O.F.S

Ordine Francescano Secolare - Fraternità in S. Francesco di Lodi

                           

 

                             

                     LA SEDE

La sede dove la Fraternità si riunisce ogni terza domenica del mese si trova all'interno del Collegio S. Francesco 

dove c'è una stupenda cappella dedicata alla S.S. Maria Vergine.

 

Il collegio è attiguo ed ha accesso, direttamente dall'interno, alla sacrestia del Tempio di S. Francesco.

Il tempio di S. Francesco è stato costruito sull'area di una vecchia chiesetta dedicata a S. Nicola di Bari, con

annesso oratorio. La chiesetta era unita al castello della nobile famiglia dei Pocalodi. 

Nel 1252 Il nuovo Vescovo di Lodi, Mons. Buongiovanni Fissiraga, in conformità di un rescritto di Papa Innocenzo IV , riammetteva in città - colpita da interdetto per aver favorito lo scomunicato Federico II-  i Frati Minori Conventuali, espulsi pochi anni prima per intolleranza ghibellina, ed affidava loro  la  Chiesetta di S. Nicola, mettendoli in possesso anche dell'orto e delle case annesse. I Pocalodi , non del tutto contenti, ritenendosi lesi nei loro precedenti diritti, si appellarono al Papa, che però più tardi confermò l'operato del Vescovo Lodigiano. 

 

E così nella seconda metà del secolo XIII scomparve il piccolo oratorio di S. Nicola  e sull'area di esso e annessi

sorse il maestoso tempio di S. Francesco. Propugnatori furono il Vescovo Buongiovanni Fissiraga e  suo nipote

Antonio (- magnifico signore di Lodi, capo dei Guerfi in Lombardia, Podestà di Bologna, di Milano e di Firenze

, acerrimo nemico dei Visconti, che lo misero in prigione a Milano, dove morì, dopo vent'anni, nel 1327-) aiutato

nel nobile intento dalla consorte Flora dei Tresseni, che non essendo state le loro nozze consolate da prole

adottarono per figlioli i Francescani e le Clarisse.

 

Ignoto è il nome dell'architetto che ne tracciò il disegno, così come ignoti sono gli autori della maggior parte degli 

affreschi del Tempio. Ciò non deve meravigliare, perchè a quei tempi si dava poca importanza alla paternità

delle opere d'arte. D'altra parte si può anche supporre, dato che in molti altri casi è accaduto, che la costruzione sia

dovuta ad uno o più francescani « la cui personalità doveva scomparire per sentimento di umiltà » per il quale

« serbare l'anonimo diventava sovente una legge, una necessità.»

 

Non si sa con precisione quando ebbe inizio la costruzione della chiesa, però è certo che nell'anno 1290 essa

era quasi del tutto finita, perchè in quell'anno vi fu sepolto il Vescovo Buongiovanni Fissiraga e in pochi anni

dopo ( 1304) fu installato il bassorilievo di S. Antonio che ancora oggi si ammira sul pilastro fra la cappella

di S. Antonio e quella dell'Immacolata, data affermata da una iscrizione sovrapposta.

 

L'Abate cav. Luigi Malvezzi ebbe e scrivere sul « Figaro di Milano » , n. 15 del 1843, queste parole: « Non

v'ha a mio credere, in tutta la Lombardia, Chiesa che vantar possa un maggio numero di dipinti antichi, e quel

che più rileva in ordine progressivo, della Chiesa di S. Francesco in Lodi, per cui si può riguardare siccome

un pregevolissimo libro della Storia e dell'Arte dal 1290 al 1550...» e noi aggiungiamo anche oltre il 1550,

perchè molti dipinti in essa figurano di epoche successive, da  Taddeo di Lodi fino al fiorentino Galeotti.

Qui in S. Francesco è possibile seguire per più di cinque secoli dal suo apparire, dopo l'oscurantismo del basso

Medio Evo, l'arte e la sua evoluzione.

 

E' raro trovare riunita in un solo monumento tanta varietà di stili , di scuole, di epoche. E poichè in esso 

all'arte armoniosamente si sposano la storia, l'araldica, la paleografia, l'iconografia ed infine la poesia, la Chiesa

di S. Francesco costituisce un monumento quasi unico nel suo genere, degno di studio e di ammirazione. Per noi 

lodigiani, poi esso ha particolare importanza perchè è il nostro piccolo « pantheon »

 

 

                                             

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