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Colombarium
Croce di Piperno

SOCCAVO è situata in zona vulcanica, facente parte dell'area denominata fin dall'antichità i Campi Flegrei.

A metà dei Camaldoli, sul lato sud, verso occidente esiste una cava di piperno, che ha dato origine al nume SOCCAVO (sub-cava).

Il piperno è una pietra vulcanica, di colore grigio, molto resistente, estratta già dai Romani, per costruire la via Appia. Questo sfruttamento del piperno come materiale edilizio, fa presuporre un insediamento abitativo a tale scopo, fin dall'epoca romana.

Soccavo era probabilmente anche un piccolo posto di ristoro, area di sosta e stazione di servizio nel crocevia della via "Puteolis - Neapolim per colles" ( Pozzuoli - Napoli attraverso i colli), denominata in seguito "via Antiniana".

 

Ma esistono vestigia antiche, che testimoniano che nel territorio di Soccavo esisteva un insediamento abitativo fin dall'epoca ellenistica. Infatti presso la "Masseria Postiglione" furono ritrovati frammenti ceramici a vernice nera di tipo campano-attico influenzati dall'arte e dalla cultura greca. Conferma questa ipotesi il Colombario romano che si trova a via della pigna, a pochi metri dal ponte di Soccavo. Il monumento funerario è affine alle tombe ellenistiche di Napoli. Attesta la presenza di un insediamento romano il ritrovamento nell'area di Soccavo del Cippo miliare murato nella casa colonica del fondo Frezza, citato nel C.I.L. (Corpus Inscriptionum Latinorum di Theodor Momsen) X, 6926, oggi conservato nel Museo Nazionale di Napoli. Il reperto risale al primo secolo d.C., perché in esso è citato l'imperatore romano Traiano (98-117 d.C.).

Tale cippo ha dato il nome al Rione Traiano costruito a Soccavo intorno agli anni '50.