Fig. 1: maschera in osso della tomba 520 di Fossa (AQ)
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Nella
terza sezione della mostra - L'età del Diritto - è possibile seguire
le trasformazioni delle antiche popolazioni abruzzesi causate dalle
preponderanti influenze culturali sociali e politiche portate dalla
incipiente romanizzazione del territorio. Il radicale cambiamento che si
verifica nel tessuto umano, appare, almeno agli inizi, mitigato dalla
voglia di mantenere vive le antiche tradizioni dei padri continuando ad
utilizzare (per gli esempi a noi più vicini) le stesse necropoli (Bazzano,
Campovalano, Fossa), gli stessi luoghi di culto (santuario italico di
Luco dei Marsi, grotta
Di Ciccio Felice), gli stessi insediamenti (Monte di Cerro-Aveia). Per quanto riguarda i reperti esposti in questa sezione della mostra, nelle vetrine è possibile ammirare le raffinate raffigurazioni plastiche, in osso lavorato, che decoravano i letti funebri rinvenuti, insieme a vasellame e ad altri oggetti di corredo, nelle sepolture gentilizie delle necropoli di Bazzano e di Fossa (prima vetrina). Nella seconda vetrina trovano posto ex votis fittili dalla stipe votiva di grotta Maritza di Ortucchio, due elmi e un cinturone in bronzo da Castelvecchio Subequo e (in basso) alcuni reperti di età augustea (vasellame in ceramica sigillata, balsamari in vetro, ecc.). L'apparato espositivo è completato da una statua acefala di togato rinvenuta in modo fortuito ad Alba Fucens, da un sarcofago in pietra da Collarmele e da un blocco in opera quadrata, decorato con una scena di uccellagione in bassorilievo, riutilizzato nei livelli di fondazione di un mulino altomedievale scavato in prossimità del Museo di Preistoria. |
Necropoli di Bazzano e di Fossa
Letti in osso
Altri reperti |