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Nome sito: Madonna degli Angeli
Comune: Tocco da Casauria
Provincia: Pescara
Tipologia: insediamento
Datazione: età del Bronzo finale
InsediamentoVisitabileRaggiungibile in auto
Importante sito archeologico conosciuto a partire dalla fine degli  anni '60 grazie agli  scavi condotti dall'Università di Pisa che portarono alla luce diverse strutture abitative databili all'età del Bronzo finale.

Storia delle ricerche
Agli inizi del 1968 mentre si effettuavano lavori agricoli nella tenuta della famiglia De Pompeis vennero alla luce frammenti ceramici riconosciuti come appartenenti all’età protostorica. Ricerche più estese rivelarono la esistenza di ulteriori affioramenti di materiale archeologico, tanto da permettere una iniziale delimitazione dell’area e un suo inquadramento come insediamento utilizzato a scopo abitativo durante l’età dei metalli. La prima indagine archeologica sistematica fu effettuata sul lato N-E del terrazzo in prossimità del suo ciglio; lo scavo condotto da C. de Pompeis e G.B. Leopardi portò alla luce resti attribuibili ad almeno tre strutture abitative (capanne 1-2-3). Negli anni seguenti nuovi scavi furono condotti dall’Università di Pisa.

Il nuovo intervento di scavo
Nel maggio 2000, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo, il Comune di Pescara, e il "Museo delle Genti d’Abruzzo" di Pescara, è stato possibile riprendere le ricerche archeologiche nel villaggio protostorico di Madonna degli Angeli sotto la direzione di Vincenzo d’Ercole. Il nuovo saggio di scavo, realizzato con il personale del Museo di Preistoria di Celano, è stato aperto nei terreni dell’Azienda Agrituristica Madonna degli Angeli, a circa un centinaio di metri ad est del casale principale.

Descrizione dello scavo
Dopo l’asportazione dello strato superficiale di terreno di colore scuro disturbato dai lavori agricoli moderni (il cui spessore variava, a seconda dei punti, dai 40 ai 70 cm) sono cominciate ad emergere complesse situazioni stratigrafiche a testimonianza di più fasi di frequentazione (foto 1).
La prima evidenza strutturale apparsa al di sotto dell’arativo e limitata alla sola area meridionale del saggio di scavo è rappresentata da più livelli pavimentali (foto 3) sovrapposti consistenti in diversi strati di concotto (ovvero terreno limoso-argilloso indurito dall’azione del calore sprigionato dai focolari) che probabilmente dovevano appartenere ad un livello pavimentale (US 6, 7 e 8), più volte restaurato in antico, di una grossa abitazione di forma quadrangolare. Le US 6, 7 e 8 (i livelli pavimentali) poggiavano su uno strato diVeduta dello scavo terreno scuro, quasi nero per il gran numero di carboni di legna contenuto al suo interno, l’US 11, che si estendeva in orizzontale su quasi tutta la superficie indagata. Lo scavo dell’US 11 ha comportato lo smontaggio dei piani pavimentali suddetti (un lembo di essi è stato prelevato mediante "strappo" (esposto nella mostra) e il riconoscimento di ulteriori tracce antropiche: il suo spessore medio era di circa 20 – 25 cm, e alla sua base sono stati individuati più punti di fuoco consistenti in aree carboniose e in un vero e proprio focolare di forma ellittica. Nello strato 32 è stato riconosciuto un allineamento di buche di palo (del diametro di circa 30-35 cm per una profondità media di circa 30 cm) scavate ad una distanza regolare: sono queste le tracce di una ulteriore struttura abitativa più antica della precedente. L’esistenza è, inoltre, avvalorata da un livello di crollo (US 61), rinvenuto nel quadrato E 5 e formato da numerosi frammenti di rivestimento parietale che, pur essendo piuttosto distante dall’allineamento di pali, potrebbe costituire ciò che resta di una seconda parete perimetrale Oltre alle evidenze strutturali descritte vanno segnalati i cospicui rinvenimenti di materiale ceramico attribuibile a stoviglie e utensili di uso domestico la cui natura conferma, ulteriormente se mai fosse necessario, l’origine abitativa del contesto indagato. Infatti, tra i numerosi reperti venuti alla luce si segnalano frammenti di recipienti legati alla lavorazione del latte quali i cosiddetti "coperchi di bollitoio", le fuseruole e i pesi da telaio a testimonianza delle attività di filatura della lana; fornelli e alari fittili legati alla cottura dei cibi e al focolare; vasellame di diversa fattura e qualità che va dalle scodelle e tazze destinate al consumo dei cibi fino alle olle usate per la cottura delle vivande e, per finire, i grossi contenitori adoperati per la conservazione delle derrate alimentari. Non mancano oggetti di curiosa natura quali una sorta di disco con foro centrale interpretabile, per ora, come peso da rete.
(s.c.)

Buche di palo
Foto 2: buche di palo

 

 

 

 

Pavimenti sovrapposti
Foto 3: i battuti

 

 

 

 

 

 

Foto 1: veduta dello scavo

 

 

 

Olletta decorata
Foto 4: olletta
con decorazione
plastica

Bibliografia
Giovanni Batttista Leopardi, Claudio de Pompeis, "Un villaggio dell'età del Bronzo finale a Madonna degli Angeli di Tocco Casauria (Pescara)", in Quaderni del Museo delle Tradizioni Popolari Abruzzesi, n. 3. Pescara 1980.
Tiziana Fratini, La protostoria nella Valle del Pescara. 2. Bronzo finale e prima età del Ferro, in Quaderni delle genti d'Abruzzo, n. 25, Pescara 1997
Tiziana Fratini, La protostoria nella Valle del Pescara. 1. Bronzo antico e Bronzo medio-recente, in Quaderni delle genti d'Abruzzo, n. 24, Pescara 1997

Reperti associati

 - Boccale di impasto
 
- Colino troncoconico di impasto
 - Olletta globulare con decorazione plastica
 
- Olla di forma globulare schiacciata
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