25 APRILE

 

GIORNO DELLA LIBERAZIONE dal Nazi Fascismo

Anche quest' anno, nella ricorrenza della Liberazione, siamo tutti invitati a riflettere sul significato del 25 aprile 1945. E' una data lontana nel tempo, ma più che mai vicina alla coscienza dei cittadini che non vogliono e non possono rinunciare a difendere i valori che si sono affermati con la vittoria della Resistenza sugli occupanti nazisti e sui loro alleati fascisti: la libertà, la giustizia, la democrazia, la speranza e l'impegno per la costruzione della convivenza civile e pacifica tra i cittadini e tra i popoli.
Per l'affermazione di questi principi hanno lottato duramente antifascisti e partigiani, pagando un prezzo altissimo di sofferenze e di lutti: la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, li ha recepiti e posti a fondamento della Repubblica. La loro applicazione e le conquiste democratiche del secondo dopoguerra sono costate ancora una lunga, spesso dolorosa serie di lotte sociali e politiche, la cui memoria oggi si cerca di mistificare e di sminuire fino alla cancellazione.
Ricordare degnamente la Resistenza comporta dunque battersi anche oggi per i diritti dei cittadini, dei lavoratori, degli immigrati che legittimamente aspirano alla cittadinanza. Libertà di opinione e uguaglianza riacquistano il valore di obiettivi da riaffermare, di fronte all'offensiva, insieme arrogante e insidiosa, dei gruppi economici e delle concentrazioni di potere che intendono emarginare il dissenso, la dialettica delle idee, lo sviluppo della effettiva partecipazione alle scelte che determinano il destino di tutti noi.
Il ricordo della Resistenza acquista oggi un'ulteriore, drammatica attualità. La guerra in Irak, con il suo carico di orrore e di morte e con le pesanti ipoteche sull'equilibrio internazionale, rischia di alimentare tensioni e nuove, terribili risposte terroristiche. Questa grave situazione ci impone di ritrovare nella memoria uno degli esiti più importanti della lotta partigiana e della sua vittoriosa conclusione il 25 aprile del 1945: la fine della guerra scatenata dalla Germania nazista e dai suoi alleati, in primo luogo l'Italia fascista, e la conquista della pace, premessa e condizione indispensabile per la costruzione di una società più libera e giusta. L'articolo 11 della nostra Costituzione recepisce e afferma questo significato, ripudiando la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. La via della pace è lunga, tortuosa e difficile, ma milioni di cittadini in Italia e nel mondo sono disposti a percorrerla, ritrovando una nuova unità sopra le più diverse opinioni politiche e condizioni sociali, proprio come nella lotta contro il fascismo persone dei più diversi orientamenti seppero superare, in condizioni di eccezionale, drammatica emergenza, le più profonde lacerazioni e i contrasti più radicali, per affermare il diritto a sperare in un mondo migliore e seppero battersi, con le armi nella lotta partigiana e senza armi nella Resistenza civile, perché la speranza cominciasse a tradursi nella realtà. Anche oggi siamo chiamati a operare una scelta, questa volta tra il ricorso alla forza e la ricerca della convivenza civile e di una società più giusta, tra la guerra e la pace, e tra la pacificazione imposta dalle armi e quella faticosamente costruita, giorno per giorno, dalle donne e dagli uomini di buona volontà. By Umby

 

Grazie per l’attenzione.

Umberto Evangelisti

25 APRILE, GIORNO DELLA LIBERAZIONE

 

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Ultimo aggiornamento: 22-04-05

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