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alla c.a.
Ministro della Sanità
on. Rosy Bindi


OGGETTO: Amalgama dentale - Dispositivi medici - Segnalazione ai sensi dell'art.10 del D.Lgs. 46/97

Roma, 27 Febbraio 1999.

Signor Ministro,

come operatori nel settore dell'Odontoiatria in Italia, nell'ambito della nostra attività quotidiana ci troviamo di fronte ad una situazione allarmante.
L'amalgama d'argento, uno dei materiali più diffusi in Odontoiatria da oltre 100 anni, è adoperata di routine per l'otturazione e la ricostruzione di denti colpiti da carie. Essa non è soggetta all'autorizzazione del Ministero della Sanità, ma alla direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici) e pertanto spetta al fabbricante definirne le condizioni di uso sicuro mediante una scheda di sicurezza da allegare al prodotto. Tali foglietti informativi, di cui alleghiamo alcune copie, definiscono però l'amalgama un materiale di seconda scelta, da utilizzare quando altri non possono essere adoperati e soprattutto da evitare in donne in gravidanza e bambini.
Inoltre, la normativa vigente in materia di smaltimento dei rifiuti considera "tossici" i residui di amalgama ottenuti da vecchie e nuove otturazioni rimosse dalla bocca, tanto che dobbiamo raccoglierne i resti per inviarli ad uno smaltimento separato dagli altri rifiuti speciali.
Altri fatti tuttavia hanno suscitato in noi una preoccupazione ancora maggiore e ci hanno spinto a chiedere il Suo autorevole intervento ai sensi dell'art.10 del D.Lgs 46/97 (Dir CEE 93/42).
La letteratura scientifica specializzata nazionale e internazionale discute animatamente delle possibili implicazioni tossicologiche del materiale in questione, arrivando in alcuni Paesi a chiederne e ottenere il totale ritiro e la rimozione indiscriminata delle otturazioni effettuate in amalgama.
Recentemente a Francoforte, in Germania, una grande Ditta produttrice d’amalgama, che esporta anche in Italia, è stata portata in Tribunale accusata di aver provocato gravi danni alla salute di milioni di cittadini tedeschi ed è stata praticamente costretta a chiudere la linea di produzione del materiale nel Paese.
Infine, milioni di Italiani hanno diverse otturazioni in amalgama in bocca: mancando una precisa regolamentazione della materia, in un momento in cui i mass-media diffondono sull'argomento notizie che preoccupano molto i nostri pazienti, come dobbiamo comportarci?

Anche se l’amalgama d’argento non è soggetta all’autorizzazione del Ministero della Sanità, con questo appello, Signor Ministro, Le chiediamo di fare immediata chiarezza con tutti i mezzi a Sua disposizione su un argomento che interessa gran parte della popolazione, e la cui gravità sta aumentando di giorno in giorno; questo prima che si arrivi, come già avviene in altri Paesi, a possibili conseguenze legali, che potrebbero vedere noi Odontoiatri accusati di aver utilizzato sui nostri pazienti un "materiale altamente tossico", il cui uso, però, non era stato preventivamente disciplinato da nessun organo competente.
Con questo appello intendiamo, in ossequio all'art.10 della Dir. 93/42, tutelare la salute pubblica prima ancora che tutelare noi stessi dall'accusa di aver utilizzato sui nostri pazienti un materiale sospetto di essere altamente tossico.
Fiduciosi in una Sua cortesemente celere e puntuale definizione della materia, Le inviamo i più cordiali saluti.

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