Se Questo è un uomo

Questo brano apre in exergo Se questo è un uomo [ed. Einaudi], la testimonianza di Primo Levi [1919-1987], uno dei pochi testimoni diretti della Shoah. Inviato nel dicembre del 1943 ad Auschwitz, nel lager annesso alla frabbrica di Buna Monowitz, viene impiegato come chimico. «E lì, per sua fortuna, nel gennaio del '45, si ammala di scarlattina: sicché al momento dell'abbandono del campo da parte dei tedeschi, che si trascinano al seguito i prigionieri abili per poi massacrarli, viene abbandonato al suo destino di morte certa». Ma l'arrivo dei russi gli consentirà di sopravvivere e di diventare uno dei più lucidi testimoni della Shoah.

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre case tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'nverno.

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malatia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo LEVI

 

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