ITINERARIO M.TE KRASJI - KRASJI VRH

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  Dopo la conquista della cima del m.te Nero - Krn avvenuta tra il 15 e il 16 giugno del 1915 con un'ardita azione da parte degli alpini dei Btg. EXILLES e SUSA si rese necessaria l'occupazione della linea - quota 1773 cima Krasji - quota 1270 - che in mano austriaca costituiva un costante pericolo alla spalle per le truppe schierate sulla cresta Vršič - Vrata - m.te Nero-Krn. All'alba del 19 giugno 1915, muovendo dalla planina ZaPleč il Btg. alpini IVREA puntò direttamente alla vetta del Krasji coadiuvato sulla destra dal Btg. VAL CENISCHIA che appoggiava l'azione verso quota 1270. Gli alpini del CENISCHIA incontrarono una notevole resistenza avversaria mentre l'IVREA, conquistata la vetta, volse la sua azione verso la sella di quota 1270 costringendo gli austriaci alla ritirata. Nel tardo pomeriggio la cima del Krasji e la sella di quota 1270 erano saldamente in mano italiana. Le truppe italiane consolidarono queste posizioni tracciando una  rete di mulattiere ancora oggi ben conservate, costruendo baracche e ricoveri ben defilati nelle doline tra la cima del Krasji e il Debeljak  e incavernando sulla quota 1640   numerose postazioni di artiglieria sovrastanti la valle dell'Isonzo in direzione di BOVEC - PLEZZO. Nelle prime fasi caotiche che seguirono l'attacco e lo sfondamento delle linee italiane da parte austrotedesca il 24 ottobre 1917, il settore del m.te Krasji - m.te Nero-Krn fu uno dei primi a precipitare nel completo caos dovuto da ordini, contrordini e incomprensioni tra gli alti comandi. Migliaia di soldati che presidiavano il settore furono isolati e fatti prigionieri quando i ponti sull'Isonzo furono fatti saltare prima del necessario. Doveroso ricordare che in questo settore combatterono, all'inizio delle operazione nel maggio del 1915 con l'11° Rgt. bersaglieri il futuro duce Benito Mussolini e alla vigilia dello sfondamento di Caporetto Carlo Emilio Gadda sottotenente, che comandava una sezione della 470a compagnia mitraglieri dislocata proprio a quota 1640 e che ci ha lasciato importanti testimonianze di quelle caotiche ore nel suo "TACCUINO DI CAPORETTO".

  Si consiglia di iniziare l'itinerario dalla piccola planina  Zapleč da dove una traccia di sentiero conduce alla planina Zapikraj per poter visitare i resti del piccolo cimitero del 6° Rgt. bersaglieri. Dalla planina Zapikraj prendere sulla sinistra il sentiero segnato che conduce, dopo aver superato il recinto del pascolo (attenzione tenere la destra) ad una capanna di caccia vicino a due caverne ricovero. Proseguire oltre e fare attenzione dopo circa 150 mt.si deve girare a sinistra come indicano dei segnavie rossi poco evidenti. Da qui seguire sempre in salita la mulattiera sempre evidente e larga. Giunti alla fine di un breve canalone al bivio prendere a sinistra dove la mulattiera compie una svolta di circa 180° e conduce sempre in leggera salita lungo i pendii occidentali alla cima. Dalla cima una traccia di sentiero conduce alla sella di quota 1640. Dalla sella (prendere come rif. la colonna commemorativa del sgt. Menna) un sentierino ben evidente sempre in discesa porta alla fine del breve canalone da dove si ripercorre lo stesso itinerario seguito in salita. Nessuna difficoltà di percorso (fare attenzione a non imboccare deviazioni non descritte perché la zona e fitta di tracciati anche molto evidenti che si perdono nel bosco). Tempo di percorrenza : dalla planina Zapikraj alla cima del Krasji ore1.45, dalla cima del Krasji alla sella di quota 1640 20 min., dalla sella al punto di partenza  ore 1.00 - tenere conto di circa ore 1.00 per la visita a vari manufatti. Periodo consigliato settembre ottobre.

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