VERSO LA FEDERAZIONE DELL'ULIVO

 

1. Reciproco riconoscimento di dignità e legittimità

I partiti della coalizione non considerano la propria funzione come un ruolo esclusivo da svolgere in ambiti ristretti e al riparo da interferenze esterne. Prova n’è il fatto che hanno lanciato l'iniziativa della federazione dell'Ulivo proprio per estendere il più possibile la partecipazione. Inoltre la scelta di avviare questo percorso (che prevede, lo ricordiamo, un’estesa consultazione della cittadinanza vicchiese nelle sue varie forme associative) incontrando Rifondazione e Apertamente significa che a queste due forze viene riconosciuta, la dignità, appunto, di forze politiche che, perciò, meritano attenzione prioritaria rispetto ad ogni altra forma associativa. E' altresì necessario che vi sia un simile riconoscimento in senso inverso: noi siamo convinti di svolgere un ruolo importante e primario, anche se non esclusivo, nella vita politica del nostro Paese e lo facciamo con le forze che i cittadini ci danno e con i metodi di democrazia interna previsti dai nostri statuti. Se non c'è il pieno riconoscimento del valore del nostro ruolo e della legittimità dei nostri rappresentanti, mancano i presupposti per proseguire insieme questo cammino.

 

2. Rappresentanza e partecipazione

Gli incontri per la costruzione della federazione dell'Ulivo si svolgeranno con la presenza di una rappresentanza dei partiti nella coalizione, estesa alle forze politiche che condividono il percorso. La partecipazione di ciascun soggetto avverrà in forma rappresentativa (non "assembleare") con un numero limitato di persone appositamente designate (indicativamente: uno o due rappresentanti per ciascun soggetto).

 

3. Priorità: contenuti programmatici e metodi di lavoro

Nel percorso della federazione si dovrà dare priorità, alla costruzione di un programma di lavoro per la futura amministrazione, elaborato attraverso un'ampia consultazione della cittadinanza e alla scelta dei metodi più condivisi per la selezione delle candidature, lasciando ad una seconda fase ogni valutazione di merito sulle persone. Resta il fatto che la lista dei candidati per il Consiglio Comunale dovrà accogliere candidature sia dai singoli partiti che dalle altre forme di partecipazione all'Ulivo,

 

4. Rapporti con l'attuale amministrazione comunale

Assunto come dato di fatto che i rappresentanti di Rifondazione e Apertamente in Consiglio Comunale sono stati eletti in alternativa all'attuale maggioranza e che la federazione dell'Ulivo si proietta verso il nuovo mandato amministrativo, tale federazione non può e non deve diventare luogo di scontro sull'operato dell'attuale amministrazione comunale. Le forze dell'attuale maggioranza continueranno ad appoggiare l'amministrazione e quelle d’opposizione svolgeranno parimenti il proprio ruolo nelle sedi opportune, senza che questo coinvolga la federazione.

Col proseguite del percorso della federazione una distensione nei rapporti tra le forze politiche coinvolte è presumibile e anzi auspicabile, ma non può essere frutto di scelte a priori.

 

5. La federazione dell'Ulivo

Il punto d’approdo del percorso è la federazione quale punto d’incontro di tutte le sensibilità che si rifanno al centro sinistra a Vicchio. Questa struttura, una volta formata, dovrà non solo curare in tutti gli aspetti la partecipazione dell'Ulivo alle elezioni del 2004, ma anche costituire il riferimento politico per la futura amministrazione comunale (nell'auspicabile caso che l'Ulivo vinca le elezioni stesse). Per questo motivo è opportuno che Sindaco e Assessori siano soggetti distinti dai membri della federazione.

DS, Margherita, Sdi

 

PROGETTO ULIVO + RlFONDAZIONE

GRUPPO Di LAVORO N. 1 (METODI) Bozza di documento conclusivo

Vicchio - 29 Maggio 2003

Introduzione

Si e scelto di definire i metodi di lavoro partendo da un’ipotesi di assetto finale, cioè dal quadro dei rapporti che si dovrebbero instaurare all’interno di una amministrazione comunale governata da una coalizione di centrosinistra: ruoli istituzionali, ruoli politici, equilibrio tra i poteri, eccetera.

Le scelte di metodo su altri aspetti, comprese le candidature, sano state esaminate come conseguenza di questo quadro.

 

1. Quadro di assetto

Si individua la necessita di creare tra i vari soggetti istituzionali e politici un clima di forte collaborazione e integrazione, anche al fine di ridurre I’isolamento (e a volte I’eccesso di potere) che può caratterizzare la figura del sindaco nell’attuale assetto legislativo; in particolare deve essere valorizzato il ruolo del gruppo consiliare e quello della componente politica (coalizione). Tutto ciò, ovviamente, non con la scopo di forzare la legge, ma con la volontà di migliorare la capacita complessiva dell’amministrazione comunale di rispondere alle necessità dei cittadini.

I principali referenti del Sindaco nel monitorare la attuazione del programma e nel prendere decisioni politicamente rilevanti devono essere quindi il capogruppo e il coordinatore politico della coalizione, quali figure di riferimento delle rispettive componenti. Essi devono comunque essere informate e coinvolte periodicamente sui vari aspetti della vita amministrativa del comune. II ruolo della giunta e degli assessori, come previsto dalla legge, è più specificamente esecutivo e quindi deve concretizzarsi nell'operare tutte le scelte necessarie all’attuazione pratica degli obiettivi precedentemente stabiliti.

Emergono quindi due necessità: da un lato dedicare particolare cura nella formazione della lista elettorale per il Consiglio comunale, cercando di valorizzare il più possibile questo ruolo, anche con iniziative di formazione (ad esempio rivolte ai giovani), e di formare un gruppo consiliare capace e consapevole del proprio ruolo; dall’altro lato, definire con chiarezza la "fisionomia" della giunta che, pur formata da figure appartenenti all’ambito politico che forma la coalizione, non deve diventare il luogo principale delle scelte politiche; ne il contributo di ciascuna forza politica al governo del paese può esaurirsi nell’aver introdotto nella Giunta un proprio referente.

Ruoli e rapporti

Entrando più nel dettaglio dei rapporti tra le varie componenti e politiche ed istituzionali si conviene che i ruoli fondamentali siano da individuare in tre gruppi di persone:

a) la Giunta (referente: il Sindaco); ruolo di vertice istituzionale del Comune; operativamente ha un ruolo esecutivo rispetto al programma amministrativo e alle decisioni di indirizzo politico assunte nelle sedi opportune (vedi oltre)

b) il Gruppo consiliare (referente: il Capogruppo); ha un ruolo di indirizzo e controllo diretto sull’andamento dell’attività amministrativa dell’amministrazione comunale;

c) la coalizione politica (referente: il Coordinatore); ha un ruolo di raccordo tra la popolazione e la maggioranza che governa il comune; sorveglia I’andamento dell’attività amministrativa e

I’attuazione del programma elettorale e contribuisce a determinare gli indirizzi politici

complessivi.

Si sottolinea in modo particolare che la Giunta non ha un ruolo politico di indirizzo. I principali referenti del Sindaco nell'analizzare, anche a breve termine, I’andamento dell’attività amministrativa e nell’affrontare problemi del momento o emergenze, NON sono gli assessori, bensì il Capogruppo e il Coordinatore della coalizione, che devono sempre essere consultati in merito.

L’attività di indirizzo e controllo del Gruppo consiliare può essere resa più efficace e continua, al di la delle singole riunioni "preconsiglio", tramite apposite riunioni operative. Esse si svolgono con cadenza fissa, trimestralmente, in date fissate con largo anticipo. In queste riunioni Sindaco e Assessori espongono ai consiglieri i risultati del periodo precedente e concordano col Gruppo gli obiettivi concreti per il trimestre successivo.

Due volte I’anno (di cui una in corrispondenza della predisposizione del bilancio preventivo), si svolgerà un incontro di verifica tra la Giunta e la rappresentanza politica di tutta la coalizione, in cui si esaminerà I'attuazione del programma amministrativo. inoltre in presenza di importanti disponibile a un analogo incontro.

Viene infine indicato come nodo cruciale quello dell’efficienza ed efficacia della struttura comunale, nella quale si individuano alcune carenze in particolare legate all’assetto dirigenziale e ai suoi rapporti col livello politico. Su questo punto andranno valutate con cura le azioni correttive da intraprendere per migliorare il grado di rispondenza della struttura rispetto agli obiettivi indicati dall’amministrazione.

2. Le scelte sulle candidature

In generale, le figure chiave della nuova amministrazione (Sindaco, Capogruppo, coordinatore politico) dovranno appartenere a forze politiche distinte della coalizione ed esserne espressione autorevole quale garanzia dell’impegno di ciascun soggetto. Anche il vicesindaco ed eventualmente il presidente del Consiglio Comunale è opportuno che rispondano allo stesso criterio.

lnfine, anche la composizione della lista dei candidati al Consiglio comunale può essere utilizzata per bilanciare il peso della varie componenti politiche, anche se resta opportuno mantenere un rapporto che tenga conto del diverso peso elettorale delle medesime.

Allo scopo di procedere con la massima chiarezza e garanzia per tutti, è opportuno scegliere ed indicare pubblicamente prima delle elezioni (più precisamente: prima ancora che si chiudano i termini per la presentazione ufficiale delle candidature) I’intera proposta, comprendente tutte le candidature, la composizione della Giunta e anche le figure chiave suddette.

II sindaco

Anzitutto si vede con maggior favore un candidato sindaco che sia espressione del mondo politico locale, cioè appartenente ad uno dei partiti o movimenti che fanno parte della coalizione. Una figura "esterna" presenterebbe maggiori rischi di isolamento politico o di forte personalizzazione della politica comunale; è una ipotesi da non escludere del tutto, ma richiederebbe una adesione forte e convinta da parte di tutte le componenti politiche della coalizione.

La scelta del candidato sindaco compete alle forze politiche facenti parte della coalizione (le quali quindi se ne assumono in pieno la responsabilità). Si ritiene infatti inopportuno ricorrere a meccanismi di consultazione come ad esempio le elezioni primarie di coalizione.

II criterio di fondo della scelta è la validità oggettiva della persona; occorre quindi evitare forzature sulla appartenenza all’uno o all’altro soggetto politico.

Pertanto vengono indicate alcune qualità della figura del candidato sindaco, cioè alcuni criteri di massima per poter discutere della validità delle varie ipotesi di candidatura.

Le qualità emerse sono le seguenti:

1. Capacità di raccogliere consenso nella società del paese, anche al!’esterno degli ambiti strettamente partitici.

2. Capacità politica e amministrativa e conoscenza della realtà socio-culturale del paese.

3. Indiscussa moralità della persona.

4. Capacità di rapportarsi positivamente con tutte le componenti politiche della coalizione e di lavorare in gruppo valorizzando I’apporto di più soggetti diversi, evitando meccanismi di personalizzazione e decisionismo.

La selezione potrebbe dunque avvenire secondo il seguente percorso.

Si compone una apposita commissione formata da un rappresentante per ciascuna delle componenti politiche della coalizione. Ciascun membro, in caso di votazione, dispone di un voto il cui peso e proporzionale ad una stima della rappresentatività elettorale della relativa componente, in base alla tabella predisposta (allegato A).

E’ comunque opportuno che in tutto il percorso le forze politiche abbiano il tempo per fare al proprio interno valutazioni, consultazioni e riflessioni prima di arrivare al momento della scelta o del voto. E’ anche auspicabile che tutta la discussione avvenga in sede collegiale, senza la formazione di schieramenti precostituiti.

Si procede quindi alla formazione di una rosa di nominativi, indicati dalle varie forze politiche della coalizione. Su questa rosa si apre una discussione approfondita e serena che mira, come già detto, a scegliere il miglior candidato possibile.

Se si riesce a trovare un consenso unanime su uno dei nomi indicati, la scelta può già considerarsi conclusa.

Se invece, sempre in base ai criteri suddetti, si individuano più persone che riscuotono la fiducia di tutte le componenti politiche e che hanno caratteristiche circa equivalenti, si deve procedere ad una selezione tra queste (una sorta di "ballottaggio").

Infine, se permane una valutazione di parità, si procede al voto.

Nel caso che le candidature "superstiti" siano più di due, si procede prima a votazioni di esclusione fino ad arrivare al voto finale sulle due candidature residue.

Un meccanismo del tutto analogo si applica nel caso che non vi siano candidature condivise da tutte le forze politiche: la selezione procede tra i candidati aventi il maggior grado di condivisione. ln ogni caso, la designazione finale del candidato deve avvenire col massimo grado possibile di condivisione e quindi occorre sia la maggioranza sia del numero dei componenti della commissione che dei corrispondenti pesi come gia detto.

La Giunta e la scelta degli assessori

Occorre premettere che una scelta completamente autonoma degli assessori da parte del Sindaco, senza tenere canto delle varie componenti politiche della coalizione, sarebbe auspicabile in un quadro politico più maturo, dove la reciproca fiducia fosse consolidata da rapporti di lunga durata. Allo stato attuale è poco realistica.

Per favorire la separazione dei ruoli tra Giunta e Consiglio e per sottolineare che la Giunta non ha un ruolo di titolarità politica, si ritiene opportuno dare I’indicazione che gli assessori siano esterni cioè non consiglieri (si tratta di una indicazione e non di una prescrizione tassativa perché potrebbero verificarsi casi particolari). Può essere il caso del vice sindaco che, essendo chiamato a svolgere le funzioni di capo dell’amministrazione in caso di assenza o impedimento del Sindaco, è opportuno che sia invece un eletto e quindi facente parte del consiglio comunale.

L’assessore e una figura esecutiva. Perciò è opportuno che goda della fiducia sia da parte del Sindaco, che la nomina, sia da parte di una componente politica della coalizione che la indica. Tuttavia I’assessore, per il proprio operato amministrativo, risponde esclusivamente al Sindaco.

Per la formazione della Giunta si può quindi pensare a un meccanismo di scelta attraverso una rosa di nomi, proposti dalle varie forze politiche, alla quale il Sindaco attinge in piena autonomia. Riguardo al numero degli assessori si da una indicazione per il contenimento a 5 componenti.

La gestione della campagna elettorale

Per quanto riguarda la fase preparatoria alla scadenza elettorale si ritiene di dare alcune indicazioni.

• Tutte le iniziative devono essere ispirate alla correttezza. ll livello di coalizione deve sempre essere preminente rispetto al livello delle singole componenti. La ricerca del voto di preferenza, pur pienamente legittima, non deve sconfinare nello scontro tra candidati o tra forze politiche presenti nella stessa lista.

• E’ opportuno stilare per tempo un BILANCIO PREVENTIVO riguardante le spese della campagna elettorale e le relative fonti di finanziamento per dare un segno efficace di trasparenza. E’ opportuno che gli amministratori eletti (in special modo gli assessori) siano chiamati a dare un contributo a posteriori al finanziamento della campagna elettorale.

GRUPPO DI LAVORO n°2:

TERRITORIO - AMBIENTE PROGRAMMA LA RISORSA AMBIENTE

L'ambiente non e soltanto la cornice dove si svolgono le attività umane: essa e anche lo specchio della cultura e della civiltà di una popolazione nonché della sua capacità di preparare il futuro dei suoi figli in continuità con il lascito delle generazioni precedenti.

E’ per questo che 1’ambiente in generale è un terna delicatissimo: gli errori e gli sprechi di oggi li pagheranno i nostri figli.

E' da qui che nasce 1'importanza del Piano Strutturale: le scelte normative di oggi debbono metterci in grado di tutelare efficacemente questa risorsa e permetterne una valorizzazione ed uno sviluppo.

 

L'ambiente di Vicchio si articola fondamentalmente in tre realtà principali: a) la zona di montagna o dei crinali (l’Appennino, M.te Giovi); b) la zona collinare ( sia in destra che in sinistra Sieve); c) la Piana di Sieve (col massimo sviluppo in sinistra Sieve). Queste tre zone debbono prevedere un approccio diverso, date le loro differenze intrinseche.

a) La zona di Montagna. E' un territorio attualmente sostanzialmente spopolato, con una naturalità in aumento, dopo 1'abbandono storico delle campagne. E’ il regno della caccia, anche di selezione, ma anche dell'escursionismo naturalistico (anche storico: la linea gotica, i vecchi insediamenti) e della fotografia di natura. Dovrebbe essere uno dei riferimenti per gli agriturismi, con escursioni a piedi ed a cavallo - cooperative giovanili di guide ambientali? Questo comporta una viabilità vicinale ed una sentieristica efficiente ai fini della percorribilità del territorio.

L'attività economica prevalente è il taglio del bosco e 1'alpeggio dei bovini: si tratta di attività che possono essere svolte in perfetta sintonia con 1'ambiente, ma che necessitano di attenzione e controlli maggiori degli attuali da parte degli organi preposti, data la delicatezza dell’ambiente montano. Qui potrebbe essere studiato 1'insediamento di impianti di produzione d’energie alternative (Es: 1'eolico). Sempre qui andrebbero individuate le zone adatte per piccole cave, possibilmente da gestire senza 1'uso di macchine, per ottenere materiali tradizionali (pietre o lastre) con cui sostenere 1'attività di recupero dei vecchi edifici.

b) La zona collinare. Il paesaggio e la risorsa principale di questa zona. E’ territorio con espansione della popolazione sia residente che delle seconde case. Qui sono presenti le frazioni più importanti del comune, ed e stata una scelta giusta del vecchio piano regolatore il prevedere in ciascuna possibilità di sviluppo. Questa scelta va mantenuta, ma insieme occorre provvedere a qualificare maggiormente i servizi, l'aspetto paesistico e l'arredo urbano al fine di ottimizzare 1'abitabilità di questo territorio, che certamente e il più bello ed il più salubre del comune. Anche il favorire l'installazione d'impianti solari contribuisce alla qualificazione complessiva. Quindi attenzione forte alla viabilità (tenendo conto naturalmente della particolare conformazione territoriale), agli acquedotti ed allo smaltimento delle acque reflue, alla raccolta dei rifiuti. Un particolare servizio, come il cablaggio, va realizzato anche in questa zona, in modo da favorire possibilità di telelavoro e, quindi, di nuovi insediamenti qualificati. La presenza di agriturismi e di altre forme di turismo, quali l’affitto di quartieri a villeggianti o escursionisti, andrebbe favorita, cosi come il recupero, del resto gia in atto, dei vecchi edifici rurali ad una nuova abitabilità, nell'ovvio rispetto delle tipologie storiche e dei materiali tradizionali. In questo quadro andrebbero studiate misure per la permanenza delle botteghe di campagna. Quanto all'agricoltura, questa è zona di colture qualificate: verso valle e nelle zone più esposte 1'ulivo, verso la parte alta e nelle zone meno esposte il castagno da frutto. Poichè il nostro comune è compreso nell' IGP Marrone del Mugello, andrà fatto ogni sforzo per favorire la ricostituzione della filiera di produzione e lavorazione nella sua interezza, dal frutto fresco alla farina, anche recuperando vecchi mulini. E’ inutile sottolineare che il biologico è il tipo di coltura che deve divenire il principale in questa fascia territoriale, per cui si dovranno individuare politiche specifiche per rafforzare ed incrementare il settore.

c) Il fondovalle. Qui è presente 1'insediamento principale, cioè il capoluogo, nonché le più importanti zone attuali di sviluppo sia urbano che piccolo industriale-artigiano. E' qui che dovrebbero avere il massimo sviluppo gli interventi per il risparmio energetico (soprattutto il solare), sia a livello costruttivo che a livello di trasformazione degli impianti esistenti, individuando tipologie edilizie armonizzate culturalmente con l’ambiente. Ed e qui che occorre affrontare più approfonditamente alcune problematiche.

Rifiuti

L'ipotesi di localizzare a Vicchio (Toiano) una discarica provinciale resta, a nostro avviso, del tutto impercorribile. Del resto, con l'accordo della Provincia, è già in atto un progetto pilota per superare questa eventualità: ma questo progetto deve diventare ben più visibile se 1o si vuole veramente rendere efficace, con un'adeguata ed incisiva azione promozionale a 360 gradi, ed arricchirsi maggiormente con altre azioni volte a diminuire le quantità di rifiuti conferiti per il trattamento, quali, ad esempio, un nuovo investimento in compostiere da affidare ai cittadini di capoluogo e frazioni. Dal punto di vista organizzativo - economico andrebbe studiata la possibilità di applicare anche a Vicchio, nell'ambito del progetto pilota, modelli gestionali - tariffari analoghi a quelli applicati in altri comuni della nostra provincia. Occorre anche un'azione più attenta di controllo, sia sul rispetto della convenzione in generale che su particolari problemi, quali il trasporto dei rifiuti, che spesso provoca rilascio di carta o plastica per strada. In ogni caso gli obiettivi devono essere l'aumento della frazione riciclata e la diminuzione della quantità complessiva.

Acqua.

E' un bene pubblico e va controllato pubblicamente, essendo la risorsa col maggior significato strategico. La cessione del servizio a Publiacqua comporta 1'impegno dell'Amministrazione e del Consiglio Comunale non più sulla gestione, quanto sul controllo dell’applicazione corretta del contratto di servizio nell'interesse dei cittadini, nonché sulla realizzazione delle opere preventivate come necessarie per adeguare la produzione d'acqua e la rete sia degli acquedotti che delle fognature agli standard concordati con la cessione. In particolare andranno rimosse le cause delle carenze idriche che ancora si manifestano in qualche frazione ed andrà completata la rete di distribuzione acquedottistica. Rifondazione ed Apertamente, essendo 1'acqua un bene primario, ribadiscono 1'importanza che il Comune abbia la gestione diretta. Nella situazione attuale chiedono che i Consigli Comunali abbiano voce in capitolo quantomeno sulle tariffe, in vista di una auspicabile riduzione delle dimensioni degli ATO. Per quel che riguarda la Sieve, andrà portata avanti con la Comunità Montana la realizzazione del progetto di Parco Fluviale, cui si è gia accennato. L'eventuale presenza di casse d’espansione per le piene sarà occasione per individuare possibili usi multipli atti a valorizzare il territorio.

Sviluppo urbanistico.

Il completamento e l'adozione de1 piano strutturale dovrebbe prevedere una crescita del nostro comune compatibile con la possibilità di erogazione di servizi efficienti ed il rispetto della capacità portante dell'ambiente. Questo comporta una previsione del numero di residenti che il nostro comune può ospitare affinché i servizi siano ottimali e 1'ambiente riesca a mantenere 1'alto valore paesaggistico che gli è tipico e che costituisce un valore irrinunciabile. E' chiaro quindi che lo strumento urbanistico è uno dei pilastri su cui costruire il futuro di Vicchio e che la nuova amministrazione dovrà esercitare nella sua gestione il massimo di attenzione e sensibilità politica; e altrettanto chiaro che, essendo Vicchio inserito pienamente, pur con le sue specificità, all'interno del Mugello, occorrerà raccordare 1o strumento urbanistico vicchiese con gli altri operanti sul restante territorio, a1 fine di avere uno sviluppo

complessivo equilibrato ed armonico.

Trasporti

E’ assolutamente irrinunciabile, assieme a tutti gli altri attori, continuare nell’azione volta a qualificare sempre più il trasporto ferroviario, soprattutto puntando all’aumento dei convogli ed alla loro velocizzazione; particolare attenzione dovrà essere rivolta anche alle problematiche della bigliettazione e di una pubblicizzazione adeguata per rendere universalmente accessibile il servizio. Solo così si potrà pensare di decongestionare almeno parzialmente le strade e si potrà dare un contributo ad una migliore vivibilità della città. Anche se interessa più il traffico di attraversamento, si dovrà lavorare per rendere inutili nuove opere del tipo della bretella Barberino-Incisa, di cui periodicamente si sente parlare e che rischia, a nostra avviso (tenuto canto anche del quadro normativo come si sta configurando in questa fase storica), di essere un colpo definitivo al nostro territorio.

Cave

Pur essendo in linea di principia non favorevole all'apertura di nuove grosse cave, l’amministrazione valuterà simili ipotesi con estrema attenzione e cautela. Allo stesso modo seguirà con attenzione 1'evoluzione delle strutture già in essere, elaborando idee nuove per il loro recupero dopo la dismissione. Ad esempio, la trasformazione di cave di ghiaia esaurite in ambienti umidi atti alla sosta degli uccelli acquatici e, oltre che possibile con spese relativamente ridotte, auspicabile, anche come forma di riqualificazione ambientale con ricadute sul turismo e, valutando le cose con attenzione, forse anche sull'occupazione giovanile. D’altra parte tutta la Sieve dovrebbe essere coinvolta nell’operazione parco fluviale e la presenza di zone ricche di fauna visibile non può che valorizzare 1'operazione.

Centro del paese

La realizzazione del viale Beato Angelico ha permesso una ricucitura urbanistica tra il centro storico e la zona attuale d'espansione verso la stazione. Si può quindi ripensare ad un arricchimento del centro storico, valutando la possibilità di spostare in Piazza Giotto e nel Corso i1 mercato settimanale, o affrontando il problema dei mercatini dell’antiquariato a scadenze fisse. Va deciso una volta per tutte il problema della scuola sia come collocazione che come servizi annessi (spazi verdi, impianti sportivi, acc.). A oriente, verso il cimitero, sono da realizzare spazi verdi e parcheggi adeguati, onde avere un effettivo miglioramento della viabilità e della abitabilità. In ogni caso sono necessari approfondimenti ulteriori anche sulla base di studi specifici.

Al termine di questa breve disamina, occorre ricordare che un’amministrazione moderna deve avere la capacità di dialogare positivamente con tutti gli altri enti che lavorano sul territorio, Regione, Provincia, Comunità Montana, altri Comuni e quant'altro. Infatti il massimo di efficacia nell'azione amministrativa - e quindi il massimo di effetti positivi per i cittadini – si ottiene con una sinergia degli sforzi complessivi e acquisendo credibilità presso gli altri soggetti.

Questo non significa affatto essere a rimorchio, ma avere la capacita di fare proposte condivisibili sostenendole con motivazioni adeguate: siamo convinti infatti che Vicchio abbia idee e capacità che potrebbero essere utili all'intero Mugello, ma anche il nostro Comune può e deve imparare dalle esperienze degli altri.

26/05/2003 (l'allegato e di Apertamente)

 

 

A TUTTI I SOCI E SIMPATIZZANTI

L'Assemblea dei Soci del 25 Ottobre 2002 ha deciso di partecipare alla Costituzione della Federazione dell'Ulivo a Vicchio

Il giorno 2 ottobre abbiamo avuto un incontro con le forze politiche del centrosinistra di Vicchio (DS, Margherita, Sdi) per la costituzione di un organismo che dia vita ad una locale Federazione dell'Ulivo, anche in previsione delle prossime scadenze amministrative.  Come si può leggere nella bozza di lavoro che c’è stata consegnata nel corso dell'incontro sembra che siano state finalmente accolte le nostre ripetute richieste di avviare un vero confronto sui Problemi del paese.  Siamo chiamati ora e misurarsi sul terreno delle proposte concrete per riuscire a raggiungere quel rinnovamento della politica che anche a Vicchio si rende sempre più necessario.

 Presidente: Lorenza Muti

 

INTERVISTA AL SEGRETARIO MAURO GUARNIERI

 febbraio 2003

Giuliano Cantini

La situazione politica vicchiese è da sempre stata molto vivace, ed ancora di più lo è adesso che si stanno avvicinando le elezio-ni del 2004 decisive per il futuro del paese, per questo abbiamo pensato di iniziare una serie di interviste ai segretari o agli esponenti di spicco dei vari partiti o movimenti presenti in paese. Iniziamo la serie con il segretario della Margherita Mauro Guarnieri, in particolare anche per presentare i risultati delle adesioni al nuovo circolo della Margherita ed iniziamo proprio da questo:

Si è ormai costituito ufficialmente il Circolo della Mar-gherita come giudichi questa esperienza?

Sono molto soddisfatto di questa nuova esperienza. Il Circolo conta attualmente trentaquattro iscritti e molti altri simpatizzanti; ci sono anche una buona parte di persone che non avevano precedenti esperienze d’adesione politica.Abbiamo formato un comitato direttivo composto da quattro persone che si riunisce settimanalmente assieme al nostro vicesindaco Alessi. Discutiamo dell’operato dell’amministrazione comuna-le e prepariamo il nostro con-tributo al lavoro della coalizione dell’Ulivo.Periodicamente convochiamo as-semblee con gli iscritti e con tutti quelli che vogliono parte-cipare: percepiamo un’intensa volontà di conoscere i problemi e i meccanismi della politi-ca soprattutto a livello locale.

Passiamo adesso a parlare del vostro rapporto con l’amministrazione comuna-le, fate parte della maggioranza da circa un anno in giunta è entrato un vostro rappresentante, spesso avete anche diffuso comunicati con varie proposte come ad esempio quello sul nuovo piano strutturale che tanto ha fatto discutere lo scorso anno, ma cosa pensate vera-mente dell’operato dell’am-ministrazione comunale?

Il nostro giudizio sull’operato dell’amministrazione comu-nale è articolato. Se da un lato valutiamo complessivamente buono il grado d’attuazione del programma elettorale, dall’altro rimangono serie perplessità sui modi e i tempi d’attuazione di certi interven-ti. Abbiamo la sensazione che non ci sia sufficiente attenzio-ne al lavoro ordinario del Comune come per esempio l’ese-cuzione di lavori di manutenzione di piccola e media entità sul territorio. Facciamo un esempio, per capirci meglio: c’è un ponte sulla strada per Gattaia in cattive condizioni. L’intervento di ripristino è in programma da circa due anni ed è già finanziato da circa un anno, purtroppo a tutt’oggi manca il progetto esecutivo. Questo nonostante le pressanti richieste dei cittadini e le ripetute garanzie d’intervento "a breve" da parte dell’amministrazione comunale. Non sta a noi individuare le cause spe-cifiche di questo andamento ma ritengo che sia nostro com-pito, assieme a tutte le forze politiche che compongono Coalizione Democratica, quello di essere di stimolo e di supporto con idee affinché queste situazioni non debbano più accadere. Certo è che è dovere dell’amministrazione comunale venirne a capo.

Alla luce di quanto detto come valutate il vostro ruolo nella maggioranza, ed in particolare quello del vostro assessore Emanuele Alessi?

Facciamo parte integrante della maggioranza che sostie-ne questa amministrazione ma non abbiamo mai avuto pro-blemi o reticenze ad indicarne i limiti e a suggerire possibili soluzioni. Lo abbiamo fatto quando eravamo privi di rap-presentanza in Giunta, lo fac-ciamo anche ora che siamo rappresentati dal vicesindaco. Non c’è dubbio che l’innesto di Emanuele Alessi nella Giunta, avvenuto circa un anno fa, ha dato i suoi frutti in modo particolare nei settori di sua competenza: primo tra tut-ti i servizi sociali ma non se-condariamente la protezione civile, deleghe che prima dell'arrivo del nostro rappre-sentante non erano assegnate, e la partecipazione. La presenza di un nostro valido as-sessore, che si impegna a tem-po pieno e si prende a cuore le varie situazioni, fa la differenza. I giudizi che raccogliamo tra la gente sono molto positi-vi. Tuttavia i problemi a cui accennavo prima restano e ciò nonostante l’impegno nostro e di tutta la coalizione che in più occasioni lo ha fatto presente alla Giunta. Noi comunque insistiamo perché siamo convinti di fare un servizio ai cittadini di Vicchio e perché pensia-mo l’impegno di oggi in prospettiva di una migliore amministrazione nel domani.

Il 2004 è vicino quali sono secondo te le prospettive dell’Ulivo a Vicchio?

Fin dalla sua nascita la Margherita si è data l’obiettivo dell’Ulivo come scelta strategica. Il nostro contributo in seno a Coalizione Democratica ha sempre avuto questa mira e, grazie all’impegno di tutti i partiti della coalizione, cominciamo a vedere i primi frutti.

In questo senso sarà fonda-mentale anche lo sviluppo del lavoro della federazione dell’Ulivo che nel vostro paese sta muovendo i primi passi e, anche se in modi diversi, ha avuto l’appoggio dell’opposizione di sinistra?

L’idea, promossa da Coalizione Democratica, di fare a Vicchio una "federazione dell’Ulivo" ha avuto sviluppi importanti al punto che Rifon-dazione Comunista e l’Associazione Apertamente, che attualmente sono all’opposizione in Consiglio Comunale, hanno iniziato un percorso di dialogo e confronto basato finalmente sulle cose da fare per il futuro di Vicchio piuttosto che sulle polemiche del passato. E' una situazione che apre prospettive molto interessanti in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. Non nascondiamo le difficoltà cui probabilmente andremo incontro, ma crediamo che almeno l’inizio del cammino sia stato positivo. Crediamo inol-tre di farci interpreti di una crescente richiesta dei cittadi-ni di Vicchio: costruire per Il futuro un’amministrazione che, in continuità, sappia fare tesoro dei risultati positivi raggiunti, ma che sappia anche darsi una buona dose di rinnovamento nei metodi per rispondere meglio alle sfide che il futuro ci pone di fronte. E noi siamo pronti a dare il nostro contributo...

 

 

Ulivo inizia un dialogo con Rifondazione

Giuliana Cantini

Si riapre a Vicchio il dialogo politico fra le forze di centro sinistra? Sembra proprio che sia così a giudicare dalla nota congiunta dei partiti della federazione dell'Ulivo e di Rifondazione comunista. Ripercorrendo velocemente gli ultimi sviluppi della situazione politica vicchiese sembra proprio che ci sia un riavvicinamento tra le varie forze di sinistra: la scorsa estate i partiti di maggioranza proposero di realizzare a Vicchio una vera e propria federazione dell'Ulivo all'appello rispose Apertamente e non Rifondazione che però nel mese di novembre si aprì al confronto. Nel volantino diffuso per informare della decisione Rifondazione chiarì di essere più propensa alla creazione di una sinistra alternativa e per questo non in sintonia con l'attuale amministrazione "questo però - affermarono gli esponenti del partito - non ci impedisce di coltivare il confronto con le altre forze politiche, di cercare di superare gli ostacoli". Dopo questa proposta di Rifondazione sono iniziate le trattative che sono sfociate in una nota congiunta nella quale si afferma che

"l'iniziativa dei partiti dell'Ulivo di Vicchio di aprire un confronto con tutte le realtà politiche e sociali del paese ha avuto importanti risposte. Sulla base di queste risposte è stato avviato un percorso politico -prosegue il documento- che ha lo scopo di verificare se vi siano le condizioni per costruire a Vicchio un accordo sui programmi, sui metodi di lavoro e sulle candidature in vista delle elezioni comunali del prossimo anno".

Dunque l'apertura di Rifondazione ha portato i suoi frutti: il partito di sinistra dialogherà con i soggetti impegnati nella costituzione della Federazione dell'Ulivo ovvero i DS, Margherita, SDI, Comunisti Italiani e l'associazione Apertamente. "Il percorso - spiegano i partiti - si svolgerà nella massima trasparenza passerà attraverso momenti di approfondito confronto pubblico con la cittadinanza e col mondo associativo del paese a cui tutti sono invitati fin da ora a partecipare". Per il momento nessun esponente politico vuole aggiungere altro rispetto ai concetti contenuti nel documento anche perché per il momento gli incontri sono stati solo due e ancora non si è discusso di programmi ed idee.

 

Amministrative 2004, sinistra unita?

7/12/2002

Coalizione Democratica chiama, Rifondazíone Comunista risponde

Gianmaria Parrotta

Dopo un ampio dibattito, il Circolo "A. Gramsci " di Vicchio ha deciso di aderire alla proposta di Coalizione Democratica, tesa a coinvolgere le varie forze di sinistra e di centro del paese, in vista delle elezioni amministrative del 2004. Per palesare la disponibilità di aderire alla coalizione, Rifondazione Comunista ha diffuso anche un comunicato stampa con il quale, come ci spiega Simone Ciucchi, si intende specificare la posizione del partito di Vicchio: "Ci hanno chiamato per presentarsi insieme alle prossime elezioni. Con questo comunicato noi diamo la nostra disponibilità e mettiamo le nostre carte in tavola: accettiamo il confronto ma senza cedere su alcuni nodi fondamentali; poi starà a loro, di conseguenza, risponderci. D'altronde il Social forum Europeo di Firenze è stata una tappa importante: sembra che su certi punti qualcuno stia tornando sui suoi passi; quell'appuntamento ha segnato un certo riallineamento della sinistra anche su questioni collegabili all'ambito locale. Vogliamo sapere quali saranno le risposte concrete di Coalizione Democratica alle nostre posizioni".

Come si può leggere nel comunicato di Rifondazione, i punti in questione sono soprattutto le "privatizzazioni e la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative, argomenti che hanno visto l'adesione anche dei DS e del mondo cattolico".

Alle parole, però, dovranno seguire i fatti: "Per questi motivi - citiamo ancora il comunicato stampa - diciamo si al confronto: cercheremo di fare in modo che il dibattito sia trasparente; lo imposteremo sui problemi immediati e sulle scelte politiche di fondo".

Rifondazione rifiuta quindi di sedersi a un tavolo di trattative e di confronto se questo sarà solo "un modo per metterci il bavaglio", ricorda di essere il secondo partito di Vicchio con il 18% dei voti e ribadisce comunque come "non si trovi affatto in sintonia con l'attuale amministrazione comunale" e le sue scelte.

I prossimi mesi ci diranno se il tentativo di Coalizione Democratica di unire le forze della sinistra vicchiese produrrà qualche risultato o si arenerà su uno dei problemi politici sollevati oggi da Rifondazione.