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A BARI MANCA
 ancora...
IL DIFENSORE CIVICO

gennaio 2003                                            Carlo Paolini

Bari è una delle poche grandi città italiane ed europee che non ha ancora il DIFENSORE CIVICO!

Con l’istituzione di questa figura probabilmente non sarebbero state scritte alcune brutte pagine della storia più recente della nostra città!

Per esempio:

avremmo avuto uno scempio urbanistico come quello di Punta Perotti, un complesso di palazzoni costruiti sul Lungomare di Bari, sfruttando – come afferma l’urbanista Dino Borri - le smagliature offerte da leggi statali e regionali e da comportamenti e interpretazioni locali e comunali permissivi?

 avremmo una città ancora priva del Piano Urbano del Traffico?

sarebbero ancora inascoltati cittadini del quartiere Japigia che contestano  la soluzione  scelta del Nodo Ferroviario, che li dividerà per sempre dal mare?

sarebbero ancora in piedi i tentativi  da parte del Sindaco di edificare sui suoli contaminati dall’amianto dell’ex Fibronit o dell’ex Gazometro le cui sostanze velenose hanno già causato la morte per cancro di tante persone?

avremmo ancora una qualità dell’aria fra le peggiori d’Italia, come dalle indagini dell’Istituto nazionale dell’Ambiente del C.N.R?

sarebbe costantemente Bari inserite fra le ultime città italiane nella graduatoria per la vivibilità urbana ( vedi le annuali inchieste del Sole 24ore)?

Domande a cui bisogna pur cominciare a dare un risposta.

EPPURE BARI E' STATA LA PRIMA CITTA'...

Eppure Bari è stata la prima città con 44 articoli ( più cinque norme transitorie) a dotarsi dello Statuto comunale.

Era il 15 luglio del 1991 quando il  Sindaco del tempo, Nicola Dalfino,  con tutti i consiglieri comunali, gli assessori, il segretario generale approvarono all’unanimità in forma solenne e in piedi lo Statuto comunale.

L’art. 13 dello Statuto del 1991 istituiva l’Ufficio del Difensore Civico e l’art. 3 delle disposizioni transitorie così recitava: “ 1. – La procedura per la prima elezione del Difensore civico sarà espletata entro tre mesi dall’entrata in vigore dello Statuto.”

Certamente la immatura scomparsa di Dalfino ha frenato il processo di realizzazione di uno Statuto fortemente voluto dalla sua sensibilità politica.

Ha prevalso, infatti, nella città a tutti i livelli una cultura di destra che ha letteralmente strappato la portata innovativa e democratica della carta costituzionale comunale! Sono passati non tre mesi ma 12 anni e quella norma non è stata mai realizzata.

Ci fu un tentativo nella passata amministrazione - sempre guidata dall’attuale Sindaco con un governo di destra - di eleggere il Difensore Civico secondo le norme statutarie e del Regolamento. Fu questo – in verità - una meschina manovra di risolvere una crisi di potere all’interno della maggioranza piuttosto che una reale volontà politica di istituire tale Ufficio. Com’era prevedibile, tutto naufragò nel momento i cui la destra barese, maggioranza in consiglio Comunale, ritrovò le coordinate del proprio assetto governativo della città. 

21 dicembre 2000: il nuovo testo dello Statuto della Città

A seguito della riforma elettorale con l’elezione diretta del Sindaco da parte dei cittadini elettori, il Consiglio Comunale ha approvato nella seduta del 21 dicembre 2000 il nuovo testo dello Statuto Comunale che è stato pubblicato all’Albo Pretorio  del Comune dal 27.3.2001 al 26.4.2001 e sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia in data 20.3.2001. Dal 27  maggio 2001 è in vigore, abrogando le norme regolamentari incompatibili con il nuovo testo.

Il nuovo statuto fa un ulteriore passo avanti rispetto al vecchio: prevede infatti - nel Titolo IV:  Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini - oltre al Difensore Civico anche il Tutore Civico dell’Infanzia, il Consiglio Comunale dei ragazzi, le Consulte ( organismi di partecipazione rappresentative di libere forme associative, organizzazioni del volontariato, categorie professionali ed economiche, organizzazioni sindacali, Enti, Istituzioni).

Il nuovo Statuto prevede anche le modalità di partecipazione dei cittadini in modo ancora più articolato attraverso gli istituti delle interrogazioni, delle petizioni,delle proposte, delle consultazioni, dei referendum: tutti strumenti proiettati verso il conseguimento della democrazia compiuta.

A DISTANZA DI TRE ANNI. ..LE NORME SONO ANCORA DISATTESE!

Anche le norme del nuovo Statuto, come quelle vecchie, prevedono una sessione straordinaria del Consiglio Comunale per la verifica della sua attuazione entro un anno dell’entrata in vigore ( e quindi entro il 26 aprile 2002).

Siamo nel 2003 e tali norme, come fu per le vecchie e come consuetudine nella politica barese degli ultimi anni, sono ancora semplici e solo parole cartacee!

L’importanza dell’Ufficio del Difensore Civico è sottolineata dal fatto che:

i cittadini e le cittadine residenti, ancorché non elettori, che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età;

 i cittadini non residenti ma che nel Comune esercitino la propria attività di lavoro o di studio;

 gli stranieri e gli apolidi residenti nel Comune;

oltre che i cittadini iscritti nelle liste elettorali

vi si  possono rivolgere gratuitamente in quanto titolari del diritto di partecipazione ( art. 35 dello Statuto).

Adeguando l’attuale Regolamento di attuazione del difensore civico  alle norme del nuovo Statuto si può almeno predisporre la elezione del Difensore Civico per il prossimo rinnovato Consiglio Comunale ( estate 2004). Bisogna convincersi che realizzare l’istituzione del difensore civico alla fine vuol dire semplicemente avere la porta aperta verso l’Amministrazione.

Ma per far questo, forse più che nel Consiglio Comunale attuale, dobbiamo confidare probabilmente sull’ambizione dei cittadini e delle cittadine baresi desiderosi di sentirsi a pieno titolo democratici ed europei, capaci di isolare quella cultura di destra che di fatto blocca qualsiasi processo di sviluppo democratico della città: un’azione coordinata e decisa onde imporre al Consiglio Comunale la stesura di tutti i regolamenti di attuazione delle singole parti statutarie.

Per far questo Bari ha bisogno di  rappresentanti istituzionali comunali che, a prescindere dalla loro collocazione geo-politica, siano testimoni di un radicale rinnovamento democratico del modo di fare politica nel territorio.

Basta collegarsi al sito internet del Comune di Bari per comprendere in quale considerazione ricade la trasparenza degli atti: non c’è traccia alcuna né dello Statuto né dei regolamenti di attuazione ( quei pochi che ci sono, se….. ci sono).

Cominciamo a  provarci noi dell’Arca  con la pubblicazione- nel nostro sito - del testo degli Istituti di Partecipazione dei cittadini previsti dallo Statuto.