"Poiché voi non siete
venuti al monte che si toccava con la mano, avvolto nel fuoco, né alla
caligine, né alla tenebria, né alla tempesta, né al suono della tromba, né alla
voce che parlava in modo che quelli che la udirono richiesero che niuna parola
fosse loro più rivolta perché non potevano sopportare l'ordine: Se anche una
bestia tocchi il monte sia lapidata; e tanto spaventevole era lo spettacolo,
che Mosè disse: Io sono tutto spaventato e tremante; ma voi siete venuti al
monte di Sion, e alla città dell'Iddio vivente, che è la Gerusalemme celeste, e
alla festante assemblea delle miriadi degli angeli, e alla Chiesa dei
primogeniti che sono scritti nei cieli, e a Dio, il Giudice di tutti, e agli
spiriti dei giusti resi perfetti, e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al
sangue dell'aspersione che parla meglio di quello d'Abele. Guardate di non
rifiutare Colui che parla; perché, se quelli non scamparono quando rifiutarono
Colui che rivelava loro in terra la sua volontà, molto meno scamperemo noi se
voltiamo le spalle a Colui che parla dal cielo; la cui voce scosse allora la
terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: Ancora una volta farò tremare
non solo la terra, ma anche il cielo. Or questo "ancora una volta"
indica la remozione delle cose scosse, come di cose fatte, onde sussistano
ferme quelle che non sono scosse. Perciò, ricevendo un regno che non può essere
scosso, siamo riconoscenti, e offriamo così a Dio un culto accettevole, con
riverenza e timore! Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante".
Risulta veramente fastidioso
quando abbiamo qualche cosa di molto importante da trasmettere e non siamo
ascoltati con attenzione, quando ci scontriamo con la superficialità, la
fretta, o con una "cortese noncuranza" … è veramente frustrante …
anzi a volte ci fa perdere la pazienza, vorremmo urlare, prendere le persone e
costringerle ad ascoltare, fargli capire che quello che stiamo cercando di
dirgli è importantissimo, vitale … ma capita che tutti i nostri buoni propositi
s'infrangano contro lo scoglio di un'umiliante indifferenza, o che addirittura
ci voltino le spalle. Questo è né più né meno il comportamento che spesso e
volentieri le persone adottano nei confronti di Dio, noi compresi.
Il testo biblico di oggi c'esorta
a non rifiutare…, non voltare le spalle a Colui che ci parla dal
cielo. Quindi non si tratta semplicemente di un invito ad
ascoltare il messaggio, ma anche e soprattutto ad avere stima e profonda considerazione
di Colui che lo trasmette: il Signore, l'Eterno, l'Iddio Onnipotente.
E' terribile vedere come le
persone che pur definendosi credenti trattano Dio con noncuranza, molte persone
considerano Dio come un optional, ascoltarlo o non ascoltarlo, ubbidire o non
ubbidire, per loro è indifferente, perché?
Una probabile causa di tutta
quest'indifferenza, di questa "educata e discreta ribellione",
nasce molto probabilmente dall'avere una concezione distorta di Dio e del Suo
messaggio, dal non avere compreso chi è il nostro interlocutore, cosa
vuole dirci, e come comunica.
Molte persone vivono con un
concetto personale di Dio, si fanno un dio su misura, secondo i propri desideri
e che possa soddisfare le loro esigenze, un dio che si possa ascoltare oppure
mettere a tacere a proprio piacimento. Molti considerano Dio come un proprio
simile, anzi a volte ancor meno, perché un'autorità terrena spesso incute
timore, e per paura o per rispetto gli si ubbidisce, ma Dio viene trattato con
molto meno rispetto, e non parlo della bestemmia, ma di quella poca stima che
si fa della Sua Parola, eppure siamo, o meglio ci definiamo una nazione
"cristiana" si afferma con estrema facilità di credere in Dio, ma
dove è l'ubbidienza? Dov'è l'onore e il rispetto? Le Bibbie restano chiuse, ma
non è così per certe inutili dannose riviste che riempiono le case, le chiese
sono vuote e i locali di divertimento pieni, tutto è importante: le nostre
case, le nostre esigenze, i nostri interessi, tutto fuorché la volontà di Dio.
Ma Dio non è un optional, e la Sua Parola un piacevole passatempo per i momenti
vuoti.
La Scrittura ci rivela il vero
Dio, nella sua realtà: Santo, potente, tremendo.
Isaia 40:25-26. "A chi
dunque voi vorreste somigliare perch'io gli sia pari? dice il Santo. Levate gli
occhi in alto, e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa uscir fuori,
e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome; e per la grandezza del
suo potere e per la potenza della sua forza, non una manca".
Salmo 29. "Date
all'Eterno, o figliuoli de' potenti, date all'Eterno gloria e forza! Date all'Eterno
la gloria dovuta al suo nome; adorate l'Eterno, con santa magnificenza. La voce dell'Eterno è sulle acque; l'Iddio
di gloria tuona; l'Eterno è sulle grandi acque. La voce dell'Eterno è potente,
la voce dell'Eterno è piena di maestà. La voce dell'Eterno rompe i cedri;
l'Eterno spezza i cedri del Libano. Fa saltellare i monti come vitelli, il
Libano e il Sirio come giovani bufali. La voce dell'Eterno fa guizzare fiamme
di fuoco. La voce dell'Eterno fa tremare il deserto; l'Eterno fa tremare il
deserto di Cades. La voce dell'Eterno
fa partorire le cerve e sfronda le selve. E nel suo tempio tutto esclama:
Gloria! L'Eterno sedeva sovrano sul
diluvio, anzi l'Eterno siede re in perpetuo. L'Eterno darà forza al suo popolo;
l'Eterno benedirà il suo popolo dandogli pace".
Chiunque è indifferente o ribelle
verso la sua chiamata corre un grave pericolo.
Quello che Dio vuole rivelarci,
non è una delle tante proposte alternative, non è una parola alla quale
possiamo rispondere con un "ci penserò … vedremo se avrò tempo … se
avrò voglia e piacere". Dio ci parla, ed il suo messaggio ci pone
di fronte ad una scelta di vita o di morte, una grave responsabilità che non
lascia spazio all'indifferenza o la superficialità: Deut. 30:19. "Io
prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto
davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la
vita, onde tu viva, tu e la tua progenie".
Lo stesso messaggio lo ha
affidato oggi alla chiesa il corpo di Cristo, l'insieme di tutti i credenti
salvati per grazia. Marco 16:15-16. "E disse loro: Andate per
tutto il mondo e predicate l'evangelo ad ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà
stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato".
Un messaggio che non lascia
spazio a facili opportunismi, ai facili sentimentalismi religiosi, e sopra
tutto non ci possono essere dubbi d'interpretazione. II Cor.2:15-17. "Poiché
noi siamo dinanzi a Dio il buon odore di Cristo fra quelli che son sulla via
della salvezza e fra quelli che son sulla via della perdizione; a questi, un
odore di morte, a morte; a quelli, un odore di vita, a vita. E chi è
sufficiente a queste cose? Poiché noi non siamo come quei molti che adulterano
la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza
di Dio, in Cristo".
Lo scrittore di quest'epistola,
per allontanare le persone dalla superficialità, per scuoterle
dall'indifferenza, per richiamarle alla loro responsabilità, usa due
illustrazioni molto semplici, per mezzo delle quali ci mostra due aspetti, due
caratteristiche fondamentali della persona di Dio, e della sua volontà: la
Sua perfetta giustizia accompagnata dalla Sua grazia. La Sua santità, e la
misericordia.
Salmo 85:8-11. "Io ascolterò quel che dirà Iddio,
l'Eterno, poiché egli parlerà di pace al suo popolo ed ai suoi fedeli; ma non
ritornino più alla follia! Certo, la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono,
affinché la gloria abiti nel nostro paese. La benignità e la verità si sono
incontrate, la giustizia e la pace si son baciate. La verità germoglia dalla
terra, e la giustizia riguarda dal cielo".
Giov.1:17. "Infatti,
è della sua pienezza che noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia sopra grazia.
Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son
venute per mezzo di Gesù Cristo".
In entrambe i casi siamo di
fronte ad un messaggio eccezionale, annunciato in modo eccezionale, e richiede
una risposta, in questo caso l'indifferenza e sinonimo di rifiuto.
Questa viene rappresentata dal
monte Sinai, lì il popolo d'Israele si accostò con paura e terrore a quella
manifestazione della santità e della Potenza di Dio, lì per mezzo di Mosè
udirono la volontà di Dio, e benché con molta facilità fecero una promessa di
ubbidire, "faremo tutto ciò che Egli ordina", ben
presto si manifestò la loro ribellione, avevano ascoltato, avevano tremato, ma
in realtà non avevano creduto, avevano trattato con superficialità gli
avvertimenti del Signore, e molti di loro morirono.
Oggi la stessa legge perfetta
parla a tutti gli uomini e ci rivela: la Santa, eccellente, giusta volontà di
Dio. La legge ci dice chiaramente quale è lo standard morale che Dio chiede, e
la stessa legge condanna e maledice tutti coloro che trasgrediscono, la legge
mette in luce la ribellione dell'uomo e la sua incapacità di gradire e fare la
volontà di Dio, Romani 3:19-20 "Or noi sappiamo che tutto
quel che la legge dice, lo dice a quelli che son sotto la legge, affinché ogni
bocca sia turata, e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio; poiché
per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; giacché
mediante la legge è data la conoscenza del peccato".
Ma la legge non può assolutamente
salvare nessun peccatore dalla sua condanna, Galati 3:10-11 "Poiché
tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione;
perché è scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel
libro della legge per metterle in pratica! Or che nessuno sia giustificato per
la legge dinanzi a Dio, è manifesto perché il giusto vivrà per fede".
La legge quindi si rivela essere
lo strumento mediante il quale Dio ci rivela la Sua Giustizia e la nostra
perdizione, ma che ci spinge anche di conseguenza, se la vogliamo ascoltare, a
cercare il perdono e la grazia di Dio, la legge quindi è "Il
pedagogo che ci conduce a Cristo", perché se da un lato a motivo
della sua santità, si rivela un messaggio di condanna per l'umanità peccatrice,
d'altro lato Dio ha voluto ancora una volta parlare all'uomo dal cielo dicendo:
"questo è il mio diletto figliolo ascoltatelo" ancora
una volta si è fatto conoscere agli uomini e parla ad ognuno, mediante
l'annuncio della grazia, che non annulla la perfezione e la giustizia della
legge di Dio, ma apre al peccatore una via di salvezza.
Romani 3:21-24. "Ora,
però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio,
attestata dalla legge e dai profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante
la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v'è distinzione;
difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, e son
giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in
Cristo Gesù".
Romani 8:1-4. "Non
v'è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù; perché la legge dello Spirito della vita in
Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte. Poiché quel
che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l'ha
fatto; mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di peccato e a
motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché il
comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la
carne, ma secondo lo spirito".
Come può pensare l'uomo peccatore
di scampare al giudizio di Dio se rifiuta di ascoltare quest'ultimo e unico
invito? Al di fuori della grazia di Dio in Cristo Gesù non ci sono altre
possibilità di salvezza, ma solo l'aspettazione di una condanna eterna.
Rifiutare il messaggio di Dio
nella sua completezza, o riceverlo con superficialità, è molto pericoloso.
Ora, lo scrittore dell'epistola
ne trae le inevitabili e finali conclusioni: "se coloro che non
ascoltarono quando Dio gli parlava dalla terra, o meglio, ascoltarono ma con
superficialità (forse pensavano che Dio scherzasse), e questi morirono per la
loro ribellione, perché fecero poca stima della santità di Dio, e della sua
giustizia, come pensate che saranno giudicati coloro che rifiutano il perdono
di Dio, che ci viene offerto per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo il suo
Figliolo?"
La grazia di Dio non è merce a
buon mercato, ma ha un prezzo che nessun uomo poteva, e potrà mai pagare,
neanche con il sacrificio della propria vita, perché la vita imperfetta e
impura di un uomo, anche del migliore, non poteva, e non potrà mai soddisfare
la giustizia di Dio. Ogni uomo è peccatore, e per tanto è già condannato dalla
giustizia di Dio, ma per ogni peccatore c'è una possibilità di salvezza, perché
"mentre eravamo ancora peccatori Cristo è morto per noi", ma
se rifiutiamo di ascoltare seriamente Colui che oggi ci parla dal cielo
mediante il sacrificio di Gesù, e rifiutiamo di accettare la Sua offerta, non
ci sarà più nessuna possibilità di salvezza.
Quando Dio parlò al Sinai, e
promulgò il patto della legge con il suo popolo, scosse e fece tremare la
terra, ma poi Dio ha rimosso quel patto, per stabilirne uno migliore, che non
può essere scosso, ha stabilito un regno che non sarà mai rimosso, e noi per la
grazia di Dio siamo entrati in questo Regno, un Regno che ha avuto inizio con
la venuta di Gesù, e si compirà pienamente quando Dio farà nuovi cieli e nuova
terra.
Ma la domanda è questa: quale
stima abbiamo del Signore, noi peccatori, che per grazia apparteniamo a questo
Regno Eterno? Siamo anche noi superficiali, non curanti, ci limitiamo ad
ascoltare, ma non prendiamo sul serio gli avvertimenti del Signore? Quale culto
offriamo al Signore, i nostri corpi in sacrificio vivente, (Romani 12:1-2.
"Io vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a
presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio; il
che è il vostro culto spirituale. E non vi conformate a questo secolo, ma siate
trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate
per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta
volontà") oppure offriamo i ritagli del nostro tempo, un servizio
svogliato, una consacrazione part-time. Come gli esprimiamo la nostra riconoscenza?
Con parole spese inutilmente come fecero gli ebrei al Sinai, oppure con una
ubbidienza sincera? E il timore? Abbiamo rispetto dei suoi
comandamenti, onoriamo la santità di Dio riconoscendo che benignità e bontà non
significano tolleranza verso il peccato, ma al contrario, dovrebbero essere
proprio il Suo amore, la sua grazia che ci vengono offerti immeritatamente, a
far nascere un sentimento di profonda stima, rispetto, devozione, e desiderio
di una maggiore santità.
Paolo affermava: "Io
sono quel che sono par la grazia di Dio, e la grazia di Dio non è stata vana in
me", anche noi con la bocca lo confessiamo, ma non saranno proprio
la superficialità, l'indifferenza, il trattare con non curanza la Parola di
Dio, la mancanza di vera consacrazione, di riconoscenza, il poco timore, a
rendere vana la Sua grazia in noi?
L'esortazione è molto chiara, non
possiamo illuderci di poterci prendere gioco di Dio. Egli non è un uomo, quando
parla lo fa seriamente, ogni parola che esce dalla sua bocca, non cade nel
vuoto, ma va sicuramente ad effetto, siano promesse, siano minacce di castigo.
Come possiamo pensare di trattare
Dio con noncuranza, con irriverenza, senza rispetto, come spesso facciamo con i
nostri simili? Come pensiamo di scampare al Suo giudizio se rifiutiamo di
ascoltare e prendere seriamente in considerazione il Suo messaggio, è molto
pericoloso non ascoltare e ribellarsi alla voce di Dio che ci parla per mezzo
dello Spirito Santo, ma è altrettanto pericoloso nascondersi dietro una
"educata e cortese indifferenza", sia per gli increduli, ma anche per
i credenti, i quali hanno una maggior responsabilità, avendo ricevuto il dono
di Dio … "oggi se udite la mia voce, non indurite il vostro
cuore" Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.
AMEN
Missione Cristiana Evangelica
per la diffusione dell'Evangelo
Via Mazzini, 22 - 20090 SEGRATE MI
Tel. 0339-8917053 02-9241553 02-92105133
E-mail grign@tiscalinet.it
Orario delle riunioni:
Domenica 10,30 Culto - Mercoledì 20,30
Studio Biblico
home page| articoli di fede
| chi siamo | meditazioni
bibliche | riflessioni | Alla luce della Bibbia |Testimonianze