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DA UN’IDEA
DI CITTA’

IL FUTURO
DI BARI

FORUM

I incontro:
DALLA BARI DI OGGI ALLA BARI DI DOMANI
28 febbraio 2003

Carlo Paolini, portavoce dell’ARCA, introducendo l’incontro ha detto che “ questo II Forum dell’Arca intende riprendere le riflessioni e le proposte del primo Forum (21 aprile/31 ottobre 1998), rivedendole alla luce dei cambiamenti della nostra realtà territoriale.

Questo primo incontro vuole ri-aprire lo scenario, sollevando interrogativi e lanciando provocazioni utili a discutere tra noi cittadini sulla “città che vogliamo”, su qual è la nostra IDEA DI CITTA’.

E’ questa infatti una delle carenze maggiori dell’attuale amministrazione di centro-destra e non solo: la mancanza di una visione strategica, di un progetto complessivo, di un’idea generale e condivisa di città, di quale significato e direzione debba prendere il suo sviluppo, per migliorare la qualità della vita di noi cittadini, stritolati dal caos e dall’inquinamento da traffico, impauriti dalle emergenze ambientali (ex-Fibronit, Gasometro, Stanic), stanchi di vedere lo scempio del nostro territorio urbano, vittima di speculazioni edilizie, sempre più arroganti e colossali (Punta Perotti e non solo!)”. 

Carlo Paolini ha poi presentato il prof. Enzo Persichella, sociologo dell’Università di Bari, il quale parte dalla “fotografia” attuale della nostra realtà cittadina per disegnare – e non in astratto – la ‘Città metropolitana’, secondo la recente riforma del titolo V della nostra Costituzione” .

Prof. ENZO PERSICHELLA
DALLA BARI DI OGGI ALLA BARI DI DOMANI

“Occorre ripensare lo sviluppo del territorio barese, partendo da un serio esame, sia della perdita da parte del capoluogo delle sue funzioni tradizionali, sia, contestualmente, delle nuove funzioni economiche, sociali e culturali che gli si possono e debbono realisticamente riconoscere e assegnare”.

Questo il punto di partenza dell’analisi che Enzo Persichella (al centro nella foto, con Carlo Paolini e Silvana Grilli) ha sviluppato nell’incontro introduttivo, parlando e ragionando subito in termini di “sistema metropolitano” e non già soltanto di “sistema città”: questo significa ripensare l’ottica complessiva con cui si guarda alla città – con le sue periferie - per governarla con una logica di sistema.

Esiste già in realtà una rete di flussi e di rapporti, di scambi e di collegamenti intensi tra i comuni limitrofi e il capoluogo, scambi e relazioni che – essendo spontanei - generano spesso interferenze o invasioni di campo: basta considerare nell’insieme gli andamenti di popolazione (che diminuisce nel capoluogo, mentre aumenta nell’area metropolitana), le dinamiche abitative (20.000 abitazioni non occupate ed il business delle abitazioni date in fitto agli studenti) e quelle edilizie di Bari città e delle corone dei comuni confinanti.

Solo ampliando lo sguardo, si possono cogliere le articolazioni funzionali e si possono gerarchizzare le questioni di governo, di riqualificazione e di sviluppo del territorio complessivo.

Oggi nulla di importante per il benessere della popolazione (sanità, sviluppo industriale, reti di comunicazione, distribuzione commerciale, difesa dell’ambiente, smaltimento dei rifiuti, espansione edilizia, cultura e formazione superiore) appare seriamente programmabile e gestibile, continuando a ragionare nei termini angusti della singola unità comunale.

Ma nella mentalità dei nostri politici e amministratori è completamente assente l’idea stessa di governo cooperativo di un territorio composto di più comuni!

I pochi e sporadici atti che portano il segno della concertazione a dimensione sovracomunale sono stati compiuti quasi per “dovere d’ufficio”, come fastidiosi adempimenti di legge, senza il coinvolgimento del Consiglio comunale e delle Circoscrizioni.

Bari è in ritardo rispetto alle altre città metropolitane e il continuo rinvio dell’avvio della costruzione della città metropolitana non può che provocare danni alle popolazioni interessate.

E le periferie baresi? “Anonime, senza identità, insopportabilmente prive di qualità sociale, non-luoghi incupiti, focolai di senso di emarginazione e di estraneità”: Barisecondo Persichella - è una città “di” periferie ed è opportuno pensare – per il loro recupero e risanamento - a talune delle più estese ed importanti di esse come a nuove municipalità, che si integrino anche con altri comuni: il quartiere San Paolo con il comune di Modugno, tanto per fare un esempio.

Secondo questo schema di ragionamento, la bozza di revisione del Regolamento sul decentramento amministrativo non sembra muovere verso la direzione indicata, anzi appare ancora schiacciata sulla vecchia logica delle attuali Circoscrizioni.

Sono dunque tante le ragioni per promuovere (anche da parte dell’opposizione) la nascita di un organismo - una sorta di Conferenza metropolitana - formato da quelle amministrazioni che avvertono l’esigenza di affrontare collegialmente tematiche di interesse comune, come il risanamento ed il recupero ambientale, non solo del capoluogo ma della complessiva conurbazione urbana barese.

Il prof. Enzo Persichella ha poi fornito altri spunti interessanti per un ragionamento e un’analisi utili a costruire un Programma per l’area di Bari, a cominciare dall’urbanistica, dalla mobilità e dall’ambiente e toccando poi anche tematiche, da approfondire negli incontri successivi, come la provincializzazione della nostra università in cui sono diminuiti gli studenti stranieri, l’alegalità diffusa, la devianza e i problemi di sicurezza dei cittadini, il welfare comunale, la condizione giovanile, le questioni della formazione – come motore di sviluppo - e del rapporto tra istruzione e apparato produttivo.