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Articolo pubblicato  Venerdì 22 febbraio 2002

Un aereo tutto italiano!
 

La storia del velivolo che stiamo per presentare è alquanto travagliata e ricca di vicissitudini che lo portarono ad essere uno dei migliori, se non il migliore caccia degli anni '30 - '40, ma che lo resero iper-vulnerabile al cospetto di altri velivoli di fabbricazione non italiana.

Ebbene si tratta del celeberrimo FIAT CR 32 - 42 di cui chi è minimamente interessato di aeronautica avrà senza ombra di dubbio sentito parlare. In effetti quando fu realizzato, negli anni a seguire il 1925 esso era un apparecchio all'avanguardia, sia per le sue caratteristiche aerodinamiche sia per quelle strutturali.

Ma il suo battesimo di sangue, effettuato in terra di Spagna durante la guerra del generalissimo Francisco Franco iniziata nel '34, lo vedeva svantaggiato perché dotato di un motore vecchio di circa 10 anni, il che non premiava l'accoppiata fusoliera - gruppo propulsivo. Inoltre chi aveva progettato quest'ultimo aveva elaborato un motore che necessitava di un propellente eccessivamente complesso da realizzare. Di fatti il propellente era composto da: 22% di benzolo, 23% di alcool e 55% di benzina avio!

Se non fosse stato per quest'ultima particolare complicazione, l'Italia avrebbe venduto, sempre nel 1934,  alla Cina nazionalista di Chang-Kai-Shek un discreto numero di lotti che invece furono scartati a favore di più semplici aerei americani. 

A parte queste vicissitudini il FIAT CR 32-42 ebbe vita gloriosa nei cieli dell'Africa settentrionale, spagnoli, e di svariate località. Fu acquistato dall'Ungheria e dell'Austria. Addirittura la FIAT vendette la concessione di fabbricazione alla ispano Aviacion di Siviglia che produsse svariate centinaia del biplano italiano.

Un difetto rilevante del velivolo in questione era l'armamento, scarso, povero, composto di sole mitragliatrici, che seppur di notevole calibro, 12,7 mm Breda-Safat, non riuscivano a sopperire alle esigenze belliche. Il reale problema fu che dopo la guerra di Spagna dove erano bastate le sole mitragliatrici, si pensò che esse rendessero il velivolo invulnerabile, ma quando ci si trovo a dover resistere agli attacchi dei ben più dotati apparecchi americani il FIAT CR 32-42 non resistette.

La sua forza era nella completa "italianità", se è consentito l'uso di questo termine: fusoliera, carlinga, gruppo propulsivo interamente italiani, dalla progettazione curata dall'Ingegner Celestino Rosatelli, alla realizzazione effettuata presso la FIAT, AERONAUTICA D'ITALIA, Torino.

La struttura era completamente metallica, mentre stabilizzatore, deriva, bordo d'attacco e terminali alari, dorso e tronchi anteriore e posteriore della fusoliera erano coperti in lamiera di lega leggera, il resto del velivolo era rivestito in tela.

La struttura della fusoliera era costituita da due tronchi di u traliccio saldato in tubi d'acciaio al manganese-molibdeno, su quattro correnti longitudinali, puntoni trasversali ed una caratteristica controventatura diagonale. Nel tronco anteriore della fusoliera, era sistemato il posto di pilotaggio, protetto da un parabreeze e munito di un seggiolino regolabile.

Le quattro semi-ali avevano struttura bi-longherone in lega leggera, con attacchi alla fusoliera e dei montanti in acciaio. Le centine  al traliccio, disposte molto ravvicinate, assicuravano la fedeltà al profilo, un biconvesso asimmetrico dal baso abbastanza acuminato.

Le quattro semi-ali erano collegate tra loro da sei coppie di montanti, di cui le due esterne erano irrigidite ciascuna da due tiranti diagonali, regolabili, in piattina d'acciaio. le sole semi-ali superiori erano munite di alettoni, ma senza alcun ipersostentatore.

Gli impennaggi, a pianta ellittica, avevano struttura in lega leggera, di tipo bi-longherone tanto per le superfici fisse quanto per quelle mobili. Queste ultime erano rivestite in tela, ed i due semi-equilibratori erano muniti di alettoni correttrici regolabili in volo.

Il carrello rispondente era fisso, con gambe anteriori in acciaio, accuratamente carenate, ammortizzatori oleopneumatici a ruote da 600 millimetri di diametro munite di freni a d aria compressa.

In definitiva un vero gioiello delle scienza aeronautica, peccato per quel FIAT A30RAbis di 550 CV al regime di 2750 giri/m e alla quota di m 2.750.

Scheda Correlata: FIAT CR 32-42"

 

 

 

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