La Costruzione Logica del Mondo (Der
logische Aufbau der Welt) occupò Carnap fin dal 1922,
ed era già terminato nel 1925, ma uscì soltanto
nel 1928. Come abbiamo visto, si tratta degli anni in cui il
Circolo di Vienna si formava e consolidava sotto l'influenza
di Moritz Schlick. Der logische Aufbau der Welt è
tradotto normalmente "la costruzione logica del mondo".
Non c'è nulla di strano in questo, Aufbau significa
proprio "costruzione". Tuttavia è curioso che
Carnap non usi mai "costruzione" nel testo dove ce
l'aspetteremmo, bensì costituzione: L'Aufbau
tratta infatti della teoria della costituzione (Konstitutionstheorie),
e lo scopo è l'edificazione (costruzione) di un
sistema (logica) di concetti della realtà
(mondo). E inizialmente, come si sa da una lettera a Moritz
Schlick, il volume doveva intitolarsi "Dal caos alla
realtà" (1924), poi "Teoria della Costituzione".
Perché alla fine Carnap sceglie di chiamarlo così?
Secondo un'affascinante ipotesi recentemente avanzata da Peter Galison, il motivo non
è interno al contenuto del libro, ma, per così
dire, socio-politico. Aufbau è infatti una parola-chiave
della storia culturale della contemporaneità il cui afflato
oggi si è perso, e che non tradisce più ormai i
connotati socio-politici che aveva in quel contesto. E' utile
dunque osservare che nel mondo di lingua tedesca tra la fine
della Prima Guerra Mondiale e il periodo immediatamente seguente
la seconda guerra mondiale, quasi cento periodici e libri collettanei
avevano la parola Aufbau nel titolo. In generale l'idea
associata era quella dell'ascesadi un nuovo mondodal caos e dalla distruzione della Grande Guerra e più
specificamente dall'ignominia e dalla devastazione della sconfitta
tedesca" (Galison, p. 75). Quello che si proponeva era una
rottura con il passato, una costruzione non basata
sulle precedenti, una profonda convinzione che il nuovo Aufbau
non potesse essere superficiale. In particolare tra
il 1919 e il 1927 la nuova struttura che doveva sorgere dalle
macerie avrebbe dovuto avere (nella maggior parte dei casi) un
carattere socialista, internazionalista, pratico, profondamente
scientifico e tecnologico, diretta non solo al cambiamento politico,
ma anche alla trasformazione della cultura, dell'educazione,
dell'architettura e dei nostri modi-guida di pensare. Così
Carnap chiamò il suo libro in modo da suggerire immediatamente
questo complesso di associazioni architettoniche, politiche e
filosofiche, e in modo da attrarre molta più attenzione
di pubblico e di critica. Nel farlo seguì un suggerimento
di Moritz Schlick, che in una lettera del gennaio 1928, gli propose
di cambiare il titolo da Teoria della Costituzione in
La Costruzione Logica del Mondo.
Scopo e composizione dell'Aufbau
Lo scopo dell'Aufbau èla
«costruzione di un sistema logico-conoscitivo di oggetti
o concetti il
sistema di costituzione» (§1) - e si intende
qui di tutti i concetti della scienza, vista come unificata, dato il
fatto che esiste un unico campo di oggetti (§4) -in cui
i concetti in questione siano derivati (costituiti) da
certi concetti fondamentali in modo che, in questa struttura,
pari a un «albero genealogico dei concetti», ognuno
di essi trovi il suo posto determinato. Il presupposto metodologico
di fondo è che una tale costruzione sia possibile.
La costruzione parte da una base nel «campo
psichico proprio»(§§64-66), ossia da esperienzeo vissuti elementari (Elementarerlebnisse)
privati, di un soggetto. Gli elementi della base sono unità
globali inanalizzate; esse, pur non essendo elementi atomici
nel senso di individui semplici, sono comunque analizzabili grazie
a un particolare
e complicato procedimento, detto da Carnap "quasi-analisi"
(§67-74): essi sono dunque quasi-analizzabili.
Nel sistema i vissuti elementari stanno a
due a due in una relazione presa come concetto fondamentale
del sistema, il Ricordo di Similarità (Er)
(§78). Tramite la quasi-analisi i vissuti elementari sono
divisi in classi di qualità (l'avere ad es. una
macchia blu nel campo visivo, §81) e poi in classi di
senso (visivo, uditivo etc. §85). Le classi di senso
sono distinte sulla base delle dimensionalità loro
proprie: il campo visivo è l'unico ad avere cinque dimensioni
(§86). Poi viene distinto lo sottospazio tridimensionale
del colore (saturazione, intensità e tonalità
cromatica) dal sottospazio bidimensionale dei luoghi del
campo visivo (§§88-89). Si costituiscono di seguito
le sensazioni concrete di colore (§§90-93).
A questo punto Carnap passa dal campo psichico proprio o autopsicologico
al mondo esterno o campo fisico, mediante la proiezione
delle sensazioni di colore su oggetti nello spazio tridimensionale
a cui corrispondono (§94, §§125-128). Il passo
successivo consiste nella costituzione degli altri individui
con le loro esperienze private (§§145-148).
Cosa significa ridurre?
Nell'Aufbau le nozioni-chiave di costituzione
e riduzione sono così fissate - a si dice
ridotto a b e c o, equivalentemente, costituito
(a partire) da b e c se e solo se è fissata
una regola generale di traduzione che indichi come in
ogni caso particolare si deve trasformare un asserto intorno
ad a per ottenere un asserto intorno a b e c (§2). Bene,
perché dovrebbe importarmi di avere regole del genere?
Strategie riduzioniste
Supponiamo di avere una teoria T di qualunque
tipo che penso come vera e desiderabile, e supponiamo anche che
T abbia aspetti non soddisfacenti: posso essere insoddisfatta
del linguaggio con cui opero, del fatto che magari non si sa
bene di che cosa essa in realtà parli, quali siano
cioè gli enti di cui si occupa, o della poca chiarezza
riguardo alle sue assunzioni, presupposti, requisiti di fondo.
Prendiamo ad esempio un termine C
del (linguaggio della) teoria, che indica un concetto, o anche
un insieme di asserti T che riguardino il concetto [C]. Noi sappiamo
(crediamo , riteniamo) che T è vera. Bene, supponiamo
ora che [C] indichi un concetto oscuro, scomodo, controintuitivo
o simili, come la radice quadrata di -1 o un numero immaginario,
e che quindi sarebbe meglio non far uso del termine C:
tuttavia l'avere a disposizione la teoria T ci sembra indispensabile.
Se la teoria T è tutto quello che ci importa mantenere
rispetto a [C], però, possiamo fare quel che segue. Prendiamo
un concetto [C*] che sia legittimo (ossia derivato da concetti
ammissibili, chiari o comodi, "innocui", con mezzi
che ne preservino la legittimità) e tale che, quando [C*]
è interpretato come significato di C, quel che
T dice risulti vero. Dunque quel che abbiamo è ora una
teoria T* che si spera più chiara, desiderabile o innocua
di T.
Un motivo simile spinse a ridurre la teoria
dei numeri complessi a quella dei reali, poi a quella dei razionali
e via dicendo. Si definiscono cioè i termini primitivi
di T sulla base di quelli di T*, poi dimostro gli assiomi di
T come tradotti secondo le definizioni date sulla base degli
assiomi di T* (Hamilton, numeri immaginari ridotti a coppie ordinati
di numerio reali).
Questa appena descritta è una strategia
riduzionista (ripresa dal bel libro di Alberto
J. Coffa). L'intero programma logicista (Frege, Russell)
era un programma di riduzione della matematica alla logica.
A un certo punto si pensò di applicare questo modello
riduzionista all'epistemologia, cosicché una certa teoria
L* sarebbe stata per il nostro insieme di conoscenza per il mondo
esterno quello che la logica era stata per la matematica, e in
questo caso la base - ossia gli elementi primitivi della
teoria - dovevano essere non soltanto puramente logici, ma dovevano
contenere un certo fissato insieme di dati empirici.
Osserviamo che se questo vale per Russell
e la sua Conoscenza del mondo esterno, ma non deve necessariamente
valere per Carnap, per il quale il problema della base, come
vedremo, non era legato alla soluzione del problema della certezza
della conoscenza.
Leggende"analitiche"
e verità "continentali"
L'Aufbau presenta dunque un sistema
di costituzione di concetti scientifici a base fenomenistica
la cui derivazione è possibile grazie all'applicazione
della logica dei Principia Mathematica (teoria degli insiemi,
teoria dei tipi, teoria delle descrizioni e delle relazioni comprese).
Questo ambizioso progetto non è stato letto nella luce
giusta per molto tempo. La critica recente, ad esempio Michael
Friedman in particolare cita Willard
van Orman Quine come esempio di infelice critica dell'Aufbau.
L'immagine che Quine ha contribuito a formare del grandioso sforzo
carnapiano è quella per cui:
l'Aufbau è espressione di un
programma riduzionista di tipo empirista radicale e tradizionale,
di fondazione della conoscenza certa a partire da una base
empiricafenomenistica;
trova il suo ispiratore maggiore nella russelliana
"Conoscenza del mondo esterno", che legge nel 1921,
con la sua base empirica di sense-data (1914),
del cui programma rappresenta la concreta esecuzione;
il progetto è fallimentare perché
la ricostruzione fondazionalista non è consistente:
quando si ricostruisce il mondo fisico il procedimento non è
più basato sulle definizioni esplicite, ma si introducono
termini non riducibili.
Ora se è vero che tutto l'edificio
è esposto in un linguaggio fenomenistico i cui mattoni
possono far pensare agli elementi di Mach, Carnap sostiene
1. che altri sistemi con altre basi sono possibili (§§57-63;
§122; §57; §59§ 62), e che non c'è
alcuna necessità logico-filosofica di scegliere un fondamento
fenomistico; 2. che la base non è formata da sensazioni
concrete atomiche come i sense-data, che invece devono
venir costituite (§93), bensì da sezioni verticali
di un flusso di coscienza in accordo con le ricerche della
psicologia della Gestalt (§67, §75), che non si possono
nemmeno dichiarare "proprie" finché non si costituisca
l'io (§65). Se è vero , di poi, che il motto dell'Aufbau
è la dichiarazione di Russell secondo la quale "sin
dove è possibile si devono sostituire entità inferite
con costruzioni logiche", e se è pur vero che il
progetto fondazionalista è fallimentare come tale, si
noti che 1. l'Aufbaunon presenta un progetto empirista
classico di riduzione a una base fenomenista con l'intento
di fondare così la certezza della conoscenza; 2. nella
scelta della base fenomenista non si riflette una professione
metafisica fenomenista, né Carnap proclama una posizione
di tipo realista, ma ambisce ad essere neutrale nei confronti
di tali posizioni, descritte entrambe come metafisiche.
Ma il punto più importante che queste
considerazioni ancora non mettono in evidenza è:
? qual
è il problema principale con cui l'Aufbau si confronta,
se non è ?
la certezza e il vero fondamento
della nostra conoscenza ?
La critica ha in genere trattato canonicamente
l'Aufbau come l'espressione più alta o diretta
dell'empirismo logico, consona all'approccio del manifesto:
da un lato perché furono pubblicati in successione, dall'altro
perché all'interno del Circolo di Vienna il libro di Carnap
era di fatto presentato come "il quadro entro cui l'analisi
logica è applicata secondo la concezione scientifica del
mondo" (p. 80-1). In altre parole l'immagine dell'Aufbau
presentata da Quine e l'immagine presentata dal manifesto coincidono.
Ma questo, forse, significa soltanto che Quine attaccava i circolisti
e la loro concezione riduzionista attraverso un'immagine dell'Aufbau
che non aveva più molto a che fare con ciò che
l'Aufbau voleva rappresentare quando fu scritto.
Appare più condivisibile
la recente tendenza interpretativa (es. Richardson,
Sauer, Haack,
Friedman, Cirera, Moulines)
secondo la quale se l'Aufbau è un'opera spartiacque,
allora va collocata a coronamento del periodo carnapiano immediatamente
precedente il periodo viennese, e non va vista come esemplificazione
massima del manifesto neopositivista. L'Aufbau si colloca
alla fine di un processo di crescita filosofia tutto interno
a Carnap e in connessione con influenze che a molti piace definire
"continentali", che però di "continentale"
nel senso altrove già spiegato
non hanno proprio nulla. Se gli aspetti empirico-fenomenistici
(Mach, Gestalt), quelli logico-razionalistici (Russell, Frege),
convenzionalistici (Poincaré) e a-metafisici o di neutralità
ontologica erano stati messi in evidenza già da parecchio
tempo, mancava infatti un'adeguata analisi della rilevanza delle
posizione neokantiane nell'Aufbau, di cui, grazie
ai lavori citati, ora disponiamo, e che ne permettono una lettura
più adeguata e plausibile.
Conoscenza oggettiva
Il problema centrale di Carnap nell'Aufbau
è così formulabile:
come è possibile giungere
a una scienza oggettiva
data l'origine di ogni conoscenza
nell'esperienza soggettiva?
L'intento dell'Aufbau è dunque
di mostrare la possibilità di un sistema di costituzione
come scienza oggettiva, non quello di fondare effettivamente
la certezza della conoscenza mediante la costruzione concreta,
effettiva, di un sistema simile. La scelta della base fenomenista
è data dal fatto che un sistema fra i possibili
con una base del genere riflette in maniera più propria
il processo effettivo della conoscenza (§54, 64).
Questo anche perché sembra chiaro che Carnap è
convinto che la conoscenza proceda in questo senso, da un inizio
soggettivo nella base autopsichica verso un'intersoggettivazione
tramite il campo fisico, e che dunque conosciamo gli altri come
oggetti psichici alieni tramite il rapporto di espressione e
gli oggetti sociali tramite le loro manifestazioni.