole di Bepi, 1908) e quelli in dialetto romagnolo, nei quali con efficacia e colore è resa la psicologia della gente della sua terra. back

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