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web master: Bianca Maria Bassetti

Ultimo aggiornamento 23/04/02


DIFENDIAMO LA CULTURA: IL CASO "TESTIMONIANZE"

La Casa della Libertà toscana, sostenuta da un'indegna campagna scandalistica del "Giornale", sta attaccando alcune amministrazioni toscane (la Regione, le Province di Firenze e Grosseto e numerosi Comuni) per il sostegno dato alla realizzazione dell'ultimo numero di"Testimonianze", Ernesto Balducci: attualità di una lezione, dedicato al fondatore della rivista in occasione del decennale della sua scomparsa.

I consiglieri regionali Bianchi (CDU), Marcheschi (FI) e Totaro (AN) denunciano il carattere "fazioso" del volume, in cui sarebbero "affermazioni fuorvianti e cariche di odio" in merito alla questione israeliano-palestinese e interventi di natura propagandistica contro il governo Berlusconi (gli articoli di dell’ex Presidente della Regione Vannino Chiti e di Luciana Castellina). Essi chiamano in causa il presidente Martini e gli altri responsabili amministrativi per i finanziamenti concessi alla pubblicazione (in particolare al Sindaco di Pontassieve viene contestata la decisione di distribuire agli studenti della locale Scuola intitolata a "Ernesto Balducci", 700 copie della rivista).

La rivista "Testimonianze" è uno dei più prestigiosi soggetti culturali della nostra città, protagonista. nella sua lunga storia (dal lontano 1958) di importanti battaglie civili. Il suo rigore intellettuale e la sua apertura alle diverse sensibilità vengono riconosciuti universalmente (anche se, va detto, si tratta dell'universo sempre più minoritario di chi legge e si sforza di comprendere ciò che ha letto e non si limita a usare parole isolate per produrre menzogne).

Il numero attuale della rivista costituito da ben 360 pagine e da un CD allegato, contiene, accanto alle firme di uomini e donne della sinistra (Ingrao, Zangheri, Castellina) che sono stati "compagni di viaggio" di Balducci, interventi di autorevoli esponenti "ufficiali" del mondo ecclesiale come S.E. Silvano Piovanelli e Josep Maria Balcells, Generale dell’Ordine degli Scolopi, e articoli di intellettuali come Franco Cardini o Renzo Foa (editorialista de "Il Giornale"). La pretesa posizione piena di odio per Israele viene indebitamente attribuita ad un'articolata analisi, certo critica nei confronti della politica israeliana, di Edgar Morin, che (come si dovrebbe sapere) è figura di grande prestigio internazionale.

E’ un gioco vecchio, facile e risaputo costruirsi un bersaglio polemico ritagliando qualche titolo e qualche frase da un contesto ben più ampio e complesso.

Ma emerge qui una preoccupante concezione, secondo cui la cultura (che comunque per il suo carattere riflessivo e di apertura al confronto è ben distinta dalla propaganda) sia degna di sostegno pubblico solo laddove sia sterilizzata da ogni orientamento e valutazione di carattere politico. In realtà la cultura in tutti i suoi ambiti - produzione, riproduzione (scuola) o circolazione (editoria, media) - vive sempre e soltanto del confronto argomentato ed aperto delle diversità, non della loro astratta neutralizzazione.

È interesse collettivo e compito pubblico sostenere lo spazio di questo confronto laddove (è il caso delle riviste culturali di riconosciuto rilievo) esso non possa realisticamente realizzarsi nei termini del mercato. E non richiedendo astratti meccanismi di compensazione, per cui all'interno di ogni manifestazione le posizioni diverse dovrebbero elidersi algebricamente. Un soggetto culturale ha necessariamente (nell'apertura che comunque gli appartiene per essere tale) un'identità "parziale", legata alla tendenza politico culturale di fondo che caratterizza il suo progetto. Quello che le politiche delle istituzioni (qualunque siano le appartenenza partitiche) devono fare, è sostenere i diversi progetti sulla sola base della loro dignità intellettuale e culturale.

Lo squallido episodio fiorentino non va sottovalutato: occorre ricondurlo alla pesante offensiva regressiva che la destra italiana va conducendo (oltre che in altri ambiti decisivi quali quelli dei diritti del lavoro, delle tutele sociali o degli assetti istituzionali) in campo culturale - toccando istruzione, media, editoria, ricerca, sostegno alla creatività artistica e intellettuale.

 

ADESIONI (singole e collettive) da inviare sia tramite e-mail che tramite posta al seguente indirizzo: Associazione Culturale "Testimonianze" Via dei Roccettini n. 11 - 50016 S. Domenico  di Fiesole (Firenze)