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Libero dall'alcool

 

Mi chiamo Luciano ho 43 anni, nel 1994 ho accettato Gesù come mio Signore e Salvatore e sono molto felice perché è stata la scelta migliore che potessi fare.

Prima di conoscerlo la mia vita era un susseguirsi d'esperienze negative che mi avevano condotto alla disperazione, ed il desiderio di farla finita si faceva sempre più forte.

Ma Gesù mi ha salvato, e così come oggi sono consapevolmente convinto che tutto ciò che di sbagliato e negativo vi è stato nella mia vita era il frutto delle mie scelte sbagliate e del peccato, so anche che Dio nella sua misericordia non mi ha mai abbandonato.

A quattordici anni ho cominciato a fare uso di droghe, prima leggere e successivamente eroina, con il desiderio di cancellare quel senso di insoddisfazione che sentivo dentro me, m'imbottivo anche di psicofarmaci, che lentamente mi bruciavano il cervello ed i medici avevano prospettato due alternative: o smettere o finire come ospite in ospedale psichiatrico; ma Dio mi ha liberato.

Ben presto mi sono rimesso, ma poi cominciai a fare uso di alcool o meglio a farne abuso visto che già prima mi capitava di bere anche sporadicamente in compagnia. Ma ad un certo punto della mia vita la cosa cominciò a farsi seria, cominciai a bere esageratamente fino ad essere completamente schiavo dell'alcool. Tutto ciò che era cominciato per gioco si stava trasformando in una triste realtà che mi stava conducendo alla morte.

Nel frattempo mi ero sposato, ma mia moglie era ignara di tutto, visto che m'impegnavo a mantenere una bella facciata da "bravo ragazzo" facendomi addirittura credere astemio! Potete immaginare la situazione ero disperato e non riuscivo a smettere, tutti i miei tentativi fallivano miseramente. Arrivò il giorno in cui fui scoperto e decisi di farla finita una volta per tutte andandomene via da casa per godermi liberamente la vita e poi suicidarmi.

Fu proprio in quel periodo così triste che mia moglie, la quale era di famiglia evangelica, si convertì all'Evangelo e arrese il suo cuore al Signore Gesù, ed insieme con sua mamma ed il resto della sua famiglia non cessavano di pregare per me.

Dio ancora una volta fermò la mia follia.

Oggi, se sento qualcuno che si vanta della sua forza di volontà per aver vinto un vizio, io preferisco dire "Grazie Signore, perché tu hai vinto per me". Se tutto fosse dipeso dalla mia sola volontà sarei ancora con il bicchiere in mano e probabilmente sarei morto senza conoscere il suo perdono, il suo amore. Forse per molti questo è un segno di debolezza ma preferisco essere debole e deporre il mio peso ai piedi di Gesù piuttosto che rimanerne schiacciato.

Passò ancora qualche anno prima che mi arrendessi completamente a Gesù. Pregavo e leggevo la Bibbia, ma lo facevo quasi per dovere come se dovessi sdebitarmi con Dio, e tutto questo non mi dava alcuna gioia. Provavo invece monto piacere nel dedicarmi a mille altre attività sportive e del tipo "fai da te". Fin qui forse niente di male, se non che tutte queste attività cominciarono ad occupare sempre maggiore spazio nella mia vita: avevo sempre meno tempo da dedicare alla famiglia e ancora meno per Dio, più facevo e più volevo fare, un po' come quando bevevo, più bevevo e più desideravo bere.

Cominciai a realizzare che ci possono essere tanti tipi di "prigione" che tengono l'uomo schiavo, senza pace e lontano da Dio, spesso anche cose o attività in apparenza "lecite".

In breve questa situazione cominciò veramente ad opprimermi, leggevo la Bibbia ed un versetto mi colpiva particolarmente: "Matteo 11:28-29" ed io cominciavo a desiderare quel riposo.

Dio cominciava veramente a sollecitarmi nel prendere una decisione ed una sera mentre pregavo, il Signore mi fece vedere in modo chiaro la mia situazione, mi aveva liberato, guarito ed io stavo sprecando tutto questo, e come se mi parlasse sentii nel mio cuore "Gesù è morto sulla croce anche per te, ma tu di tutto questo cosa ne stai facendo" capii che un giorno avrei dovuto renderne conto e cosa avrei risposto? Che ero stato troppo impegnato!

Provai una profonda vergogna e sinceramente chiesi perdono a Dio, e chiesi a Gesù di entrare nel mio cuore. Provai solo allora un vero senso di liberazione ed oggi posso gustare il suo amore e gioire del suo perdono, posso dire che sicuramente Gesù vive ancora oggi, ed è ancora all'opera per salvare e per portare la sua pace a coloro che lo cercano con tutto il cuore.

Luciano

 

 

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