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Articolo pubblicato  Venerdì 26 aprile 2002

Uno dei primi ricognitori: Farman F40!

Sviluppato dai fratelli Farman durante la prima guerra mondiale, il modello F40 riuniva le migliori caratteristiche delle precedenti costruzioni. Fu un velivolo biplano biposto adatto a compiti di ricognizione, bombardamento leggero e di osservazione.

Entrato in servizio nel 1916, equipaggiò più di quaranta squadriglie dell'aeronautica francese e fu sviluppato in diverse versioni e sottoversioni. 

Contrariamente a numerosi altri costruttori francesi i Farman erano rimasti fedeli alla struttura lignea. I velivoli si presentavano come biplani ad ali  di forte allungamento e con forte interpiano, su profili piuttosto sottili.

La cellula, praticamente invariata su tutti i modelli, era basata su due ali a pianta rettangolare (perfettamente rettangolare),  realizzate in legno con una classica struttura bi-longherone a cassone, e munite entrambe di alettoni. Tre grosse coppie di montanti per ciascuna semi-ala pr assicurare la robustezza e la solidità fra le due ali.

Le sue caratteristiche belliche, una sola mitragliatrice e un limitato carico di bombe, non si rivelarono però all'altezza delle necessità operative, e già nel 1917 l'F40 venne ritirato dalla prima linea per passare a compiti di bombardiere notturno e di addestratore.

Il carrello, primordiale, era fisso e costituito da due coppie di ruote per quello anteriore e due ruote distanziate per quello posteriore. La sua robustezza era eccessiva, troppo materiale per la realizzazione, che sommato a tutto il materiale in eccesso utilizzato in tutte le altre parti del velivolo andanvano  a discapito proprio di quel carico pagante che sarebbe dovuto essere lo scopo dell'aeromobile.

Venne utilizzato anche dalla marina inglese, dalle forze belga, da quelle russe e dalle portoghesi. In Italia fu costruito su licenza della Savoia Marchetti e il nostro esercito la utilizzò sino al 1922.

Si può quindi affermare che non fu un velivolo riuscito, non furono azzeccate le "proporzioni". Non si era ben distribuito il carico pagante, nel caso particolare quello bellico, in quanto si dava molto spazio alla struttura e poco a quello che in realtà avrebbe dovuto essere lo scopo principale: bombe e materiale da combattimento come ad esempio mitragliatrici. 

Questo ci fa riflettere sul lungo percorso che l'ingegneria aeronautica dovette compiere per poter elaborare dei modelli che permettessero la perfetta unione tra forma e scopo, nel nostro caso della struttura e del carico bellico.

Scheda Correlata: Farman F40

 

 

 

 

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