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L’ intelligenza cieca

SOMMARIO

 

La presa di coscienza

Il problema dell’ organizzazione della conoscenza

La patologia del sapere, l’ intelligenza cieca

Necessità del pensiero complesso

 

 

 

& La presa di coscienza

NOI ABBIAMO ACQUISITO DELLE CONOSCENZE STRAORDINARIE SUL MONDO FISICO, BIOLOGICO, PSICOLOGICO, SOCIOLOGICO.

LA SCIENZA ESTENDE SEMPRE PIU’ IL PREDOMINIO DEI METODI DI VERIFICA EMPIRICA E LOGICA.

I LUMI DELLA RAGIONE SEMBRANO RESPINGERE MITI E TENEBRE NEI BASSIFONDI DELLO SPIRITO.

EPPURE, OVUNQUE,

ERRORE, IGNORANZA, CECITA’

PROGREDISCONO

DI PARI PASSO

CON LE NOSTRE CONOSCENZE.

CI E’ INDISPENSABILE

UNA PRESA

DI

COSCIENZA RADICALE:

 

1. LA CAUSA PROFONDA DELL’ ERRORE

NON E’

NELL’ ERRORE DI FATTO (errata percezione) O

NELL’ ERRORE LOGICO (incoerenza),

MA

NEL MODO IN CUI

IL NOSTRO SAPERE

E’ ORGANIZZATO

IN SISTEMA DI IDEE (teorie, ideologie);

 

2. ESISTE UNA NUOVA IGNORANZA LEGATA ALLO SVILUPPO DELLA SCIENZA STESSA;

 

3. ESISTE UNA NUOVA CECITA’ LEGATA ALL’ USO DEGRADATO DELLA RAGIONE;

 

4. LE MINACCE PIU’ GRAVI

CUI L’ UMANITA’

VA INCONTRO

SONO LEGATE

AL PROGRESSO CIECO E INCONTROLLATO

DELLA CONOSCENZA (armi termonucleari, manipolazioni di ogni genere, squilibrio ecologico, ecc.).

IO VORREI DIMOSTRARE CHE

TALI ERRORI, IGNORANZE, CECITA’, PERICOLI

HANNO

UN CARATTERE IN COMUNE

CHE RISULTA

DA UN MODO MUTILANTE DI

ORGANIZZAZIONE

DELLA CONOSCENZA,

INCAPACE

DI RICONOSCERE

E

DI AFFERRARE

LA COMPLESSITA’

DEL REALE.                   

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& Il problema dell’ organizzazione della conoscenza

OGNI CONOSCENZA

OPERA

PER SELEZIONE

DI DATI SIGNIFICATIVI

E

SCARTO

DI DATI NON-SIGNIFICATIVI:

SEPARA (distingue o disgiunge)

E

UNISCE (associa, identifica);

GERARCHIZZA (il principale, il secondasrio)

E

CENTRALIZZA (in funzione di un nucleo di nozioni essenziali).

 

QUESTE OPERAZIONI,

CHE UTILIZZANO LA LOGICA,

SONO DI FATTO ORDINATE

DA PRINCIPI " SOVRA-LOGICI"

DI ORGANIZZAZIONE DEL PENSIERO

O PARADIGMI,

PRINCIPI OCCULTI

CHE GOVERNANO

LA NOSTRA VISIONE DELLE COSE E DEL MONDO

SENZA CHE NE SIAMO CONSAPEVOLI.

 

COSI’, NEL MOMENTO INCERTO

DEL PASSAGGIO

DALLA VISIONE GEOCENTRICA (tolemaica)

ALLA VISIONE ELIOCENTRICA (copernicana)

DEL MONDO,

LA PRIMA CONTRAPPOSIZIONE

TRA LE DUE VISIONI

RISIEDEVA

NEL PRINCIPIO DI

SELEZIONE-SCARTO

DEI DATI:

i geocentrici scartavano come non-significativi i dati inspiegabili secondo la loro concezione,

mentre gli altri si fondavano su quei dati per concepire il Sistema Eliocentrico.

 

IL NUOVO SISTEMA

COMPRENDE

GLI STESSI ELEMENTI

COSTITUTIVI DI QUELLO VECCHIO (i pianeti),

UTILIZZA

SPESSO

I VECCHI CALCOLI.

 

MA TUTTA LA VISIONE DEL MONDO

E’ CAMBIATA.

LA SEMPLICE PERMUTAZIONE TRA TERRA E SOLE

FU MOLTO PIU’

DI UNA PERMUTAZIONE

DAL MOMENTO CHE

FU

UNA TRASFORMAZIONE

DEL CENTRO (la terra)

IN ELEMENTO PERIFERICO

E

DI UN ELEMENTO PERIFERICO (il sole)

IN CENTRO.

 

PRENDIAMO ORA UN ESEMPIO

CHE SI TROVA PROPRIO

AL CUORE DEI PROBLEMI ANTROPOLOCICO-SOCIALI

DEL NOSTRO SECOLO:

QUELLO DEL SISTEMA CONCENTRAZIONARIO (Gulag)

IN UNIONE SOVIETICA.

ANCORCHE’ RICONOSCIUTO DE FACTO,

IL GULAG HA POTUTO ESSERE RESPINTO

ALLA PERIFERIA DEL SOCIALISMO SOVIETICO,

COME FENOMENO NEGATIVO

SECONDARIO E TEMPORANEO,

PROVOCATO

ESSENZIALMENTE

DALL’ ACCERCHIAMENTO CAPITALISTA

E

DALLE DIFFICOLTA’ INIZIALI

DELLA COSTRUZIONE DEL SOCIALISMO.

 

ALL’ OPPOSTO,

SI E’ POTUTO CONSIDERARE IL GULAG

COME

IL NUCLEO CENTRALE

DEL SISTEMA,

CHE RIVELA

LA SUA ESSENZA TOTALITARIA.

VEDIAMO DUNQUE CHE,

SECONDO LE OPERAZIONI

DI CENTRAMENTO,

DI GERARCHIZZAZIONE,

DI DISGIUNZIONE O

DI IDENTIFICAZIONE,

IL MODO DI VEDERE L’ URSS

CAMBIA COMPLETAMENTE.

 

QUESTO ESEMPIO

CI MOSTRA CHE

E’ MOLTO DIFFICILE

PENSARE

UN FENOMENO COME " la natura dell’ URSS ".

NON PERCHE’

DIETRO LE NOSTRE IDEE

SONO IN GIOCO

I NOSTRI PREGIUDIZI, LE NOSTRE "PASSIONI", I NOSTRI INTERESSI,

 

MA PERCHE’

NON DISPONIAMO

DEGLI STRUMENTI

PER CONCEPIRE

LA COMPLESSITA’ DEL PROBLEMA.

SI TRATTA DI EVITARE

TANTO

L’ IDENTIFICAZIONE A PRIORI ( che riduce la nozione di URSS a quella di Gulag)

QUANTO

LA DISGIUNZIONE A PRIORI,

    (che dissocia, come estranee l’ una all’altra, la nozione di socialismo sovietico da quella di sistema concentrazionario ).

SI TRATTA DI EVITARE

UNA VISIONE UNIDIMENSIONALE, ASTRATTA.

PER FARE QUESTO,

 

OCCORRE PRELIMINARMENTE PRENDERE COSCIENZA

DELLA NATURA

E

DELLE CONSEGUENZE

DEI PARADIGMI CHE

MUTILANO LA CONOSCENZA

E

SFIGURANO IL REALE.                  

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& La patologia del sapere, l’ intelligenza cieca

NOI VIVIAMO

SOTTO IL DOMINIO

DEI PRINCIPI

DI DISGIUNZIONE,

DI RIDUZIONE E

DI ASTRAZIONE,

IL CUI INSIEME

COSTITUISCE

CIO’ CHE IO CHIAMO

" IL PARADIGMA DI SEMPLIFICAZIONE " .

CARTESIO

HA FORMULATO

QUESTO PARADIGMA PRINCIPE DELL’ OCCIDENTE

DISGIUNGENDO

IL SOGGETTO PENSANTE (ego cogitans)

DALLA COSA ESTESA (res extensa),

OVVERO

FILOSOFIA E SCIENZA,

E

PONENDO

COME PRINCIPIO DI VERITA’

LE IDEE " CHIARE E DISTINTE ",

OVVERO

IL PENSIERO DISGIUNTIVO STESSO.

 

QUESTO PARADIGMA,

CHE CONTROLLA

L’ AVVENTURA DEL PENSIERO OCCIDENTALE

DAL XVII SECOLO,

HA INDUBBIAMENTE CONSENTITO

GLI ENORMI PROGRESSI

DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICA

E

DELLA RIFLESSIONE FILOSOFICA;

LE SUE NOCIVE CONSEGUENZE

ESTREME

INCOMINCIANO A RIVELARSI

SOLO NEL XX SECOLO.

 

UNA SIMILE DISGIUNZIONE,

RAREFACENDO

LE COMUNICAZIONI

TRA

LA CONOSCENZA SCIENTIFICA

E

LA RIFLESSIONE FILOSOFICA,

AVREBBE FINITO PER PRIVARE

LA SCIENZA

DI OGNI POSSIBILITA’ DI CONOSCERE E DI RIFLETTERE SE STESSA,

ADDIRITTURA

DI CONCEPIRE SCIENTIFICAMENTE SE STESSA.

INOLTRE,

IL PRINCIPIO DI DISGIUNZIONE

HA ISOLATO RADICALMENTE

GLI UNI DAGLI ALTRI

I TRE GRANDI CAMPI DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICA:

LA FISICA,

LA BIOLOGIA,

LA SCIENZA DELL’ UOMO.

 

IL SOLO MODO DI RIMEDIARE A TALE DISGIUNZIONE

FU’

UN’ ALTRA SEMPLIFICAZIONE:

LA RIDUZIONE

DEL COMPLESSO

AL SEMPLICE ( riduzione del biologico al fisico, dell’ umano al biologico ).

 

UN’ IPER-SPECIALIZZAZIONE

AVREBBE INOLTRE LACERATO E SPEZZETTATO

IL TESSUTO COMPLESSO DELLE REALTA’,

PER DARE AD INTENDERE

CHE

LA SEGMENTAZIONE ARBITRARIA

OPERATA SUL REALE

FOSSE

IL REALE STESSO.

 

CONTEMPORANEAMENTE,

L’ IDEALE DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICA CLASSICA

ERA QUELLO DI SCOPRIRE,

DIETRO L’ APPARENTE COMPLESSITA’ DEI FENOMENI,

UN ORDINE PERFETTO

CHE DETTASSE LEGGE

SU UNA MACCHINA PERPETUA ( il cosmo )

A SUA VOLTA FATTA DI MICRO-ELEMENTI ( gli atomi )

VARIAMENTE ASSEMBLATI

IN

OGGETTI E SISTEMI.

UNA CONOSCENZA DI TAL GENERE

FONDAVA NECESSARIAMENTE IL SUO RIGORE E LA SUA OPERATIVITA’

SULLA MISURA E SUL CALCOLO;

MA

LA MATEMATIZZAZIONE E LA FORMALIZZAZIONE

HANNO VIA VIA DISINTEGRATO

GLI ESSERI E GLI ESISTENTI

PER CONSIDERARE,

COME SOLE REALTA’,

ESCLUSIVAMENTE

LE FORMULE E LE EQUAZIONI

CHE GOVERNANO

LE ENTITA’ QUANTIFICATE.

INFINE,

IL PENSIERO SEMPLIFICANTE

E’ INCAPACE DI CONCEPIRE

LA CONGIUNZIONE

DELL’ UNO

E

DEL MOLTEPLICE ( unitas multiplex).

ALTERNATIVAMENTE,

UNIFICA ASTRATTAMENTE ANNULLANDO LA DIVERSITA’

OPPURE, AL CONTRARIO,

GIUSTAPPONE LA DIVERSITA’ SENZA CONCEPIRE L’ UNITA’.

IN QUESTO MODO GIUNGIAMO ALL’ INTELLIGENZA CIECA.

 

L’ INTELLIGENZA CIECA

DISTRUGGE

GLI INSIEMI

E

LE TOTALITA’,

ISOLA

TUTTI I SUOI OGGETTI

DAL LORO AMBIENTE CIRCOSTANTE;

NON PUO’ CONCEPIRE

IL LEGAME INSCINDIBILE

TRA L’ OSSERVATORE E LA COSA OSSERVATA.

 

LE REALTA’-CHIAVE

VENGONO DISINTEGRATE.

PASSANO

TRA LE FESSURE

CHE SEPARANO

LE DISCIPLINE.

LE DISCIPLINE DELLE SCIENZE UMANE

NON HANNO PIU’ BISOGNO

DELLA NOZIONE DI UOMO.

E

I PEDANTI CIECHI

NE DEDUCONO

CHE L’ UOMO

E’ PRIVO DI ESISTENZA,

SE NON DI UN’ ESISTENZA ILLUSORIA.

MENTRE I MEDIA

PRODUCONO

IL BASSO INCRETINIMENTO,

L’ UNIVERSITA’

PRODUCE

L’ALTO INCRETINIMENTO.

 

LA METODOLOGIA DOMINANTE

PRODUCE

UN PIU’ INTENSO OSCURANTISMO,

DAL MOMENTO CHE

NON C’E’ PIU’ ASSOCIAZIONE

TRA GLI ELEMENTI DISGIUNTI DEL SAPERE,

NON C’E’ POSSIBILITA’ DI ENGRAMMARLI

E

DI RIFLETTERLI.

CI AVVICINIAMO

A UNA MUTAZIONE STRAORDINARIA

NELLA CONOSCENZA:

QUEST’ ULTIMA

E’ FATTA

SEMPRE MENO

PER ESSERE RIFLESSA E DISCUSSA DALLE MENTI UMANE,

SEMPRE PIU’

PER ESSERE ENGRAMMATA

IN MEMORIE D’ INFORMAZIONE MANIPOLATE

DAI POTERI ANONIMI, IN PRIMO LUOGO DAGLI STATI.

ORA, QUESTA NUOVA, MASSICCIA E PRODIGIOSA IGNORANZA

E’ A SUA VOLTA IGNORATA

DAGLI STUDIOSI.

COSTORO,CHE,

IN PRATICA,

NON DOMINANO

LE CONSEGUENZE

DELLE LORO SCOPERTE,

NON CONTROLLANO

NEMMENO INTELLETTUALMENTE

IL SENSO

E

LA NATURA

DELLA LORO RICERCA.

I PROBLEMI UMANI

SONO CONSEGNATI

NELLE MANI

NON SOLO

DI QUESTO OSCURANTISMO SCIENTIFICO CHE PRODUCE SPECIALISTI IGNARI,

MA ANCHE

DI DOTTRINE OTTUSE

CHE PRETENDONO DI MONOPOLIZZARE

LA SCIENTIFICITA’ (dopo il marxismo althusseriano, l’econocrazia liberale),

LE CUI IDEE-CHIAVE

SONO

TANTO PIU’ POVERE

IN QUANTO PRETENDONO DI APRIRE

TUTTE LE PORTE ( il desiderio, la mimesis, il disordine, ecc.),

COME SE LA VERITA’

FOSSE CHIUSA

IN UNA CASSAFORTE

DI CUI BASTI POSSEDERE LA CHIAVE,

E

LA TRADIZIONE SAGGISTICA

PRIVA DI VERIFICA

SI SPARTISCE

IL CAMPO

CON LO SCIENTISMO OTTUSO.

PURTROPPO

GLI APPROCCI

MUTILANTI E UNIDIMENSIONALI

SI SCONTANO CRUDELMENTE

NEI FENOMENI UMANI:

LA MUTILAZIONE

FERISCE NELLE CARNI,

VERSA IL SANGUE,

SPARGE LA SOFFERENZA.

L’ INCAPACITA

DI CONCEPIRE

LA COMPLESSITA’ DELLA REALTA’ ANTROPOLOGICO-SOCIALE,

nella sua micro-dimensione ( l’essere individuale) e nella sua macro-dimensione (l’insieme planetario dell’umanità),

HA PORTATO

A INFINITE TRAGEDIE

E

CI PORTA

ALLA TRAGEDIA SUPREMA.

CI DICONO CHE

LA POLITICA

"DEVE" ESSERE

SEMPLIFICANTE E MANICHEA.

SI’, CERTAMENTE,

NELLA SUA CONCEZIONE MANIPOLATRICE

CHE UTILIZZA

LE PULSIONI CIECHE.

MA LA STRATEGIA POLITICA,

DAL CANTO SUO,

RICHIEDE

LA CONOSCENZA COMPLESSA,

PERCHE’

LA STRATEGIA

PROCEDE

LAVORANDO

CON

E

CONTRO

L’ INCERTO, L’ALEA, IL GIOCO MULTIPLO DELLE INTERAZIONI E DELLE RETROAZIONI.                 

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& Necessità del pensiero complesso

CHE COSA E’ LA COMPLESSITA’?

ª IN PRIMA ISTANZA

LA COMPLESSITA’

E’

UN TESSUTO (complexus: = ciò che è tessuto insieme)

DI COSTITUENTI ETEROGENEI

INSEPARABILMENTE ASSOCIATI:

PONE

IL PARADOSSO

DELL’ UNO E DEL MOLTEPLICE.

ª IN SECONDA ISTANZA,

LA COMPLESSITA’

E’

EFFETTIVAMENTE

IL TESSUTO

DI FATTI, AZIONI, INTERAZIONI, RETROAZIONI, DETERMINAZIONI, ALEA,

CHE COSTITUISCONO

IL NOSTRO MONDO FENOMENICO (ed anche noumenico-invisibile. il corsivo è mio).

MA ALLORA LA COMPLESSITA’

SI PRESENTA

CON I LINEAMENTI INQUIETANTI

DELL’ ACCOZZAGLIA,

DELL’ INESTRICABILE,

DEL DISORDINE,

DELL’ AMBIGUITA’,

DELL’ INCERTEZZA....

DI QUI LA NECESSITA’,

PER LA CONOSCENZA

DI METTERE ORDINE

NEI FENOMENI

RESPINGENDO

IL DISORDINE,

DI ALLONTANARE

L’ INCERTO,

Þ VALE A DIRE

DI SELEZIONARE

GLI ELEMENTI DI ORDINE E DI CERTEZZA,

DI DEPURARE

DALL’ AMBIGUITA’,

DI CHIARIRE, DISTINGUERE, GERARCHIZZARE .

MA SIMILI OPERAZIONI,

NECESSARIE AI FINI DELL’ INTELLIGIBILITA’,

RISCHIANO DI RENDERE CIECHI

SE

ELIMINANO

GLI ALTRI CARATTERI

DEL COMPLEXUS;

ED EFFETTIVAMENTE, COME HO MOSTRATO,

CI HANNO RESI CIECHI.

ORA LA COMPLESSITA’

E’ TORNATA

A NOI,

NELLE SCIENZE,

PER LO STESSO CAMMINO

CHE L’ AVEVA ESPULSA.

LO SVILUPPO STESSO, DELLA SCIENZA FISICA,

CHE SI APPLICAVA

A RIVELARE

L’ ORDINE IMPECCABILE DEL MONDO,

IL SUO DETERMINISMO ASSOLUTO E PERPETUO,

LA SUA OBBEDIENZA AD UNA LEGGE UNICA E

LA SUA COSTITUZIONE SULLA BASE DI UNA MATERIA PRIMA SEMPLICE ( l’ atomo ),

ALLA FINE

E’ APPRODATO

ALLA COMPLESSITA’

DEL REALE.

SI E’ SCOPERTO

NELL’ UNIVERSO FISICO

UN PRINCIPIO EMORRAGICO

DI DEGRADAZIONE E DI DISORDINE (secondo principio della termodinamica);

POI, AL POSTO

CHE SI SUPPONEVA OCCUPATO DALLA SEMPLICITA’ FISICA E LOGICA,

SI E’ SCOPERTA

L’ ESTREMA COMPLESSITA’ MICROFISICA;

LA PARTICELLA

NON E’

UNA TESSERA INIZIALE,

BENSI’

UNA FRONTIERA

SU

UNA COMPLESSITA’

FORSE

INCONCEPIBILE;

IL COSMO

NON E’

UNA MACCHINA PERFETTA,

BENSI’

UN PROCESSO

IN VIA

Û DI DISINTEGRAZIONE

E AL TEMPO STESSO

Û DI ORGANIZZAZIONE.

INSOMMA,

E’ EMERSO CHE

LA VITA

NON E’ UNA SOSTANZA,

BENSI’ UN FENOMENO DI AUTO-ECO-ORGANIZZAZIONE

STRAORDINARIAMENTE COMPLESSO

CHE PRODUCE AUTONOMIA.

DA QUESTO PUNTO IN POI,

E’ EVIDENTE CHE

I FENOMENI ANTROPOLOGICO-SOCIALI

NON POTRANNO CERTO OBBEDIRE

A PRINCIPI DI INTELLIGIBILITA’

MENO COMPLESSI

DI QUELLI

ORMAI RICHIESTI

PER I FENOMENI NATURALI.

DOBBIAMO AFFRONTARE

LA COMPLESSITA’ ANTROPOLOGICO-SOCIALE,

E NON PIU’ DISSOLVERLA OD OCCULTARLA.

LA DIFFICOLTA’ DEL PENSIERO COMPLESSO

CONSISTE

NEL DOVER AFFRONTARE

L’ ACCOZZAGLIA (il gioco infinito delle inter-retroazioni),

LA CORRELAZIONE DEI FENOMENI TRA LORO,

LA NEBBIA,

L’ INCERTEZZA,

LA CONTRADDIZIONE.

 

POSSIAMO PERO’ ELABORARE

ALCUNI DEGLI STRUMENTI CONCETTUALI,

ALCUNI DEI PRINCIPI

PER QUESTA AVVENTURA, E

POSSIAMO INTRAVEDERE

IL VOLTO

DEL NUOVO PARADIGMA DI COMPLESSITA’

CHE DOVREBBE EMERGERE.

HO GIA’ INDICATO, nei due volumi di La Méthode,

ALCUNI DEGLI STRUMENTI CONCETTUALI

CHE POSSIAMO UTILIZZARE.

COSI’

AL PARADIGMA DI DISGIUNZIONE / RIDUZIONE / UNIDIMENSIONALIZZAZIONE,

OCCORREREBBE SOSTITUIRE

UN PARADIGMA DI DISTINZIONE / CONGIUNZIONE (solve et coagula; il corsivo è mio)

CHE CONSENTA

DI DISTINGUERE SENZA DISGIUNGERE,

DI ASSOCIARE SENZA IDENTIFICARE O RIDURRE.

 

QUESTO PARADIGMA

COMPORTEREBBE

UN PRINCIPIO DIALOGICO E TRANSLOGICO

 

INCLUDENTE come parte integrante

LA LOGICA CLASSICA

E

TENENDO CONTO contemporaneamente

DEI SUOI LIMITI

de facto (problemi di contraddizioni)

E

de jure (limiti del formalismo).

ESSO

PORTEREBBE

IN SE’

IL PRINCIPIO DELL’ unitas multiplex,

CHE SFUGGE

ALL’ UNITA’ ASTRATTA

verso l’alto ( olismo )

E

verso il basso ( riduzionismo ).

LA MIA INTENZIONE QUI

NON E’

QUELLA DI ENUMERARE I " COMANDAMENTI " del pensiero complesso che ho tentato di enucleare,

E’

QUELLA DI SENSIBILIZZARE rispetto alle enormi carenze del nostro pensiero,

e

di capire che

un pensiero mutilante

porta

necessariamente

ad azioni mutilanti;

E’

QUELLA DI PRENDERE COSCIENZA della patologia contemporanea del pensiero.

LA VECCHIA PATOLOGIA DEL PENSIERO

CONFERIVA

UNA VITA INDIPENDENTE

AI MITI E AGLI DEI CHE CREAVA.

 

LA PATOLOGIA MODERNA DELLA MENTE

E’

NELL’ IPER-SEMPLIFICAZIONE

CHE RENDE CIECHI

ALLA COMPLESSITA’ DEL REALE.

 

LA PATOLOGIA DELL’IDEA

E’

NELL’IDEALISMO, in cui l’idea occulta la realtà che ha il compito di tradurre e considera se stessa come unica realtà;

LA MALATTIA DELLA TEORIA

E’

NEL DOTTRINARISMO E NEL DOGMATISMO, che rinchiudono la teoria su se stessa e la pietrificano;

LA PATOLOGIA DELLA RAGIONE

E’

LA RAZIONALIZZAZIONE che rinchiude il reale in un sistema di idee coerente ma parziale e unilaterale, e

inconsapevole tanto dell’ irrazionalizzabilità di una parte del reale, quanto della

missione della razionalità, che consiste nel dialogo con l’ irrazionalità.

SIAMO ANCORA CIECHI AL PROBLEMA DELLA COMPLESSITA’.

LE DISPUTE EPISTEMOLOGICHE TRA POPPER, KUNN, LAKATOS, FEYERABEND, ECC.

LA PASSANO SOTTO SILENZIO. *

ORA QUESTA CECITA’

FA PARTE

DELLA NOSTRA BARBARIE;

CI FA CAPIRE

CHE RESTIAMO ANCORA

NELL’ ERA BARBARA DELLE IDEE.

NOI CONTINUIAMO A RIMANERE

NELLA PREISTORIA

DELLA MENTE UMANA.

 

SOLO IL PENSIERO COMPLESSO

CI CONSENTIREBBE

DI CIVILIZZARE

LA NOSTRA CONOSCENZA. *       TOPreturn.gif (934 byte)

 

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