Art. 42 Modalità di partecipazione
1.Interrogazioni
Chiunque, singolo o
associato, può rivolgere al Sindaco interrogazioni in merito a specifici
problemi o aspetti dell’attività amministrativa.
La risposta
all’interrogazione deve essere motivata e resa entro trenta giorni dalla
stessa.
2.Petizioni
Chiunque, anche se non
residente nel territorio comunale, può rivolgersi agli organi
dell’Amministrazione per sollecitarne l’intervento su questioni di
interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva.
La raccolta di adesione
alla petizione può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo
comprendente le richieste che sono rivolte all’Amministrazione con la
sola indicazione del domicilio dei sottoscrittori.
La petizione è rivolta
al Sindaco, il quale, entro quindici giorni, la assegna in esame
all’organo competente e ne invia copia
ai gruppi presenti in Consiglio Comunale.
Se la petizione è
sottoscritta da almeno duecento persone, l’organo competente deve
pronunciarsi in merito entro trenta giorni dal ricevimento.
Il contenuto della
decisione dell’organo competente, unitamente al testo della petizione,
è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e comunque in
modo tale da permetterne la conoscenza a tutti i firmatari del territorio
del Comune. Copia viene inviata ai gruppi Consiliari.
Se la petizione è
sottoscritta da almeno mille persone, ciascun Consigliere Comunale può
richiedere, con apposita istanza rivolta al presidente del Consiglio
Comunale, che il testo della petizione venga posto in discussione nella
prima seduta utile di Consiglio.
3.Proposte
Le singole persone, le
organizzazioni sindacali, gli organismi rappresentativi degli
imprenditori, le associazioni ed i comitati esercitano l’iniziativa in
ordine agli atti di
competenza del Consiglio Comunale, presentando una proposta di
deliberazione redatta in articoli separati ed accompagnati da una
relazione illustrativa che rechi non meno di tremilacinquecento
sottoscrizioni raccolte nelle forme legali nei tre mesi precedenti al
deposito.
Il Sindaco, ottenuto il
parere dei responsabili dei servizi interessati, trasmette le proposte,
unitamente ai pareri, alla Presidenza del Consiglio entro trenta giorni
dal ricevimento.
Il Presidente informa
tempestivamente la conferenza dei Capigruppo, che può sentire i
proponenti e per essi il primo firmatario. Il Consiglio Comunale deve
adottare le proprie determinazioni, in via formale, entro novanta giorni
dal ricevimento delle proposte da parte del Sindaco.
Le determinazioni di cui
al comma precedente sono pubblicate negli appositi spazi e sono comunicate
formalmente al primo firmatario delle persone.
4.Consultazioni
Il Sindaco autonomamente
o su proposta del Consiglio Comunale può indire consultazioni della
popolazione allo scopo di acquisire pareri e proposte in merito
all’attività amministrativa.
Le forme di tali
consultazioni sono stabilite in
apposito Regolamento.
5.Referendum
Nell’ambito del Comune
possono essere indetti referendum popolari di tipo consultivo, propositivo
e abrogativo su materie di esclusiva competenza locale. I referendum
consultivi sono intesi a sollecitare pareri ed orientamenti su iniziative
che l’Amministrazione intende intraprendere.I referendum propositivi
sono intesi a proporre l’inserimento nell’ordinamento comunale di
nuove norme statutarie o regolamentari ovvero l’adozione di atti
amministrativi generali non comportanti spese.
I referendum abrogativi
sono intesi a deliberare l’abrogazione totale o parziale di norme
regolamentari o per revocare atti amministrativi a contenuto generale.
Non è ammesso
referendum abrogativo per i seguenti provvedimenti
amministrativi:provvedimenti riguardanti elezioni; nomine, decadenze e
revoche; provvedimenti riguardanti tributi e tariffe; provvedimenti
riguardanti il bilancio;provvedimenti riguardanti lo Statuto e i
Regolamenti comunali;provvedimenti riguardanti il PRG
e gli strumenti urbanistici attuativi;provvedimenti riguardanti
l’organizzazione dei servizi e
le piante organiche;provvedimenti riguardanti l’affidamento di servizi a
gestori pubblici o privati ovvero lo scioglimento delle società
partecipate o aziende consortili.
Hanno diritto a
partecipare al referendum
tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune da almeno sei
mesi.
La proposte del
referendum si intende approvata se alla votazione ha partecipato la
maggioranza degli aventi diritto e si è raggiunta la maggioranza dei voti
validi espressi.
Resta esclusa la
possibilità di indire referendum su una materia già oggetto di
referendum nell’ultimo quinquennio.
Il referendum è indetto
dal Sindaco a seguito di
deliberazione del Consiglio Comunale assunta a maggioranza assoluta dai
consiglieri assegnata, computando il Sindaco, oppure su iniziativa di
almeno cinquemila elettori legalmente identificati con firme depositate
presso la Segreteria Generale del Comune ed accompagnate dal quesito da
sottoporre agli elettori e da una relazione illustrativa.
Il quesito da sottoporre
agli elettori deve essere di immediata comprensione tale comunque da non
generare equivoci.
Le modalità di
attuazione sono determinate con apposito regolamento adottato dal
Consiglio Comunale a maggioranza assoluta dei Consiglieri, computando il
Sindaco.
Il Consiglio comunale
deve prendere atto del risultato delle consultazioni referendarie entro
trenta giorni dalla proclamazione dei risultati e provvedere con atto
formale in merito all’oggetto delle stesse.
Il Consiglio Comunale e la Giunta non possono assumere decisioni
contrastanti con l’esito referendario.