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Articolo pubblicato  Venerdì 25 gennaio 2002

Castoldi ed il suo MC 200: un capolavoro ingegneristico!

 

Negli anni che vanno dal 1937 al 1943 l'Ing. Mario Castoldi realizzò la progettazione di una serie di velivoli che diedero vita alla prima grande svolta dell'ingegneria aeronautica dopo il periodo della Prima Guerra Mondiale.

Se in precedenza si costruivano biplani a carrello fisso, egli progettò un monoplano ad ala bassa munito di carrello retrattile. Questo comportò nuove tecniche di pilotaggio, di impiego e vennero ad essere modificate quelle che noi oggi denotiamo con l'acronimo MCA, ovvero le Manovre di Combattimento Aereo.

Come ogni innovazione che si rispetti il nuovo aeromobile suscitò non poche perplessità in tutto il mondo aeronautico italiano, visto che nel mondo tal tipo di velivolo si stava già sperimentando. Questi dubbi sul funzionamento e sull'efficienza del nuovo aereo vennero ben presto fugate una volta che il velivolo prese il volo il 24 dicembre 1937 pilotato dall'Ing. Giuseppe Brunei collaudatore della Macchi.

L'avan-progetto di Castoldi fu pronto a partire dal 1935, ma ci vollero due anni prima di costruire il prototipo i quanto il nuovo sistema di progettazione aveva comportato tutta una serie di attenzioni e di modifiche al sistema progettuale: nuovi materiali, nuove soluzioni tecniche, etc...

Il velivolo era stato progettato in modo tale da risultare più armato, maggiormente manovrabile e soprattutto era più robusto; inoltre era stato progettato per resistere a più alte velocità. Difatti l'MC 200 in affondata raggiungeva la bellezza di 800 km/h senza che minimamente comparissero fenomeni legati all'aero-elasticità.

Nelle successive prove di volo comparvero alcuni problemi di auto-rotazione che vennero facilmente risolti modificando il profilo alare nel verso della longitudine.

I tre velivoli MC 200, MC 202 ed Mc 205 anche se esteticamente diversi erano molto e rimasero molto simili nelle caratteristiche strutturali. Gli elementi che rimasero invariati in tutte le versioni prodotte furono l'ala, gli impennaggi, il carrello e buona parte della fusoliera.

L'ala possedeva una struttura bilongherone suddivisa da un pianetto centrale solidale con la fusoliera. La semi-ala destra era leggermente inferiore come quadratura perché ciò serviva a compensare la coppia di reazione dell'elica. Il bordo di attacco era completamente removibile, fissato con viti, per permettere la manutenzione, mentre quello d'uscita era tutto occupato da alettoni ed ipersostentatori compensati aerodinamicamente.

Gli impennaggi a pianta ellittica, per migliorarne la portanza, erano rivestiti metallicamente nelle parti fisse ed in tela nelle parti mobili. Un innovazione venne ad essere applicata sulo stabilizzatore che godeva di calettamento variabile in fase di volo. Il timone era compensato aerodinamicamente mediante un becco d'estremità

La fusoliera era formata da quattro longheroni, con sezione ad U, molti correntini longitudinali e diciannove diaframmi di cui il primo in corrispondenza del longherone alare anteriore, il quale fungeva da paratia parafiamma e portava attacchi del castello motore, in corrispondenza dell'intersezione dei quattro longheroni con l'ordinata stessa.

Questo aeromobile presentava un carrello triciclo il quale aveva le due gambe munite di ammortizzatori olio-pneumatici, retrattile nell'intradosso alare.

Per quanto riguarda il motore, cuore dell'aeroplano, vi furono tre motori, uno per ciascun modello: MC 200, MC 202 ed MC 205. Il primo montava un motore quadricilindrico a doppia stella FIAT A.74 R.C.38 con compressore centrifugo di sovra-alimentazione, su questo era calettata un'elica di 3,50 m di diametro Piaggio P. 1001 a giri costanti. Il secondo modello invece montava il miglior motore tedesco: il Daimler Benz DB 601 A-1 costruito per l'occasione (i progettisti della Macchi inviarono degli schemi di base per la progettazione di questo), esso era basato su un movimento di dodici cilindri disposti a V invertiti ad iniezione; ad esso era applicata la stessa elica dell'MC 200. L'ultimo modello, l'MC 205, era dotato dello stesso motore dell'MC 202 leggermente modificato. Esso era il Daimler Benz DB 605 A-1 sempre  a dodici cilindri disposti a V invertito. Questa volta cambiava l'elica che era stata sostituita dalla Piaggio P. 2001 a passo variabile.

La realizzazione di questo caccia fu veramente importante per il mondo aeronautico italiano perché permise all'Italia di ritornare a livelli competitivi, soprattutto era la prima volta che il made in Italy produceva un mezzo mondialmente competitivo. Da questo punto in poi l'industria italiana reggerà bene o male il passo con la grande industria americana e mondiale, ma solo nella progettazione perché in Italia si elaboravano i progetti, ma non ci sono mai stati i fondi necessari a realizzarli. I prodotti italiani iniziarono a venir immessi sul mercato internazionale con gli accordi europei di cui oggi noi abbiamo due esempi: il Tornado e l'Euro Fighter aerei realizzati grazie ad un team di progettazione misto, ovvero composto da ingegneri di diverse nazionalità!!

Schede Correlate: Aermacchi MC 200

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