CENNI STORICI
Centro di antichissima e continua abitazione. Il Tempio di Venere, il più famoso della
Sicilia, è riapparso negli scavi del cortile del castello, sorto secoli dopo.
Queste antiche memorie vengono riproposte percorrendo le viuzze della cittadina
fondata dagli Elimi e distrutta dai Cartaginesi nel 260 a.C.. La città, poco abitata in
epoca romana, divenne Normanna quando Ruggero vi costruisce un castello; fino al
1934 si chiamerà Monte San Giuliano. Oggi ha un aspetto medioevale, con viuzze
tortuose e strette, aperte davanti a chiese e in piazzette rese suggestive dai palazzi e
dalla pavimentazione e riquadri.
Erice è una città museo: da segnalare la chiesa Madre dell'Assunta su cui si leggono le
stratificazioni della sua storia e dove si conserva una statua attribuita al Laurana.
Nel Museo Civico, è raccolto materiale archeologico che testimonia la storia della città.
Vicino alla pineta che copre le pendici del monte su cui sorge Erice, si trova il centro di
Cultura Scientifica "Ettore Majorana", dedicato al giovane professore, una promessa
nel campo della fisica avanzata, misteriosamente scomparso nel 1938.

PIAZZA UMBERTO I
Il centro della cittadina è la piazza
Umberto I, sulla cui sinistra è il
palazzo Municipale, nel quale anno
sede il Museo e la Biblioteca
Comunale. Quest'ultima e ricca di
11.000 volumi, 300 manoscritti del
600 e del 700, antichi documenti e
antichi documenti d'archivio. I
pezzi più interessanti custoditi nel
Museo sono: un gruppo marmoreo
di A. Gagini (1525),  e una testina di
Afrodite, in marmo, del IV secolo
a.C.

POSIZIONE
Sorge  sulla  cima di  un monte  solitario che domina da un
lato Trapani, dall'altro la vallata dai  suggestivi  colori  della
campagna, e dall'altro versante il mare con le meravigliose
isole  Egadi  che gli  fanno  da  sfondo. Tutta  raccolta in  un
perimetro  triangolare,  è una  delle  cittadine  più  singolari
della Sicilia. Le straordinarie stradine acciottolate e strette
danno al visitatore una sensazione di un ritorno al passato e
con il suo fascino la rendono meta irrinunciabile per i turisti.

TESTIMONIANZE
Antichissime vestigia della presenza  elimo fenicia e punica
sono le possenti e iponenti Mura di Cinta, che si presentano
 immediatamente allo sguardo del visitatore.                 
Furono  rafforzate,  restaurate  e  trasformate a  più riprese
nel corso dei secoli. La Chiesa Madre appartiene alla prima
metà del secolo XIV  per  volere  di Federico  d'Aragona e fu
dedicata  alla  Vergine  Assunta.  La  precede  un  poderoso
campanile isolato, originariamente una torre di vedetta.

LE ORIGINI
Le sue origini sono antichissime e misteriose avvolte nella
leggenda. Sarebbe stato Erice figlio di Venere a fondarla in
epoche lontanissime.  Sulla vetta era  sorta prima soltanto
un tempio, dedicato  a una  divinità  femminile della natura
feconda,  identificata  dai  Fenici  in  Astarte,  dai  Greci  in
Afrodite e dai Romani in Venere di Erice. Qualunque fosse
il suo nome,  la dea  fu  sempre  veneratissima  da tutte le
popolazioni del Mediterraneo.

DUOMO E TORRE
CAMPANARIA

VEDUTA DALLA VETTA
SULLO SFONDO M. COFANO

IL DUOMO

CASTELLO DEL BALIO

TORRI DEL BALIO
Intorno al  castello si  estendono
i giardini del Balio, magnifici per
la  disposizione  a terrazza  e  la
varietà  delle  numerose  piante
coltivate.   Prendono  nome  dal
governatore  normanno  (Bajulo)
che  risiedeva  nell'adiacente
castello.

IL CASTELLO NORMANNO

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