Il territorio parrocchiale

A. DATI SOCIO CULTURALI

1. Collocazione geografica e situazione sociale della comunità:
   Geograficamente la nostra Parrocchia è ubicata sulla Statale 114 CT-ME nella tratta tra il comune di Fiumefreddo di Sicilia e quello di Giardini Naxos.
   Essa cade nel territorio del comune di Calatabiano ed in tutta la sua estensione è abitata da circa 1500 abitanti. Il rapporto tra natalità e mortalità è al momento attuale di 1 a 4, un tasso molto alto giustificato dal fatto che le nuove famiglie stabiliscono la loro residenza nei comuni limitrofi per carenza di alloggi.
   Le famiglie mononucleari sono circa il 3%. I rapporti tra le famiglie, come in tutti gli ambienti rurali ed i piccoli centri, sono buoni: la gente è solidale, ospitale e semplice.
   Negli anni settanta si è registrato un enorme flusso di emigrazione, che oggi si è notevolmente affievolito.
   In alcune famiglie, a causa della disoccupazione giovanile o per il vuoto della figura paterna o lo scambio dei ruoli educativi tra padre e madre, si rilevano fenomeni di devianza come l'assunzione di droghe leggere, i furterelli e gli atti di vandalismo.
   La Parrocchia come istituzione, attraverso la sua prassi pastorale, esercita la funzione di incontro e di coesione sociale, poiché la frazione è sprovvista di altre alternative sociali e culturali.
   In merito ai rapporti con i paesi vicini distinguiamo:
a) le relazioni con i comuni limitrofi sono inesistenti,
b) sono buone quelle con il comune di appartenenza.
   La gente si mostra aperta e sensibile ai problemi sociali esistenti e trattati: donazione del sangue, aiuto a persone anziane, reciproca assistenza in caso di malattia, accoglienza ai turisti, lavoro; è anche sensibile ai problemi politici che segue con interesse a difesa e per lo sviluppo del territorio. Questa sensibilità è però assai debole nella fascia giovanile.
2. Situazione economica:
   L'occupazione prevalente degli abitanti è data dal commercio e dall'agricoltura. La condizione economica delle famiglie è mediamente medio bassa e non si registra una vistosa povertà materiale. Laddove essa è presente è sempre legata alla povertà culturale. Tuttavia il fenomeno della disoccupazione investe soprattutto la fascia giovanile.
   Le madri che lavorano fuori casa sono circa il 20%.
   Nel nostro territorio operano piccole industrie: la Cartiera SACCA, COTTO F.LLI FINOCCHIARO (lavorazione argilla), LAVANDERIA MESSINA, AGRUMI E DERIVATI F.LLI DI BARTOLO, CAMPING S.MARCO, CAMPING ALMOETIA, MARMI MILICI. In esse i rapporti tra il datore di lavoro e gli operai sono apparentemente buoni.
   La solidarietà tra le famiglie è vissuta con rispetto.
3. Situazione culturale:
   Il livello culturale della popolazione è medio basso.
   Trattandosi di una frazione posta alla periferia del Comune, gli strumenti culturali disponibili sono assai modesti. Interagiscono la scuola materna ed elementare e l'Associazione culturale e sportiva "Lapide-Pasteria" che ha sede nei nostri ambienti.
   La posizione geografica costiera e la vicinanza con Taormina determinano altresì la scelta di un modello di vita consumista di tipo americano.
   Le risorse emergenti in riferimento all'impegno sociale e politico sono date ancora una volta dalla Parrocchia e dall'Associazione "Lapide-Pasteria".
Tra le nuove generazioni si registra una maggiore disponibilità allo studio. Quasi tutti i giovani, dopo la scuola dell'obbligo, continuano gli studi, scegliendo per lo più istituti d'indirizzo professionale e tecnico. Carente è la scelta liceale, rara quella umanistica. Risultano, purtroppo, anche casi di abbandono e di dispersione scolastica, specialmente nella zona delle case popolari.


B. DATI SOCIO RELIGIOSI

1. L'atteggiamento verso la religione e verso il cristianesimo, in particolare, è positivo. Tuttavia, si evidenzia una scollatura tra la fede e la vita.
   Come in tutte le plaghe del mondo, anche nella nostra parrocchia l'incidenza della tradizione religiosa è meno sensibile nell'ambito della fascia giovanile, poiché i giovani sono sradicati dal passato.
   Pur essendoci una notevole carenza di formazione religiosa di base, la gente si mostra aperta e disponibile a qualunque proposta di rinnovamento che sia in sintonia col Concilio Vaticano II.
2. Pratica religiosa:
   I Rapporti con la parrocchia sono sereni e cordiali. Occorre distinguere, però, due zone pastorali geograficamente distanti dal centro parrocchiale, che malgrado giuridicamente appartengono alla nostra comunità, di fatto non vivono l'appartenenza ad essa:
a)
la zona di Ponteboria è ubicata ai confini estremi con la parrocchia Immacolata di Fiumefreddo di fronte alla chiesa della Madonna delle Grazie, da questa dipendente, che ne favorisce la frequentazione;
b)
il quartiere delle case popolari, posto alla periferia delle due parrocchie del comune di Calatabiano, è abitato da famiglie provenienti dalla chiesa Madre, ma non inserite nella comunità di Pasteria. Per cui, pur slegati dalla comunità parrocchiale d'origine, si sentono ancora a questa legate, ma solo per l'"uso" dei sacramenti.
Lo stesso dicasi per la vita sociale e civile per ambedue le zone su accennate.
   Per quanto riguarda la frequenza alla messa domenicale ed ai sacramenti, si rileva che un terzo della popolazione parrocchiale è fedele e costante, un'altra terza parte è saltuaria, l'ultima terza parte comprende soggetti indifferenti, individui che a motivo di una crassa ignoranza religiosa sono disinteressati ed una frangia assai minima che manifesta atteggiamenti fideistici e superstiziosi.
   La partecipazione ai momenti formativi è ancora nella sua fase iniziale. In passato i  fedeli non sono stati abituati ad incontri di preghiera, di riflessione, di studio, di confronto, di progettazione,... Tuttavia, sia nell'ambito del mondo adolescenziale e giovanile che nell'ambito degli adulti c'è un valido gruppo che si sta avviando ad un serio cammino di formazione.
   Tutti i fedeli si mostrano disponibili a qualunque proposta di attività caritative, sociali e culturali promosse dalla parrocchia, la quale nel territorio espleta il ruolo preponderante di agenzia educativa.
3. Il livello d'istruzione religiosa, malgrado la encomiabile buona volontà di tutti è, come è stato già accennato, basso.
   Le verità cristiane meno condivise sono quelle inerenti l'indissolubilità del matrimonio, l'uso della sessualità solo nel contesto matrimoniale ed in vista della procreazione, in qualche caso, il rispetto della vita nascente nel grembo materno ed il rispetto della vita di chi è reo (quindi impossibilitato di riscattarsi).
   I criteri di valutazione morale usati sono spesso improntati alle proposte edonistiche, consumistiche ed efficientistiche della società moderna e contemporanea, tipico sintomo di chi ha fatto la scelta di Cristo, ma non ne vive l'appartenenza.

C. DATI IN RIFERIMENTO ALLE UNITA' PASTORALI
1. Malgrado alcune affinità socio culturali con la comunità parrocchiale di Calatabiano, la gente di Pasteria, proprio perché è posta sulla Nazionale e quindi messa nella possibilità di vivere una relazionalità più ampia, si mostra più aperta, più generosa, più disponibile.
2. Un'eventuale progettualità pastorale potrebbe unificare alcuni servizi pastorali delle parrocchie di Calatabiano e di Pasteria, onde evitare il dispendio di energie personali ed economiche, raggiungere obiettivi formativi unitari e comunionali, quali: la formazione dei catechisti, dei giovani animatori, degli adulti animatori di adulti, delle giovani coppie e delle famiglie, del coro, del gruppo liturgico, dei ministri straordinari dell'eucaristia. Tutto questo consentirebbe il miglioramento dei servizi ed agevolerebbe l'investimento di un capitale umano in vista di una maggiore cooperazione pastorale, ma ancora più in vista di una testimonianza ecclesiale inserita nel tessuto quotidiano della gente.
3. La nostra parrocchia, grazie anche all'Associazione "Lapide-Pasteria", che è l'espressione laica della nostra comunità ecclesiale, dialoga ed interagisce con altre realtà laiche culturali, sociali e del tempo libero del nostro territorio.
   Il Consiglio pastorale, guidato dal nostro amministratore parrocchiale, ha invitato di recente i Rappresentanti delle istituzioni civili e militari presenti nel territorio (il Sindaco, gli Assessori, i Comandanti della Stazione dei Carabinieri e della Polizia municipale) per discutere e programmare congiuntamente un progetto comune che favorisca l'azione sinergica a servizio del cittadino.


INTERPRETAZIONE TEOLOGICO PASTORALE DELLA SITUAZIONE


La raccolta dei dati su descritti ci obbliga a fare una lettura corretta del nostro territorio nei suoi vari ambiti socio culturali, religiosi e pastorali per coglierne aspetti positivi, problematici e sfide a cui mano a mano siamo interpellati a dare risposte mirate.

A. NELL'AMBITO SOCIO CULTURALE
si evidenziano positivamente il permanere di una "cultura di paese" contrassegnata dalla presenza di valori tradizionali della cultura contadina, dell'unità della famiglia, della solidarietà, dell'ospitalità; la crescita graduale del livello culturale. Tuttavia, non mancano gli aspetti problematici che trovano la loro espressione concreta nella mentalità e negli atteggiamenti tipici del nostro secolo dei "consumi"; un certo individualismo sia nel rapporto interpersonale, sia nell'organizzazione interna della propria famiglia; la discrepanza tra il benessere economico e la crescita culturale; la crisi della famiglia che presenta, specialmente nel quartiere delle case popolari, anomalie e irregolarità: convivenze, divorziati risposati, vedove di morti ammazzati che conducono una vita non irreprensibile; le situazioni di devianza giovanile: uso e spaccio di droghe leggere, furti, qualche caso di prostituzione, in particolare laddove la figura maschile maritale e paterna è assente; il diffuso atteggiamento di delega nel campo educativo. Sono spesso le madri ad interloquire con la Scuola e la Parrocchia, anche se si va registrando una graduale presa di coscienza della corresponsabilità educativa paterna.
   Per rispondere a queste sfide e per incentivare la positività emergente è opportuno coltivare ed educare alla rispettosa relazionalità umana, alla lettura corretta degli imput provenienti dai mass media e dal mondo territoriale circostante, all'accoglienza della formazione corresponsabile a tutti i livelli e dell'informazione leale e costruttiva senza spadroneggiamenti e pregiudizi.

B. NELL'AMBITO SOCIO RELIGIOSO
emergono innanzitutto l'apprezzamento per la comunità parrocchiale e per la sua azione educativa e pastorale da cui scaturisce fattiva collaborazione; l'apertura al senso religioso ed al rinnovamento; la disponibilità alla vita sacramentale ed alle proposte di itinerari di fede differenziati.
   Però, la pratica religiosa non è adeguata; persiste una concezione di Chiesa distorta e riduttiva; rilevante è il soggettivismo religioso nel modo di vivere la fede cristiana e negli orientamenti etici.
   Per la qual cosa si propone di far riscoprire il significato vitale e gioioso di Cristo e del suo messaggio nella vita di ogni credente autentico, coerente e lineare; di aiutare a riscoprire il vero volto della comunità ecclesiale e valorizzare la sua presenza recuperando il gusto dell'appartenenza ad essa e della partecipazione alla vita comunitaria.

C. NELL'AMBITO DELLE UNITÀ PASTORALI
si richiede innanzitutto la chiarificazione del senso e l'interpretazione omogenea e dinamica di questa realtà che non può limitarsi allo scambio di prestazioni liturgiche e sacramentali o a qualche episodico invito.
   Crediamo fermamente che il discorso delle Unità Pastorali debba essere inserito nel contesto più ampio di un Piano Pastorale d'Insieme che ci aiuti:
- a superare il rischio di individualismi, grettezze e miopie;
- ad educarci alla corresponsabilità;
- ad attuare ed a vivere l'ecclesiologia del Vaticano II e gli orientamenti pastorali del Magistero ecclesiastico non riconducibili a forme vuote e sterili di ritualismo appartenenti ormai a tempi passati;
- a stimolarci a leggere la realtà sociale in cui siamo chiamati ad operare ecclesialmente accogliendo le sfide che essa ci pone, elaborando progetti in comune o analoghi, lasciandoci mettere in discussione nelle verifiche con l'atteggiamento evangelico del chicco di frumento che deve morire per divenire una spiga rigogliosa e della verità che ci fa liberi;
- a cercare ed a formare, con la pazienza evangelica dell'agricoltore che dopo avere seminato attende, seri, validi e maturi collaboratori pastorali attraverso aree di formazione graduali e crescenti: antropologico-pedagogica, biblico-teologica, teologico-liturgica,... Capaci col tempo di essere un'espressione laica ecclesiale significativa, rappresentativa e credibile nel mondo della politica, del lavoro, della cultura, del tempo libero e di essere simbiotiche risorse operative nelle Unità Pastorali.

   La presente analisi e lettura della situazione del nostro territorio, se pure sommaria, resta sempre un valido trampolino di lancio per la prossima stesura del nostro Piano Pastorale d'Insieme.
   In vista del Piano Pastorale d'Insieme, abbiamo per il momento così costituito gli ambiti di responsabilità del Consiglio Pastorale Parrocchiale, da noi concepito come un organismo agile e funzionale di progettualità e di operatività:
  1. pastorale per gli ammalati e gli anziani
  2. pastorale per la catechesi dei sacramenti alla iniziazione cristiana
  3. pastorale per l'animazione dell'oratorio e del centro giovanile
  4. pastorale per le famiglie
  5. pastorale caritativo-sociale, vocazionale e missionaria
  6. pastorale per il volontariato e l'obiezione di coscienza
  7. pastorale per il lavoro ed il turismo
  8. pastorale per le comunicazioni sociali e la cultura
  9. pastorale per la liturgia
10. pastorale per gli adulti

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